INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SU PRECARIATO DOCENTI DI SOSTEGNO
Data: Mercoledì, 03 ottobre 2007 ore 12:29:45 CEST
Argomento: Comunicati


Il Comitato Ruolo per il Sostegno di Catania dando seguito all’articolo pubblicato su www.aetnanet.org, in data 29/09/2007, comunica che giorno tre ottobre 2007, alle ore 15.00 in diretta televisiva Rai, verrà presentata dall’On. Orazio Licandro (pdci) l’interrogazione parlamentare in merito alle reali intenzioni del Governo sulla grave situazione di precariato in cui versano i docenti di sostegno.
Al quesito risponderà il Vice Presidente del Consiglio On. Francesco Rutelli.
Trasmettiamo il testo della protesta/proposta avanzata, a metà settembre, da questo Comitato all’attenzione dell’On. Orazio Licandro (pdci) che, con grande serietà e solidarietà, si è fatto solerte portavoce delle istanze degli insegnanti precari di sostegno e degli alunni disabili che di tale situazione subiscono più direttamente le conseguenze.

*************************************
INSEGNANTI PRECARI DI SOSTEGNO
SCUOLA SUPERIORE DI SECONDO GRADO

L’integrazione degli alunni disabili e la conseguente eliminazione delle classi differenziali, attuata dalla legge 517/77, ha rappresentato un modello di sviluppo etico sociale apprezzato dal resto dell’Europa.
La figura dell’insegnante di sostegno è diventata una insostituibile risorsa umana e culturale per lo sviluppo formativo dei discenti.
A fronte di tanto, però, la determinazione dell’organico di diritto ai fini dell’assunzione a tempo indeterminato dei docenti di sostegno si basa sull’art. 40, comma terzo, della legge 449/97 che assegna un insegnante specializzato per ogni gruppo di 138 alunni (sia normodotati che disabili) complessivamente frequentanti gli istituti scolastici statali della provincia. Sulla base di tale criterio l’organico di diritto del sostegno è fisso anziché regolato in base al numero degli alunni disabili presenti nella scuola, mentre l’organico di fatto, corrispondente alle effettive esigenze delle varie istituzioni scolastiche, aumenta sensibilmente in rapporto all’aumento degli alunni portatori di handicap frequentanti le scuole secondarie di secondo grado.
La conseguenza di questo meccanismo di determinazione dell’organico di diritto per il sostegno ha comportato la cristallizzazione del precariato che nelle scuole superiori di secondo grado raggiunge il 47%.
Infatti, il numero elevatissimo delle cattedre di sostegno vacanti  viene coperto  in virtù del comma 1 dell’art. 40 delle legge 449/97  che prevede “la possibilità” di assumere unicamente con contratto a tempo determinato (fino al 30 giugno e non fino al 31 agosto) insegnanti di sostegno in deroga al rapporto docente-alunni indicato al comma 3 della stessa legge.
Di fatto si è “costruita” una classe di insegnanti di sostegno specializzati a seguito di corsi istituiti ad hoc, che da molti anni ormai viene impiegata per  una insopprimibile necessità, ma in base al criterio eccezionale della deroga anziché con una legittima immissione in ruolo.
Del resto, lo stesso Ministro Fioroni, si era così espresso: si tratta di “un criterio bizzarro di determinazione dell’organico degli insegnanti di sostegno, che con logica tipicamente aziendalistica, calcola il numero degli insegnanti di sostegno necessari sul numero totale degli allievi invece che sul numero degli allievi disabili” (Giuseppe Argiolas del Direttivo Nazionale CIIS –Tecnica della Scuola, 21/07/2006). 
    In applicazione dei nobili principi così dichiarati, e certo sensibile alla problematica dei soggetti in situazione di handicap, in vista di una effettiva integrazione sociale viene così emanata la legge finanziaria  n. 296/2006, che all’art.1, comma 605, lettera b, prevede “il perseguimento della sostituzione del criterio dell’art. 40, comma 3, legge 27 dicembre 1997, n. 449, al fine di individuare organici corrispondenti alle effettive esigenze rilevate…..”. Alla successiva lettera c, si prevede “la definizione di un piano triennale per l’assunzione a tempo indeterminato di personale docente per gli anni 2007-2009 …….. per complessive 150000 unità…..”.
Ciò significava concreta intenzione di eliminare il precariato storico usato fino a quella data, tanto che era stato previsto : “Con effetto dalla data di entrata in vigore della presente legge le graduatorie permanenti di cui all’art. 1 del decreto legge 7 aprile 2004 n. 97, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 giugno 2004, n.143 sono trasformate in graduatorie ad esaurimento.


Ancora, con C.M. del 9 giugno 2006 (riguardante l’adeguamento degli organici di diritto alle situazioni di fatto per l’anno scolastico 2006/2007) il Ministro con riferimento all’organico di sostegno aveva ribadito: “…. l’inadeguatezza del parametro fissato dalla legge 449/97…..”.
Purtroppo, dimenticati i buoni propositi, però, la previsione dell’art. 1 della legge finanziaria del 2007 è rimasta inattuata.  Con la C.M. n. 19 del 13 febbraio 2007 (riguardante la determinazione dell’organico di diritto per l’anno scolastico 2007/2008), infatti, il Ministro della P.I., perseverando sulla bizzarria stabilisce che: “per i posti di sostegno, in attesa (sic!) della realizzazione degli interventi di cui all’art. 1, comma 605, lettera b, legge finanziaria,  rimane confermata la dotazione dell’organico di diritto fissata nel decorso anno scolastico….”.
Come interpretare allora le parole del vice ministro Bastico riportate sul quotidiano La Repubblica del 12 marzo 2007?: …. Il maggiore tasso di precariato si registra nelle scuole superiori ma la vera anomalia è quella degli insegnanti di sostegno dove un docente su due (il 47%) è a tempo determinato. “Una doppia ingiustizia” commenta il vice ministro che punta sulla stabilizzazione dell’80% dei supplenti. “Contiamo di farlo il prossimo anno – spiega la Bastico – perché non è possibile che proprio gli alunni pù deboli paghino il prezzo più alto”. (Detto articolo risulta inserito nel sito internet della Bastico).
Se ai nobili principi non seguono i fatti, però, le belle parole diventano mera demagogia!
Cosa intendeva il ministro con il dato temporale “il prossimo anno” testé citato?
Certo non l’anno scolastico 2007/2008, tant’è che, per citare un caso emblematico, che nella provincia di Catania, a fronte di 1.951 docenti inclusi nella graduatoria ad esaurimento per la scuola superiore di secondo grado, e più di 600 cattedre vacanti assegnate dall’USP con contratti a tempo determinato, le immissioni in ruolo sono state solamente 4, di cui solo due attribuiti alla graduatoria ad esaurimento.
Il dato non è molto diverso da quello di altre provincie, come si rileva dalla seguente tabella:




PROVINCIA    IMMESSI IN RUOLO SOSTEG. II GRADO    CATTEDRE DISPONIBILI TEMPO DETERMIN. TOTALE IMMISSIONE PER      TUTTI GLI ORDINI
(primaria e secondaria) 
 

CATANIA         4       600    90
BERGAMO    12    212    85
BOLOGNA    21    NON DISPO.    86
FERRARA    21    95    34
VENEZIA    6    183    40
MANTOVA    3    102    26
PALERMO    5     686    110
TORINO    8    250    158
GENOVA    8    100    66
SAVONA    14    47    29
GROSSETO    3    17    28
ANCONA    4    80    29
MILANO    12    90 (solo ADO-AD03)    263
REGGIO CALABRIA        90   
FERRARA    3    96    34
FORLI’    4    92    16
MODENA    11    51    49
PARMA    9    NON DISP.    30
RAVENNA    8    80    28
REGGIO EMILIA    7    140    33
RIMINI    4    NON DISP.    18
COSENZA    4    195    48
CAGLIARI    1    195    77
SALERNO    11    245    118
ROMA    40    NON DISP.    421
VITERBO    1    44    26
TREVISO    12    76    153
BARI    12    235    265
BRINDISI    5    166    43
FOGGIA    2    350    134
TARANTO    2    132    63
NAPOLI    23    600    386
AVELLINO    12    NON DISP.    53
BENEVENTO    6    NON DISP.    42
CASERTA    11    NON DISP.    103



Appare evidente il pericolo reale dell’esclusione degli insegnanti di sostegno di secondo grado dalla possibilità di beneficiare della tanto propagandata eliminazione del precariato prevista dalla stessa finanziaria attraverso il piano triennale di assunzione di 150.000 docenti.
Tutto ciò risulta confermato dalla drastica riduzione delle cattedre di sostegno su tutto il territorio nazionale, a fronte di una crescita degli iscritti a scuola (dal 2000 al 2006 gli studenti sono aumentati di 200.000 unità - dato di Orizzonte scuola), assistiamo ad un taglio pari a 5.000 cattedre.
Nella scuola secondaria di secondo grado l’alunno che usufruisce del rapporto uno a uno (che equivale ad un insegnante di sostegno per uno studente disabile) ha diritto a 18 ore settimanali di sostegno contro le 30 - 36 ore effettive di lezioni, ore che spesso risultano insufficienti per  studenti con particolari difficoltà e il tutto diventa ancora più drammatico quando l’alunno, come nella maggior parte dei casi,  usufruisce di 9 o 4 ore settimanali di sostegno.
La mancata stabilizzazione degli insegnanti specializzati non trova nemmeno giustificazione nella tanto lamentata difficoltà finanziaria delle casse dello Stato. Recentemente, infatti, si sono trovate le risorse per l’immissione in ruolo di altri 3.060 docenti di religione (decreto ministeriale n. 61/2007), già ampiamente “gratificati” dalla precedente legislatura.
Inoltre il Ministro al  recente meeting di Rimini ha assunto impegni per sostenere le scuole paritarie ampliando anzi la platea dei soggetti aventi diritto ad ottenere finanziamenti e contributi statali, peraltro in contrasto con l’art. 33 della Costituzione: “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”.
C’è forse, dunque,  un disegno strisciante, ancorché, non rivelato teso alla cancellazione della figura dell’insegnante di sostegno?
Orbene, tirando le fila:
∑ se l’effettiva integrazione scolastica di soggetti in situazione di handicap è un’esigenza veramente sentita e non propaganda demagogica;
∑ se le famiglie di questi sfortunati studenti lanciano drammatici appelli per la presenza dell’insegnante di sostegno, ai quali anche i tribunali hanno dato seguito (vedi da ultimo lettera della signora Ivana Leone pubblicata su La Repubblica del 14/09/2007);
∑ se solo continuità di servizio e quindi immissioni in ruolo riescono a garantire continuità didattica;
∑ se non devono istituirsi nuovi posti di lavoro o nuove cattedre, ma solo nominare titolari per quelli già esistenti e, di fatto, risultanti necessari;
∑ se, infine, quanto sopra non importa un aggravio di spesa, ma addirittura un concreto risparmio (quantomeno in termini di accantonamento di TFR, oggi pagato anticipatamente, identico costo tra docente precario e docente di ruolo, almeno per i primi cinque anni, eliminazione delle dispendiose attività organizzative per disciplinare annualmente gli incarichi a tempo determinato),
perché non si immettono in ruolo i docenti di sostegno in particolare quelli  della scuola secondaria di secondo grado in condizioni di precariato ?
Quali sono le reali intenzioni del Ministro e del Governo?
Comitato Ruolo per il Sostegno

INVITIAMO TUTTI I PRECARI DELLA SCUOLA ED IN PARTICOLARE I DOCENTI DI SOSTEGNO A PARTECIPARE ALLA MANIFESTAZIONE  CHE SI SVOLGERA’ A ROMA IL 20 OTTOBRE  CONTRO OGNI FORMA DI PRECARIATO.
PER LE ADESIONI E LE INFORMAZIONI SU COSTI E ORARI DI PARTENZA DA CATANIA, IN TRENO (EURO 40 CIRCA) O IN PULMAN (EURO 5), CONTATTARE PIERANGELO SPADARO AL 348/9171782.
E RICORDATEVI IL NOSTRO MOTTO: “CHI COMBATTE PUO’PERDERE, MA CHI NON COMBATTE HA GIA’ PERSO”.
Comitato ruolo per il sostegno
ruoloperilsostegno@libero.it






Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-8589.html