ROMA. Due più due fa quattro? E,
soprattutto, quattro meno due fa
due? Non sempre, perché
quando si aggiungono e
sottraggono fotoni, le normali
regole dell’aritmetica non
valgono più.
Le bizzarre leggi delle
microscopiche particelle di luce
sono state verificate per la prima
volta grazie ad un esperimento
condotto da un gruppo di
ricercatori dell’Istituto nazionale
di ottica applicata (Inoa) del Cnr,
in base al quale si potranno
creare nuovi strumenti dalla
precisione e capacità finora
irraggiungibili e del tutto
impenetrabili alle
intercettazioni.
«Nel nostro laboratorio – spiega
Marco Bellini dell’Inoa-Cnr –
abbiamo dimostrato per la
prima volta come aggiungere e
sottrarre in modo
assolutamente controllato
singole particelle di luce da un
campo luminoso simile al sole o
da una comune lampadina».
Una scoperta che apre la strada
ad una nuova generazione di
apparecchiatura per misure di
forze e spostamenti
infinitesimali. Un computer
basato su queste proprietà
quantistiche potrebbe ad
esempio risolvere in modo
rapido ed efficiente problemi
oggi irrisolvibili anche per le
macchine più potenti.
Inoltre, si potrebbero realizzare
particolari stati di luce per la
comunicazione a distanza di dati
riservati, assolutamente
impenetrabile alle
intercettazioni.
La cosiddetta «crittografia
quantistica» si basa su messaggi
codificati con una chiave
segreta, su cui oggi una spia può
comunque inserirsi; domani,
grazie a questa scoperta, sarà
impossibile misurare le
caratteristiche di un sistema
senza modificarlo. L’eventuale
spia, insomma, altererebbe il
sistema e verrebbe scoperta,
assicurando a questo punto una
perfetta privacy.
SABINA LICCI (da www.lasicilia.it)