QUAL E' L'ORIGINE PIU' ACCREDITATA DELL'ESPRESSIONE ''OK''?
Data: Marted́, 02 ottobre 2007 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa



Ho letto la definizione da voi data per la sigla inglese "o.k."; ora non ricordo in quale occasione ma ho sentito darne una spiegazione diversa, ovvero come l'abbreviazione della frase "Zero (che in inglese viene comunemente letto "o") Killed", cioè "nessun ucciso", che veniva scritta su un cartello posto all'ingresso degli accampamenti dei soldati americani durante la guerra civile (o d'indipendenza, non ricordo bene) con la funzione di riportare il numero dei morti della giornata e che aveva per ovvi motivi il significato di 'tutto bene'. È una spiegazione realistica o è soltanto molto fantasiosa? Marianna Alleanza

Quella riportata dalla signora Alleanza è una delle molte spiegazioni proposte, tutte di natura aneddotica, per dare conto dell'origine di questa interiezione (ed abbreviazione) dell'inglese d'America, diffusasi dapprima negli Stati Uniti,  trasvolata negli altri Paesi di lingua inglese, poi accolta a livello internazionale nelle telecomunicazioni (stabilmente dal 1932), infine disseminatasi nella lingua comune delle varie nazioni. La prima attestazione nell'italiano scritto risale al 1931; la forma estesa okay è documentata a partire dagli anni Cinquanta del Novecento.
 Ricordiamo la storia di O.K. accettata dagli studiosi ricorrendo alla sintesi che ne fa Gian Luigi Beccaria nel suo recente, denso e piacevolissimo saggio Tra le pieghe delle parole. Lingua storia cultura (Einaudi, 2007, p. 54): «Una delle parole di maggiore diffusione nel mondo, insieme alla Coca Cola, è certamente l'okay. Ebbene, l'O.K. nasce nell'Ottocento, dal nome Democratic O.K. Club, la cui prima riunione avviene nel marzo 1840, e prende il nome dalle iniziali di Old Kinderhook, il villaggio dove era nato il candidato alle lezioni presidenziali Martin van Buren, ottavo presidente degli Stati Uniti. Le elezioni andarono bene, furono OK».








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