"La Finanziaria 2008 rappresenta la cartina di tornasole
su cui valutare un governo insoddisfacente. Se questo quadro viene confermato,
da domani faremo sentire la nostra voce"
Scuola, tagli ai docenti
33 mila in meno in tre anni.
Ma il governo apre agli insegnanti di sostegno
Salvo Intravaia, la Repubblica dell'1/10/2007
ROMA - Taglio di 33 mila posti in vista per la scuola. E' questo, probabilmente, il punto di maggiore interesse per insegnanti e alunni contenuto nella Finanziaria 2008, ancora alle sue prime battute. Ma per il mondo della scuola dalla legge di bilancio non arrivano soltanto cattive notizie. Dopo le polemiche delle ultime settimane il ministero della Pubblica istruzione ha deciso di aprire i cordoni della borsa per gli insegnanti di sostegno (702 posti in più già da quest'anno) il cui meccanismo di calcolo in futuro cambierà totalmente. Intanto i sindacati, di fronte all'ennesimo colpo di scure sul personale scolastico, cominciano a scaldare i motori e annunciano un autunno caldo. Il sacrificio richiesto al dicastero guidato da Giuseppe Fioroni da via XX settembre è di 11 mila posti (docenti e non docenti) per il 2008 e altrettanti per i due anni successivi: 33 mila in totale. Il perché è presto detto. La Finanziaria 2007 aveva previsto un taglio di circa 47 mila posti, ma i tecnici di viale Trastevere sono riusciti a racimolarne soltanto 15 mila. La differenza è stata spalmata nel triennio 2008/2010. Per centrare l'obiettivo occorrerà probabilmente aumentare ancora di qualche decimo di punto il rapporto alunni/classi, riassorbire totalmente gli insegnanti specialisti di Inglese della scuola primaria, tagliare quattro ore di lezione, oltre che in prima, anche al secondo anno degli istituti professionali e ridurre le bocciature al biennio delle superiori. Obiettivo, quest'ultimo, completamente fallito nel 2007. Ma non è detto che queste misure basteranno e intanto i sindacati annunciano battaglia. Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola parla di ‘accanimento intollerabile sulla scuola'. "Un ulteriore taglio di 11 mila posti – incalza Scrima – metterà in ginocchio le istituzioni scolastiche. Si interviene non sugli sperperi ma sulle conoscenze e la loro trasmissione, l'educazione, il sostegno all'inclusione e alla coesione sociale. Ancora una volta saranno le famiglie, i ragazzi e la parte più esposta e debole del Paese a pagarne le conseguenze". Dello stesso avviso è la Cgil. "Tutti gli analisti indicano i settori della formazione e della ricerca come il punto strategico per riprendere un percorso di crescita dell'economia. Affermazioni di principio che vengono puntualmente smentite al momento delle scelte", dice Enrico Panini, leader della Flc Cgil che continua: "La Finanziaria 2008 rappresenta la cartina di tornasole su cui valutare un governo insoddisfacente. Se questo quadro viene confermato, da domani faremo sentire la nostra voce". Ma a restare scontenti non sono soltanto i confederali. "Se le misure in discussione verranno adottate – dichiara Rino Di Meglio, della Gilda degli Insegnanti, protesteremo in tutte le forme possibili. È vero – continua Di Meglio – che l'obiettivo di risparmio non è stato raggiunto, ma ciò è dovuto al forte aumento degli studenti che ha portato, in alcuni casi, alla formazione di classi con 36 alunni". Un quadro a tinte fosche mitigato dalla cancellazione della cosiddetta ‘clausola di salvaguardia' che, in assenza delle economie preventivate per il 2007, prevedeva una riduzione dei fondi in favore della scuola. E dalle modalità di calcolo dell'organico di sostegno, per metà formato da precari, che sarà completamente rivoluzionato. Dal prossimo anno, per i docenti di sostegno sarà fissato un tetto massimo nazionale: pari al 25 per cento delle classi funzionanti. Un ‘tesoretto' che dovrebbe aggirarsi attorno alle 94 mila unità che il ministero assegnerà alle regioni e alle scuole per coprire le esigenze dei portatori di handicap. Misura che dovrebbe essere accompagnata dalla stabilizzazione di 22 mila insegnanti di sostegno.