PALERMO. Entrano nella scuola che avevano
frequentato sino allo scorso anno.
Respingono i bidelli che cercano di fermali,
entrano in un aula e infine picchiano
un alunno disabile.
Il raid di due bulli, un quattordicenne
ed un quindicenne, si è consumato
in una scuola periferica di Palermo.
La polizia ha identificato e segnalato
i due protagonisti dello sconcertante
episodio che si è verificato, durante
l’orario scolastico, presso l’Istituto scolastico
comprensivo statale di Palermo,
l’«Ernesto Basile», della borgata periferica
di Tommaso Natale. Gli agenti, avvertiti
tramite il 113, non appena sono
giunti sul posto, hanno preso contatto
con le insegnanti di due classi, che,
ancora sotto choc, hanno raccontato
che poco prima due giovanissimi, da
loro riconosciuti come ex alunni dello
stesso Istituto, dopo avere scavalcato la
ringhiera di recinzione si erano introdotti
nella scuola.
I due ragazzini hanno usato toni minacciosi
e da spacconi nei confronti di
tre bidelli che avevano tentato di bloccarli.
Era consapevoli, infatti, del fatto
che vista la loro minore età, come hanno
più volte urlato, «non avrebbero
potuto essere toccati».
Una volta entrati nella scuola, la coppia
ha guadagnato l’interno di un’aula,
e con un atteggiamento da bulli navigati,
hanno dato vita ad una serie di irripetibili
insulti conditi anche da minacce
rivolte sia all’insegnante che gli
alunni. Più volte l’insegnante presente
in classe ha tentato di far smettere ai
due quelle azioni di disturbo, ma la
coppia ha rincarato la dose manifestando
con più violenza la loro assurda
rabbia.
Mentre davano vita agli insulti, i due
messo a soqquadro l’aula non prima di
avere terrorizzato gli alunni i quali,
inermi, hanno assistito alla scena che
ha dell’incredibile. Quando sembrava
che, finalmente, i due avessero finito.
L’insegnante si è fatta coraggio e, ancora
una volta, ha richiamato i due prepotenti.
Questi, però, hanno continuato,
con spavalderia, a tenere una condotta
violenta e, non contenti di ciò
che avevano fatto sino a quel momento,
si sono avvicinati ad un ragazzo disabile.
A quel punto il bullismo si è
trasformato in gratuita violenza. La
coppia di arroganti e violenti ragazzini
ha sferrato un pugno e uno schiaffo
all’alunno preso di mira che, contemporaneamente,
è stato ricoperto di insulti
alla presenza degli alunni e dell’insegnante.
Tutti, impietriti, hanno
assistito alla scena con il terrore disegnato
in viso. Una volta ultimato il
raid, la coppia si è trasferita nella classe
adiacente e, nonostante i tentativi
della docente, di dissuaderli a compiere
altre devastazioni, hanno scelto a
caso un ragazzo da colpire con un pugno
ma in questo caso la violenza non
è riuscita.
La «spedizione punitiva» si è conclusa
a quel punto. I due giovani sono
usciti dalla scuola così come erano entrati,
lasciandosi dietro una scia di paura
e sbigottimento. La preside ha dichiarato
che la vicenda «è stata immediatamente
circoscritta e che si è trattato
di una ragazzata ed il Provveditorato.
L’Istituto - ha concluso - ha immediatamente
informato gli organi
competenti».
La vicenda è stata segnalata all’autorità
giudiziaria che nelle prossime ore
valuterà se denunciare o meni i due
protagonisti dell’incredibile episodio.
LEONE ZINGALES (da www.lasicilia.it)
Caltagirone.
Blitz notturno di vandali a scuola
devastano locali e poi li bruciano
«Calcola in colonna», ma anche, con un evidente
strafalcione, «Competa le operazioni». E giù, con una grafia
elementare, una serie di addizioni, sottrazioni e moltiplicazioni.
Hanno pure trovato il tempo per giocare agli alunni
e ai professori e di scrivere alla lavagna gli autori del raid
vandalico compiuto nella tardissima serata di venerdì ai
danni della scuola di via Fisicara, che ospita oltre 400 studenti
di scuola materna, elementare e media inferiore.
I vandali, entrati dal retro, sono andati nelle diverse classi,
rovistando armadi e cassetti, forse alla ricerca di denaro.
Ma, non avendone trovato, si sono «accontentati» di qualche
pacchetto di patatine e di crackers, che hanno consumato all’interno
della scuola. Danneggiato uno stereo. «Salvi» i
computer, grazie al fatto che l’aula informatica è chiusa da
una porta blindata. Prima di andar via, però, ecco la «perla»
della serata: con un accendino, hanno dato fuoco ad alcuni
giubbotti dimenticati dagli alunni e lasciati all’ingresso e poi
hanno riservato le loro «attenzioni» alla sala dei professori,
che è stata incendiata, con la conseguente distruzione di tavoli,
divani e sedie. Il fumo si è propagato al resto dell’edificio
e avrebbe causato danni ben più gravi se – erano le
23,30 circa – un giovane di passaggio da quelle parti non si
fosse accorto del rogo. Si deve, infatti, alla sua segnalazione
l’intervento dei vigili del fuoco, che hanno evitato il peggio.
I muri dei corridoi e delle aule sono stati anneriti dal fumo
e ieri mattina lo stop alle lezioni è stato inevitabile. Sull’episodio
indaga la polizia. A Pasqua, nella stessa scuola si
registrò un episodio simile. In quella circostanza, gli autori
della bravata, non avendo trovato denaro, si fecero una
scorpacciata di uova di cioccolato. Il preside Sebastiano Di
Bella parla di «atto esecrabile» e invoca la videosorveglianza.
MARIANO MESSINEO (da www.lasicilia.it)