CATANIA, LA PROTESTA DEI DOCENTI DI SOSTEGNO: ASSUMETECI IN RUOLO!
Data: Mercoledì, 26 settembre 2007 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Opinioni


Siamo degli insegnanti di Sostegno di Scuola Superiore di Secondo Grado della provincia di Catania ancora precari!
Non è un caso l’esclamazione, serve a sottolineare la pesante situazione psicologica, economica, fisica, ma anche sociale nella quale versiamo.
E’ per questo che all’indomani della prospettazione del  programma dell’attuale Governo e vieppiù al varo della legge finanziaria, avevamo concretamente sperato in una soluzione del nostro problema.
Oggi, però, dobbiamo ancora una volta confrontarci con la rigida legge dei numeri e verificare altresì che a un lodevole disegno politico non sempre corrisponde la realizzazione in pratica.
Invero, nella sola provincia di Catania a fronte di 1.951  docenti di sostegno inclusi nella graduatoria ad esaurimento per la scuola superiore di secondo grado, e più di 600 cattedre vacanti assegnate dall’U.S.P. con contratto a tempo determinato, le immissioni in ruolo sono state solamente 4, di cui solo due attribuite alla graduatoria ad esaurimento.
     Sulla base di questi dati, ben si comprende come il problema del precariato, al di là delle lodevoli intenzioni, sia ben lungi dall’essere risolto e giammai lo potrà, in particolare nello specifico settore del sostegno di secondo grado, se non si provvederà all’aumento dell’organico di diritto o ad una diversa modalità di reclutamento dei docenti specializzati.
Eppure non pochi e di notevole evidenza sono i problemi che da tale stato di cose si originano.
Va innanzitutto rilevato come la mancanza di continuità (determinata dalla necessità di dover scegliere di anno in anno la cattedra vacante da supplire) incida negativamente sulla crescita culturale di soggetti particolarmente deboli, quali sono gli studenti in situazione di handicap. La frammentazione di un progetto complessivo che possa durare per l’intero arco del percorso scolastico e la discontinuità del rapporto col docente di sostegno di riferimento rendono vana l’opera volta all’integrazione e alla crescita del discente.
Che dire poi della situazione di disagio nella quale versano i docenti illusi dal conseguimento della specializzazione ma “precari” anche in età avanzata?
Faticoso ed umiliante il percorso da seguire ogni anno:  partecipazione alle convocazioni, individuazione della nuova sede scolastica, corsa per la firma del contratto, difficoltà di una nuova integrazione con colleghi e dirigenti, delusione per la scadenza del contratto, per ripiombare nello stato di disoccupazione con successiva ressa presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro e della Massima Occupazione, inseguimento di svariate pratiche per conseguire indennità ed emolumenti,  domande di iscrizione nelle varie graduatorie, per poi riprendere ogni anno l’identico tormentoso iter del quale non si riesce a scorgere il momento conclusivo!!!!! 
Considerato il numero irrisorio dei docenti di sostegno immessi in ruolo annualmente, considerato che molti di noi sono precari mediamente da dieci anni e che hanno atteso invano l’assunzione a tempo indeterminato, nonostante la buona collocazione in graduatoria,  ci chiediamo: “ Per quanto tempo ancora questa situazione farà parte della nostra vita?”
Forse chi è il 10°  o il 30° o ancora il 100° in graduatoria deve aspettare rispettivamente dieci, trenta o cento anni per conseguire l’utopia del ruolo?
L’attuale governo, che ha sposato la causa della eliminazione del precariato, deve, per non tradire l’elettorato, darci una risposta diretta e concreta. 
A fronte di tutto ciò, ben poco comprensibile risulta perché si sia investito tanto da parte dello Stato e delle Università per specializzare nuovi insegnanti senza che questi avessero o abbiano una concreta destinazione ai fini di una stabile occupazione con il solo effetto di creare false illusioni, ingolfare le graduatorie e sottoporre gli aspiranti specializzandi ad esosi oneri economici e notevoli disagi personali.
Bisogna forse pensare ad una speculazione a danno di una  fascia di cittadini che ambisce unicamente ad un lavoro stabile e onesto e ad  uno strumentale disegno di fondo per tenere avvinta una base elettorale con promesse politiche mai mantenute dopo le elezioni?
Anche questo Governo vuole, forse, seguire la stessa strada?
Auspichiamo che non sia così e vogliamo ancora crederci, ma alle belle promesse devono seguire i fatti.
A chi giova in realtà il precariato?
Non è neanche conveniente sotto un profilo economico per le casse dello Stato, se è vero che a parità di stipendio tra un insegnante di ruolo  ed uno precario, quest’ultimo costa molto di più sia in termini di pagamenti anticipati di T.F.R.,  indennità di disoccupazione e ferie non godute, sia in termini di costi per la gestione amministrativa  e burocratica.
I problemi sopra evidenziati riguardano tutti i docenti precari di Sostegno, ma il problema degli insegnanti di Sostegno delle Scuole Superiori di Secondo Grado incontra ulteriori stranezze e difficoltà.
Inoltre, la cattedra che ogni anno con incarico di supplenza a tempo determinato (fino al 30 giugno) andiamo a ricoprire, non è una cattedra già assegnata ad altro docente di ruolo e per vari motivi destinata ad un supplente, ma è proprio una cattedra nella quale non esiste un titolare.
Per quale motivo, dunque, non assumere in ruolo personale docente specializzato per ricoprire una cattedra che si ha (e che si deve avere) comunque intenzione di mantenere attiva per la indefettibile opera di sostegno?
Il Governo dia un segnale concreto (e non di mera propaganda politica) di voler prima conoscere le problematiche dianzi prospettate e indi risolverle dando attuazione, all’art.1, comma 605, lettera b della Legge Finanziaria, che ha come fine l’individuazione di organici di diritto corrispondenti alle effettive esigenze rilevate.

Comitato ruolo per il sostegno di Catania
Email ruoloperilsostegno@libero.it

Il nostro motto è: Chi combatte può perdere, ma chi non combatte ha già perso (B. Brecht).




Chiunque volesse collegarsi con I promotori dell’iniziativa e scambiare iniziative e materiale, potrà farlo tramite questo indirizzo di posta elettronica: precariperilsostegno@libero.it







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