«Esercito» di ventimila precari al Nord per tentare l’inserimento definitivo
Data: Domenica, 23 settembre 2007 ore 02:17:22 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Malgrado l’immissione nei ruoli di oltre 5000 docenti e personale ata, gli uffici scolastici provinciali hanno nominato in tutta la Sicilia oltre 20.000 precari. Ciò sta a dimostrare che il precariato, anziché diminuire è aumentato. Non si è riusciti con il personale immesso nei ruoli neppure a coprire i posti lasciati dal personale che è andato in pensione dal primo settembre scorso. Altri docenti precari verranno reclutati nei prossimi giorni dai dirigenti scolastici non appena saranno pubblicate le graduatorie di istituto di prima fascia. Insomma, i posti disponibili sono molti, le immissioni nei ruoli poche.

C’è da dire che sono diversi i docenti precari che hanno chiesto l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento degli uffici scolastici provinciali del Nord con la speranza di poter essere immessi nei ruoli nel più breve tempo possibile. Alcuni di loro hanno persino lasciato nella sede di residenza la famiglia con la speranza di poter rientrare a casa da "vincitori", cioè con il contratto a tempo indeterminato; diversi docenti quest’anno hanno centrato l’obiettivo entrando in pianta stabile nella scuola, con possibilità quindi di ritornare fra qualche anno.

Altri invece non hanno maturato il diritto all’immissione nei ruoli, per cui chissà per quanti anni resteranno fuori considerato che la discutibilissima ordinanza prevede che coloro i quali volessero chiedere l’inclusione in altra graduatoria ad esaurimento verrebbero collocati in coda, il che significa avere poche possibilità per ottenere una supplenza annuale. Infine, vi sono altri docenti che per per l’immissione nei ruoli hanno chiesto il Nord, mentre per le supplenze temporanee hanno preferito l’inserimento nelle graduatorie di istituto della provincia di residenza. In Sicilia vi è disponibilità solo per gli insegnanti di sostegno forniti del titolo specifico.

A proposito degli insegnanti di sostegno c’è da dire che a causa dei tagli vi sono notevoli malumori nei genitori degli alunni disabili, soprattutto per gli studenti particolarmente svantaggiati che hanno la necessità del rapporto ’uno ad uno’ ai quali con i suddetti tagli non verrà garantito il diritto allo studio e quindi un gratificante inserimento nel contesto della classe. A questo punto, dice bene l’assessore regionale alla P.I. on. Lino Leanza che i tempi sono ormai maturi per una più logica distribuzione degli insegnanti di sostegno e nel contempo vengono definiti i bisogni di formazione e aggiornamento dei docenti.

C’è da dire che la maggior parte dei docenti di sostegno sono precari con un contratto (come del resto i loro colleghi non di ruolo di altre discipline), che inizia a settembre e si conclude a giugno, cioè al termine dell’attività didattica. Vi sono docenti ormai giunti alla soglia dell’età pensionabile ed ancora si trascinano il triste fardello di "tappabuchi" girando da una scuola e l’altra. Personale che non avendo un contratto a tempo indeterminato non potrà programmare neppure il suo futuro.

M. C. (da www.lasicilia.it)







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