Fioroni: «Entro 5 anni assunti i precari». «150 mila fino al 2009 per chiudere le graduatorie ad esaurimento»
Data: Domenica, 23 settembre 2007 ore 02:11:22 CEST
Argomento: Rassegna stampa


ROMA. Praticantato per gli insegnanti e una sorta di pagella alle scuole: c’è anche questo nel futuro del sistema d’istruzione italiano oltre all’anticipazione che saranno assunti entro i prossimi cinque anni tutti i lavoratori precari del mondo della scuola.

Emerge dal «Quaderno bianco sulla scuola» presentato ieri dal presidente del Consiglio, Romano Prodi, e dal ministro per la Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni.

Questo documento, ha sottolineato il ministro, «conferma che noi entro cinque anni andremo alla stabilizzazione non solo dei 150mila precari per i quali è già prevista, ma di tutti coloro che stanno dentro le graduatorie a esaurimento».

Secondo le previsioni del ministero, 150mila precari dovrebbero già essere assunti nel periodo 2007 - 2009, e per chiudere le graduatorie a esaurimento a questi se ne aggiungeranno tra i 70mila e i 90mila.

Un documento, realizzato da un gruppo interministeriale di esperti (Economia e Pubblica Istruzione), che fa una ricognizione della situazione della scuola italiana prefigurando scenari di sviluppo e possibili soluzioni ai problemi individuati.

E ha due particolarità: il fatto di essere scritto a quattro mani in qualche modo sancisce il ruolo strategico dell’istruzione per la crescita del Paese; con i suoi contenuti ad ampio respiro testimonia la volontà di uscire dall’emergenza per passare alla programmazione.

«Vogliamo offrire al mondo della scuola e a quello delle istituzioni - ha sottolineato Fioroni - un elemento di riflessione ». E questo Quaderno - ha aggiunto il Premier - «serve a darci un profilo per una politica che duri a lungo, per vent’anni. Possiamo dunque avere obiettivi di lungo termine, possiamo individuare risorse, strumenti e decisioni politiche in modo che la scuola possa avere una strategia di lungo periodo». Nel concreto le soluzioni individuate si muovono su alcuni filoni.

TIROCINIO PER GLI INSEGNANTI. Un modello di reclutamento proposto prevede l’ammissione a un corso di specializzazione per la formazione alla professione docente, gestito dalle università in collaborazione con le scuole, nel quale avrebbe un peso gradualmente crescente (con la progressione del corso) il tirocinio nelle scuole stesse, con il supporto di insegnanti esperti. Il numero di ammessi sarebbe dimensionato periodicamente con riferimento a previsioni di fabbisogno e turn over. Si prefigurano poi sistemi di incentivazione, valorizzazione e progressione di carriera per i docenti.

SCUOLE SOTTO LA LENTE. L’idea è quella di valutare i progressi degli studenti nel tempo, adeguatamente rapportati ai fattori di sfondo (back ground familiare e culturale, criticità legate al territorio e all’ambiente, ecc..), e il «valore aggiunto» delle singole scuole (una sorta di ’pagellà) in modo da indirizzare meglio gli interventi per correggere il tiro laddove fosse necessario. Farebbero parte del pacchetto forme di incentivazione degli insegnanti a livello di intera scuola legate a obiettivi di progresso.

STOP AL PRECARIATO E RINGIOVANIMENTO. La programmazione, anche a lungo termine, del fabbisogno di insegnanti e di tutto il personale, non solo è uno dei requisiti per migliorare l’organizzazione del lavoro, ma impedisce la creazione di nuovo precariato. Il Quaderno bianco stima il flusso prevedibile di nuove entrate (in aggiunta all’inserimento in ruolo già avviato per 150 mila precari): entro il 2011-2012 si dovrebbero reclutare fra 70 e 90 mila nuovi insegnanti e questa cifra salirebbe a 170-220 mila entro il 2016-2017, con il risultato - si legge nel documento - che fra 15 anni sarà stato rinnovato tra il 34 e il 44% del corpo docente.

TIZIANA CAROSELLI (da www.lasicilia.it)







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