ROMA. Praticantato per gli insegnanti e
una sorta di pagella alle scuole: c’è anche
questo nel futuro del sistema d’istruzione
italiano oltre all’anticipazione che saranno
assunti entro i prossimi cinque
anni tutti i lavoratori precari del mondo
della scuola.
Emerge dal «Quaderno bianco sulla
scuola» presentato ieri dal presidente
del Consiglio, Romano Prodi, e dal ministro per
la Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni.
Questo documento, ha sottolineato
il ministro, «conferma che noi entro cinque
anni andremo alla stabilizzazione
non solo dei 150mila precari per i quali è
già prevista, ma di tutti coloro che stanno
dentro le graduatorie a esaurimento».
Secondo le previsioni del ministero,
150mila precari dovrebbero già essere
assunti nel periodo 2007 - 2009, e per
chiudere le graduatorie a esaurimento a
questi se ne aggiungeranno tra i 70mila
e i 90mila.
Un documento, realizzato da un gruppo
interministeriale di esperti (Economia
e Pubblica Istruzione), che fa una ricognizione
della situazione della scuola
italiana prefigurando scenari di sviluppo
e possibili soluzioni ai problemi individuati.
E ha due particolarità: il fatto di
essere scritto a quattro mani in qualche
modo sancisce il ruolo strategico dell’istruzione
per la crescita del Paese; con i
suoi contenuti ad ampio respiro testimonia
la volontà di uscire dall’emergenza
per passare alla programmazione.
«Vogliamo offrire al mondo della
scuola e a quello delle istituzioni - ha sottolineato
Fioroni - un elemento di riflessione
». E questo Quaderno - ha aggiunto
il Premier - «serve a darci un profilo per
una politica che duri a lungo, per vent’anni. Possiamo dunque avere obiettivi
di lungo termine, possiamo individuare
risorse, strumenti e decisioni politiche
in modo che la scuola possa avere
una strategia di lungo periodo».
Nel concreto le soluzioni individuate
si muovono su alcuni filoni.
TIROCINIO PER GLI INSEGNANTI. Un modello
di reclutamento proposto prevede
l’ammissione a un corso di specializzazione
per la formazione alla professione
docente, gestito dalle università in collaborazione
con le scuole, nel quale avrebbe
un peso gradualmente crescente (con
la progressione del corso) il tirocinio
nelle scuole stesse, con il supporto di
insegnanti esperti. Il numero di ammessi
sarebbe dimensionato periodicamente
con riferimento a previsioni di fabbisogno
e turn over. Si prefigurano poi sistemi
di incentivazione, valorizzazione e
progressione di carriera per i docenti.
SCUOLE SOTTO LA LENTE. L’idea è quella
di valutare i progressi degli studenti
nel tempo, adeguatamente rapportati ai
fattori di sfondo (back ground familiare
e culturale, criticità legate al territorio e
all’ambiente, ecc..), e il «valore aggiunto»
delle singole scuole (una sorta di ’pagellà)
in modo da indirizzare meglio gli
interventi per correggere il tiro laddove
fosse necessario. Farebbero parte del
pacchetto forme di incentivazione degli
insegnanti a livello di intera scuola legate
a obiettivi di progresso.
STOP AL PRECARIATO E RINGIOVANIMENTO.
La programmazione, anche a
lungo termine, del fabbisogno di insegnanti
e di tutto il personale, non solo è
uno dei requisiti per migliorare l’organizzazione
del lavoro, ma impedisce la
creazione di nuovo precariato.
Il Quaderno bianco stima il flusso prevedibile
di nuove entrate (in aggiunta all’inserimento
in ruolo già avviato per
150 mila precari): entro il 2011-2012 si
dovrebbero reclutare fra 70 e 90 mila
nuovi insegnanti e questa cifra salirebbe
a 170-220 mila entro il 2016-2017, con il
risultato - si legge nel documento - che
fra 15 anni sarà stato rinnovato tra il 34
e il 44% del corpo docente.
TIZIANA CAROSELLI (da www.lasicilia.it)