ASSENTE IN AULA PERCHE' SBRONZO
Data: Giovedì, 20 settembre 2007 ore 14:45:48 CEST
Argomento: Rassegna stampa


“L’alunno P. giustifica l’assenza del giorno 11 aprile per la sua partecipazione all’arresto di Bernardo Provenzano. Firmata dal ministro dell’interno Pisanu.” No, non è una battuta da teatro dell’assurdo. Solo una veritiera giustificazione presentata da un alunno in una delle tante scuole italiane, che John Beer, pseudonimo di uno studente padovano, sulla scia del successo di La classe fa la ola mentre spiego (140 mila copie in 10 edizioni)  ha raccolto in un nuovo esilarante libretto (L’alunno è stato assente causa assedio testimoni di Geova, Rizzoli, pp. 138, € 10).
Insomma continua la tragicommedia della scuola italiana. Prima le note disciplinari degli insegnanti, adesso tutte le scuse buone per marinare la scuola, firmate e sottoscritte buona parte delle volte dai genitori. Che, a quanto pare, pur di riparare alle mancanze dei figli, non esitano ad inventarsene delle belle, divertenti e truffaldine al punto giusto per strapparci un sorriso. Il primo ambito è quello della famiglia, i vecchi motivi di famiglia liberamente adattati e reinterpretati: “L’alunna R. giustifica l’assenza del 23 settembre per aver fatto indigestione di cozze a un matrimonio. La mamma.”; e ancora: “L’alunna D. giustifica l’assenza del 14 ottobre sostenendo di essere stata assente per la morte della nonna. Tale nonna risulta deceduta da tre anni.”. fino a smaccati tentativi di “corruzione”: “Gentile professore, spero voglia esonerare mio figlio dalle interrogazioni odierne per indisposizione. La invito poi a pranzo da noi in un giorno a sua scelta.”
Per non parlare delle fantomatiche malattie da cui si dicono afflitti gli studenti di oggi: “Assenza del giorno 9 ottobre. Smaltimento bronza.”; “L’alunno R. giustifica l’assenza prolungata dal 13 al 27 ottobre. Motivo: coma.”; “L’alunno D. si giustifica scrivendo: stiramento al pene.” “L’alunno A. giustifica il ritardo, dicendo di avere l’Alzheimer e di non ricordarsi più dove fosse la scuola.”.
Quando poi non sono gli animali a salvare i ragazzi:  “L'alunno O. giustifica l'assenza del 26 marzo. Motivo: «Ho lasciato il gatto nel frullatore».” O ancora: Giustificazione per l'assenza del 13 febbraio, motivo: «Perdita dell'elefante delle sette e trenta.”
Infine la motivazione più banale e scontata di tutti i tempi: quella amorosa, che dà vita alla dolce giustificazione che segue: “"Giustifico mia figlia per l'assenza di una settimana perché fuggita di casa per andare dal suo ragazzo a Brindisi. È stata ritrovata successivamente in quest'ultimo posto con il ragazzo."
Ne risulta un libro da leggere per trascorrere qualche momento di spensieratezza e in fondo anche per avere uno spaccato della scuola di oggi. Ma sempre con beneficio d’inventario e con l’occhio attento al labile discrimine tra realtà e fantasia, tenendo presente che il fantomatico John Beer che scrive (se di scrivere si può parlare per chi raccoglie scritti altrui) in vita sua non ha mai letto che Topolino…


SILVANA LA PORTA






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