18.09.2007. In un’aula piena di dirigenti scolastici,
docenti, studenti, nella sede della Provincia,
è stato inaugurato l’anno scolastico
2007-2008, con una cerimonia durante
la quale l’assessore regionale alla Pubblica
istruzione Lino Leanza ha illustrato la
sua circolare. Dai discorsi del presidente
della Provincia Raffaele Lombardo, dell’assessore
provinciale alle Politiche scolastiche
Margherita Ferro, del direttore
generale dell’assessorato regionale P.I.
Patrizia Monterosso, del dirigente dell’ufficio
scolastico provinciale Raffaele
Zanoli, del presidente del Consiglio scolastico
provinciale Pippo Pagano è emerso
che è giunto il momento per la nostra
scuola di voltare pagina. Occorre un’istituzione
che sia produttiva, che educhi i
giovani a rispettare le regole. Anche se i
segnali di cambiamento si sono già visti
nel corso del passato anno scolastico.
Basti pensare che oltre 650 alunni hanno
superato l’esame di Stato con la massima
votazione, di cui un centinaio con la lode.
Insomma, un incontro proficuo che fa
ben sperare in un nuovo anno scolastico
sempre più produttivo per la formazione
dei giovani. Molto seguita la relazione di Leanza che ha illustrato i quattro punti
fondamentali che intende portare avanti.
L’assessore ha parlato di «crepe delle
istituzioni scolastiche» (metafora delle
diversificate emergenze della scuola siciliana)
e «di avere nelle mani le soluzioni
più indicate per portare la scuola dell’Isola
ai livelli europei, secondo un ben
preciso orizzonte di priorità».
«L’avvio del presente anno scolastico -
dice Leanza - è un momento preparatorio
di una serie di impegni, ripensamenti
normativi che sempre più devono connotarsi
come dialogo con la scuola reale,
con i suoi problemi con le prospettive di
rilancio e di una nuova programmazione». A suo avviso, sono quattro le questioni
da risolvere: «In primo luogo -
prosegue Leanza - porteremo a compimento
l’iter parlamentare per l’approvazione
del disegno di legge sul diritto allo
studio (dato che la Sicilia è l’unica Regione
in Italia a esserne sprovvista), con
quella priorità che lo caratterizza, cioè
l’emergenza dell’edilizia scolastica;
quindi, dedicheremo nuova attenzione
alle tematiche che vanno sotto la denominazione
di educazione civica, ripartendo
dalla Costituzione italiana e dallo
Statuto siciliano, un illustre sconosciuto
per molti studenti dell’isola e definiremo,
quindi, le linee guida da inserire nell’ambito
del curricolo, in riferimento agli
indirizzi di interesse regionale.
Combatteremo
con ogni mezzo il fenomeno della
dispersione scolastica e coinvolgeremo
gli studenti siciliani sui temi delle pari
opportunità e del dialogo interculturale
che deve essere ormai una realtà soprattutto
per una terra di confine come
la Sicilia, affascinante crocevia culturale
tra il Sud Europa, il Nord Africa e il Medio
Oriente. Sono state progettate linee di intervento
che prediligono azioni di sistema,
ponendo al centro dell’operatività
progettuale lo studente e verrà rafforzata
l’autonomia scolastica, anche dal punto
di vista culturale. Inoltre, porteremo
avanti il progetto "Polyphemus", lanciato
lo scorso febbraio, per incentivare il
turismo scolastico in Sicilia».
Secondo l’assessore alla P.I., per quanto
attiene l’edilizia scolastica bisognerà
risolvere con urgenza il problema della
sicurezza degli edifici, una questione ormai
annosa che va affrontata con «tenacia
e risorse economiche certe e non virtuali
». A tal proposito, l’assessore ha reso
noto che nel giugno scorso è scaduto il
bando per l’appalto di interventi di edilizia
scolastica per l’ammontare di 25
milioni di euro (5474 euro per l’anno
2007). «Focalizzare il problema - rileva -
ha consentito la pianificazione di un programma
di interventi triennali di oltre 75
milioni di euro. Inoltre, nell’ambito del
nuovo dei fondi finanziari 2007-2013,
l’assessorato ha avanzato per la prima
volta proposte di interventi nel settore
prioritario dell’edilizia scolastica. Per
detta iniziativa Regione siciliana ed Enti
locali saranno impegnati nel prossimo
quinquennio in una programmazione
addizionale per un importo pari a circa
50 milioni di euro». Naturalmente, per
avere un quadro chiaro della situazione
di tutti gli edifici scolastici Leanza vuole
che sia funzionante l’anagrafe dell’edilizia
scolastica, tassello indispensabile per
sensibilizzare tutte le amministrazioni
comunali a «quantificare il fabbisogno
con trasparenza».
Altro problema importante è quello
della dispersione scolastica. Leanza ha
avviato un Osservatorio regionale permanente
che appunto si occupa della
dispersione e del Comitato regionale degli
adulti, di cui fanno parte associazioni
scolastiche, sociali, uffici scolastici provinciali
e osservatori d’area, travalicando
i tradizionali confini burocratici per comprendere
a tutto campo le molteplici voci
che testimoniano il fenomeno. E’ stata
avviata una metodologia per garantire ai
ragazzi "difficili" un’attenzione particolare
da parte della scuola, «indispensabile
per mettere a punto nell’ambito del
programma operativo del Fondo europeo
2007-2013 nuove strategie che sono
state pensate questa volta assieme a operatori
della scuola, presidi, responsabili
di centri territoriali permanenti, rappresentanti
di istruzione per adulti responsabili,
degli osservatori d’area e dei Ctrh».
Soprattutto per quanto concerne l’integrazione
scolastica dei ragazzi con difficoltà,
secondo Leanza, occorre che «vengano
ripensate le logiche di distribuzione
degli insegnanti di sostegno e definiti
i bisogni di formazione e aggiornamento
dei docenti cui è richiesto di mettere
in atto una didattica della mediazione
fra il senso dei diritti e quello dei doveri,
fra l’esigenza di libertà e l’etica di responsabilità
». Per Leanza bisognerà evitare
i "tagli" nel settore docenti di sostegno.
L’assessore, sempre rivolgendosi
agli insegnanti, ha rilevato che il curricolo,
articolato funzionalmente dalle autonomie
scolastiche, dovrà essere strumento
per educare civilmente lo studente:
«I saperi devono divenire anche
saperi di cittadinanza». Facendo leva sulla
capacità della scuola di promuovere
l’alfabetizzazione culturale, etica, sociale
e civica è necessario andare contro le
forme di illegalità diffusa e passivamente
tollerate per una cittadinanza matura
e responsabile. Tutto questo porterà gli
studenti ad avere un ruolo produttivo
nella società, acquisendo i principi del rispetto
del patrimonio culturale, dei diritti
umani, dell’intercultura, della sicurezza
stradale, della legalità e dell’ambiente:
«La scuola è il soggetto fondamentale
per costruire un’identità positiva del
territorio e sviluppare la formazione civica
dei giovani come cittadini».
Per quanto riguarda il progetto «Poliphemus
», dedicato ai viaggi di istruzione
Leanza ha affermato che l’obiettivo
è quello di realizzare «il fondamentale
collegamento tra beni culturali, conoscenza
e formazione di sviluppo e valorizzare
le specificità regionali collegandoli
alle conoscenze curricolari». La manifestazione
ha rappresentato l’occasione
per consegnare alle scolaresche tre
bandiere simbolo della nostra appartenenza:
la bandiera della Regione siciliana,
il Tricolore e quella della Comunità
Europea.
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)