MINISTRO FIORONI, LA SMETTA DI DELIRARE SUI PRECARI!
Data: Luned́, 17 settembre 2007 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Comunicati


Ministro o docenti di risulta?

Ci risiamo, il buon giorno si vede dal mattino del primo giorno di scuola. E’ sempre in questa data che arriva ai “cari operatori della scuola” - come scrive il ministro Fioroni – la letterina per l’inizio dell’anno scolastico. Una sorta di letterina di Babbo Natale fuori stagione, dove si scrive che tutti saranno più buoni, ciascuno farà di più e la scuola tutta sarà più bella che pria. Di norma il Ministro di turno sostiene di aver fatto l’impossibile perché ciò sia possibile. Di conseguenza, s’aspetta alunni meno bulli e più preparati, docenti meno fannulloni e più motivati, istituti con maggiori ricchezze e dirigenti scolastici sempre più manager di successo. In quella 2007, tra le righe, si legge:

 “Questo è il primo anno in cui la scuola italiana non produrrà più nuovi precari. Ora il nostro impegno, dopo la trasformazione delle graduatorie permanenti in graduatorie ad esaurimento e la progressiva immissione in ruolo dei precari, consentirà l'individuazione di una modalità di formazione e reclutamento degli insegnanti che permetta alla scuola di avere sempre docenti per scelta, non per risulta,..”

Da operatore della scuola mi metto subito all’opera e correggo, la funzione docente me lo impone. Uno, la scuola non produce precari da lustri, visto che a farlo è l’università, per autofinanziarsi, con l’omertoso e complice silenzio del Ministero dell’Istruzione. Due, delle 150.000 immissioni in ruolo, stabilite nella finanziaria 2007, ne sono state varate solo 40.000 (10.000 erano state deliberate dal precedente governo). Comunque sia non è il cambio di denominazione delle graduatorie a risolvere la vita professionale dei 400.000 precari in attesa da decenni. E’ oltraggioso e calunnioso ritenere gli insegnanti in servizio a tempo indeterminato o saltuario e tutti quelli temporaneamente disoccupati docenti di risulta e non per scelta. Sarebbe utile sapere se sia la ciclopica ignoranza del mondo della scuola o la protervia di chi si sente protetto dall’immunità parlamentare ad ispirare il delirio del Ministro. Una o più lauree, svariati concorsi a cattedra, altrettanti corsi abilitanti, specializzazioni universitarie, master, perfezionamenti e molto altro ancora imposto da uno stato biscazziere non sono ancora sufficienti a giustificare una “scelta”? Se non bastasse, il calvario professionale che comporta da uno a tre decenni di precarizzazione in regime di caporalato di stato, giustifica le ragioni di una “scelta” netta e nobile? Verrebbe da chiederle, signor Ministro, il suo incarico attuale è per scelta o per risulta? Sbaglio o per scelta aveva deciso – da grande - di fare il medico? Spero che – strada facendo - non si sia accorto che era una professione troppo alta e nobile. Comunque sia, per certo, gli operatori della scuola – lo siano per scelta o per risulta - meritano di più, molto di più.
Gianfranco Pignatelli per i C.I.P. - Comitati Insegnanti precari






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