Cambiano i programmi, ma la lotta alla
dispersione resta una priorità. In Italia
il 20.6% dei ragazzi esce dal sistema
di istruzione e formazione senza né diploma
né qualifica professionale. E
19.000 “scompaiono” dopo essersi
iscritti al primo anno superiore. Sono
tassi di dispersione non più tollerabili,
come ha rilevato il ministro Fioroni.
Con l’obbligo di istruzione, l’Italia punta
all’Europa facendo proprie le competenze
chiave per l’apprendimento
permanente indicate dall’Ue il 18 dicembre
2006. Il regolamento sul nuovo
obbligo di istruzione 22 agosto 2007
(G.U. n. 202 del 31 agosto 2007) contiene
le indicazioni nazionali sulle competenze
e i saperi che tutti i giovani devono
possedere a sedici anni, indipendentemente
dalla scuola che frequentano.
L’obbligo di istruzione non significa
che gli studenti possano smettere di
studiare a 16 anni. Tutti i giovani devono
continuare a studiare fino a 18 anni
per conseguire un titolo di studio o almeno
una qualifica professionale (resta
valido il diritto-dovere all’istruzione e
formazione fino a 18 anni). In Italia il
20.6% di giovani tra i 18 e i 24 anni
esce dal sistema di istruzione senza né
qualifica né diploma ed è in possesso
della sola licenza media. Un dato superiore
alla media europea e ancora lontano
dall’obiettivo del 10% fissato a Lisbona
2000. Gli anni più a rischio sono
il primo e il secondo della scuola secondaria
di secondo grado (con una
media di 18.2% di bocciati al primo
anno e di 13.1% al secondo anno), con
punte del 30% nelle prime classi degli
istituti professionali. Solo nello scorso
anno scolastico più di 19mila alunni di
prima e seconda non sono stati scrutinati
per interruzione non formalizzata
degli studi, con circa 19.000 abbandoni.
Ecco le otto competenze chiave di cittadinanza
che tutti gli studenti devono
acquisire a 16 anni.
1) Imparare ad imparare: ogni giovane
deve acquisire un proprio metodo di
studio e di lavoro. (Oggi molti di loro si
disperdono perché non riescono ad acquisirlo).
2) Progettare: ogni giovane deve essere
capace di utilizzare le conoscenze apprese
per darsi obiettivi significativi e
realistici.
3) Comunicare: ogni giovane deve poter
comprendere messaggi di genere e
complessità diversi nella varie forme
comunicative (oggi i giovani hanno
molte difficoltà a leggere, comprendere
e a scrivere anche testi semplici in
lingua italiana).
4) Collaborare e partecipare: ogni giovane
deve saper interagire con gli altri
comprendendone i diversi punti di vista.
(Oggi i giovani assumono troppo
spesso atteggiamenti conflittuali e individualistici,
perché non riconoscono il
valore della diversità e dell’operare insieme
agli altri).
5) Agire in modo autonomo e responsabile:
ogni giovane deve saper riconoscere
il valore delle regole e della responsabilità
personale. (Oggi spesso i
giovani agiscono in gruppo per non rispettare
le regole e per non assumersi
responsabilità).
6) Risolvere problemi: ogni giovane deve
saper affrontare situazioni problematiche
e saper contribuire a risolverle.
(Oggi i giovani tendono, spesso, ad
accantonare e a rinviare i problemi per
la situazione di malessere esistenziale
che vivono nell’incertezza del futuro).
7) Individuare collegamenti e relazioni:
ogni giovane deve possedere strumenti
che gli permettano di affrontare la
complessità del vivere nella società
globale del nostro tempo. (Oggi molti
giovani non possiedono questi strumenti.
8) Acquisire ed interpretare l’informazione:
ogni giovane deve poter acquisire
ed interpretare criticamente l’informazione
ricevuta valutandone l’attendibilità
e l’utilità, distinguendo fatti e
opinioni. (Oggi molti giovani sono destinatari
passivi di una massa enorme
di messaggi perché sono sprovvisti di
strumenti per valutarli).
Tra Italiano, numeri e Storia
Assi culturali. Si torna alle tradizionali «basi» sulle quali fondare le conoscenze
I giovani possono acquisire le competenze
chiave di cittadinanza attraverso le conoscenze
e le abilità riferite a competenze di base che
sono ricondotte a quattro diversi assi culturali.
Asse dei linguaggi: prevede come primo
obiettivo la padronanza della lingua italiana,
come capacità di gestire la comunicazione
orale, di leggere, comprendere e interpretare
testi di vario tipo e di produrre lavori scritti
con molteplici finalità. Riguarda inoltre la conoscenza
di almeno una lingua straniera; la
capacità di fruire del patrimonio artistico e letterario;
l’utilizzo delle tecnologie della comunicazione
e dell’informazione.
Competenze di base a
conclusione dell’obbligo di istruzione:
Padronanza della lingua
italiana: padroneggiare gli strumenti espressivi
ed argomentativi indispensabili per gestire
l’interazione comunicativa verbale in vari
contesti; leggere, comprendere ed interpretare
testi scritti di vario tipo; produrre testi di
vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi;
utilizzare una lingua straniera per
i principali scopi comunicativi ed operativi;
utilizzare gli strumenti fondamentali per una
fruizione consapevole del patrimonio artistico
e letterario; utilizzare e produrre testi multimediali.
Asse matematico: riguarda la capacità di utilizzare
le tecniche e le procedure del calcolo
aritmetico ed algebrico, di confrontare e analizzare
figure geometriche, di individuare e risolvere
problemi e di analizzare dati e interpretarli,
sviluppando deduzioni e ragionamenti.
Competenze di base a conclusione dell’obbligo
dell’istruzione:
Utilizzare le tecniche e le
procedure del calcolo aritmetico ed algebrico,
rappresentandole anche sotto forma grafica.
Confrontare ed analizzare figure geometriche,
individuando invarianti e relazioni. Individuare
le strategie appropriate per la soluzione
di problemi Analizzare dati e interpretarli sviluppando
deduzioni e ragionamenti sugli stessi
anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche,
usando consapevolmente gli strumenti
di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni
specifiche di tipo informatico.
Asse scientifico-tecnologico: riguarda metodi,
concetti e atteggiamenti indispensabili per
porsi domande, osservare e comprendere il
mondo naturale e quello delle attività umane
e contribuire al loro sviluppo nel rispetto dell’ambiente
e della persona. In questo campo
assumono particolare rilievo l’esperienza e
l’attività di laboratorio.
Asse storico-sociale: riguarda la capacità di
percepire gli eventi storici a livello locale,
nazionale, europeo e mondiale, cogliendone
le connessioni con i fenomeni sociali ed economici;
l’esercizio della partecipazione responsabile
alla vita sociale nel rispetto dei valori
dell’inclusione e dell’integrazione.
(da www.lasicilia.it)