AAA Insegnanti cercasi.
Leggeremo presto un’inserzione del genere a firma del dirigente dell’ufficio scolastico milanese, che non riesce
a reclutare i docenti indispensabili alle scuole della provincia di Milano.
Lo teme il coordinatore provinciale della Gilda di Milano, Angelo Scebba, perplesso e incredulo nel constatare come i contratti a termine offerti nelle scuole del capoluogo lombardo sono rifiutati dai laureati che si sono inseriti nelle graduatorie solo qualche mese fa.
Concorsi, abilitazioni, servizi, ricorsi sono formalità inutili – constata il coordiantore provinciale della Gilda – quando i giovani con maggiori titoli finiscono per disertare le convocazioni e rifiutare le cattedre, perché non trovano conveniente insegnare nelle scuole milanesi.
Lo stipendio – ribadisce Scebba – è basso, il contratto collettivo non è rinnovato da anni, la considerazione sociale del docente della scuola pubblica è sempre peggiore.
D’altro canto – spiega il dirigente sindacale della Gilda – l’amministrazione pretende dagli insegnanti sempre maggiori adempimenti burocratici e scarica sui docenti compiti sempre più complessi senza preparare e retribuire
il personale, chiamato a integrare gli extracomunitari, che spesso non conoscono la lingua, e ad aiutare i diversamente abili a esprimere le loro potenzialità. Se non basta – incalza Scebba – occorre ricordare come sia in corso una propaganda denigratoria del lavoro degli insegnanti, giudicati assenteisti e incompetenti a partire da isolati casi di cronaca.
Questa campagna lesiva del buon nome della categoria è culminata – secondo il coordinatore provinciale della Gilda – con l’approvazione di un decreto legge che toglie ogni garanzia ai docenti sottoposti a procedimento disciplinare, esponendo gli insegnanti all’arbitrio dell’amministrazione. Basta adesso un’accusa infondata e ingenerosa degli studenti e delle loro famiglie perché il dirigente scolastico possa sospendere un docente giudicato incompatibile con l’ambiente ove opera.
Ufficio Stampa Gilda Milano