LA VERGOGNA DEL RIMBORSO CONTRIBUTI CENERE: POLITICI DOVE SIETE?
Data: Domenica, 16 settembre 2007 ore 09:11:01 CEST
Argomento: Opinioni


LA VERGOGNA DEL RIMBORSO CONTRIBUTI CENERE


Lo Stato. E’ davvero un mostro, un Leviatano di hobbesiana memoria? O, come diceva il buon Hegel, è un cielo in cui l’uomo può vivere in una sfera superiore, nell’interesse comune al di sopra delle disuguaglianze sociali ed economiche?
Prendiamo un semplice esempio. Il caso cenere vulcanica. Quant’è buono lo Stato! E’ buono davvero. Ti viene infatti in aiuto, se vivi in uno dei paesi interessati dalla pioggia di ceneri e lapilli del 2002, lui interviene e ti restituisce i contributi versati in 28 mesi con una bella, magnifica promessa: dovrai restituirli, mio buon cittadino, in 120 comode rate. Che facciamo allora tutti noi cittadini? Ma naturalmente accettiamo, contenti che lo Stato ci aiuti, che sia così premuroso con noi. Abbiamo una piccola cifra ad interessi zero da spendere subito per le incombenze necessarie.
Siamo felici. Noi tutti, dipendenti statali.
E invece no. No. Troppo bello per essere vero. Lo Stato ci ha ripensato, si vendica. Gli viene una bella idea. Vergognosamente, all’improvviso, da marzo 2007, recupera dalla busta paga di tutti noi, i contributi che ci aveva rimborsato. Ma non in 120 rate. No. Se ne frega delle promesse fatte, dei patti ai quali noi abbiamo accettato il rimborso. Preleva i soldi, arbitrariamente, in sole 24 mensilità. Così, senza preavviso, preleva da 200 fino a 400 euro al mese da uno stipendio di 1200, 1300 euro, mentre noi tutti dobbiamo continuare a mangiare, vestirci, pagare il mutuo e via dicendo!
Non solo. Adesso viene il bello. Noi avevamo versato i contributi in 28 mensilità…adesso li vogliono indietro in 24!!! Cose da pazzi! Follie italiane. Una truffa megacolossale, un maxi inganno perpetrato a danno di cittadini onesti, che adesso si vedranno un prelievo forzato dalla loro busta paga fino al mese di febbraio 2009. Per non parlare di tutti i soldi spesi dai suddetti tra avvocati e carte bollate per avanzare ricorsi destinati a spegnersi nel nulla.
Mentre i politici che fanno? O se ne lavano le mani o si interessano con roboanti conferenze e rutilanti depliant per poi tacere, adesso che l’inganno è svelato e la soverchiera attuata.
Resta l’indignazione per questa vergogna, la sfiducia nello Stato e un solo desiderio: che qualcuno faccia qualcosa, in fretta, possibilmente prima che arrivi febbraio 2009. Politici attuatevi, voi siete noi. Noi vi abbiamo eletti. Per rappresentare noi e i nostri diritti. E per difenderci dalle ingiustizie. O no?

SILVANA LA PORTA






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