Meno alunni nelle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, aumento nelle medie superiori. Edilizia e manutenzione, carenze di sempr
Data: Domenica, 16 settembre 2007 ore 00:49:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Con i soliti problemi da risolvere, a partire dell’edilizia e della sicurezza degli istituti, comincia il nuovo anno in tutte le scuole della Sicilia. In verità, in molte scuole, su proposta dei collegi dei docenti, i consigli di circolo o di istituto hanno anticipato l’inizio delle attività didattiche nel periodo che va dal 10 settembre al 18. Comunque, per molti degli 819.790 alunni è ormai suonata la prima campanella; quest’anno sono in notevole aumento gli alunni stranieri, in particolare iscritti nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado.

Nel settore della scuola di base vi è una consistente diminuzione di iscrizioni rispetto agli anni scolastici precedenti, fenomeno che scaturisce dal decremento delle nascite. In aumento invece gli alunni che frequentano la Media superiore, però a causa di fatiscenti edifici scolastici, anche quest’anno vi sono classi superaffollate, senz’altro superiore alla norma.

Agli 819.790 alunni che frequentano la scuola di Stato, bisognerà aggiungere oltre 50000 studenti iscritti nelle scuole paritarie.

Una novità in senso assoluto, forse per la prima volta nella storia della scuola siciliana, come conferma il direttore dell’ufficio scolastico regionale dott. Guido Di Stefano, la quasi totale presenza di dirigenti scolastici di ruolo in tutti gli istituti siciliani, per cui i presidi incaricati sono ormai rimasti in pochi. Ma l’allarme è sempre quello dell’edilizia scolastica. L’assessore regionale Lino Leanza ha già stanziato ben 25 milioni di euro per mettere a posto gli edifici scolastici ed eliminare entro il triennio l’edilizia scolastica impropria, cioè gli edifici privati adibiti a scuola.

«Le classi - rileva Di Stefano - sono ancora ospitate in locali troppo stretti, per cui si rendono necessari gli sdoppiamenti che finiscono per ridurre le risorse stesse di molte scuole». Il direttore generale si è soffermato sulle recenti immissioni nei ruoli del personale docente ed ata, però, a suo dire, sono ancora insufficienti per eliminare tutto il precariato che raggiunge cifre consistenti, malgrado l’alto numero di pensionamenti. Circa 50.000 lavoratori della scuola, tra personale docente ed ata, hanno infatti sottoscritto il contratto a tempo determinato, cioè fino al termine delle attività didattiche, con ripercussioni sulla qualità del servizio scolastico. Per avere garantito la funzionalità della scuola siciliana sin dal primo settembre, Di Stefano ha elogiato i dirigenti, funzionari ed impiegati degli uffici scolastici siciliani, che, rinviando le ferie estive, hanno immesso nei ruoli tantissimi docenti e individuato i supplenti.

Ovviamente, restano ancora da nominare da parte dei dirigenti scolastici altri supplenti su posti rimasti vacanti. Un’altra novità riguarda la sperimentazione del Ministro Fioroni che vuole allineare la scuola di Stato ai livelli europei. Si tratta di una sperimentazione che ha suscitato delle riserve in qualche sindacato. Per esempio, lo Snals, che in Sicilia ha molti iscritti tra il personale docente, esprime perplessità per la mancata consultazione del personale scolastico prima dell’avvio della riforma e per l’esiguità delle risorse finanziarie messe a disposizione. Malgrado tutto, il sindacato autonomo, apprezzando gli interventi di Fioroni, fornirà il proprio contributo alle innovazioni avviate.

Le iniziative promosse dall’assessore Leanza per rinnovare la scuola siciliana sono tante. Per esempio, per contribuire allo sviluppo della cultura della legalità, l’assessorato alla Pubblica istruzione ha assegnato 5164 euro per ogni istituzione scolastica, facoltà universitarie comprese; somma destinata all’acquisto di materiale bibliografico e didattico per l’organizzazione di incontri con magistrati, giornalisti, rappresentanti delle forze dell’ordine, vittime della mafia, e con realtà associative che operano nel territorio. Le istituzioni scolastiche potranno costituirsi in rete mediante accordi approvati dai consigli di circolo o facoltà; partiranno anche 39 progetti di master universitari di primo e di secondo livello; inoltre, con decreto del direttore generale del dipartimento regionale dottoressa Patrizia Monterosso saranno istituiti i poli formativi per l’istruzione e formazione tecnica superiore, settore nuove tecnologie produttive in settori specifici di rilevanza locale. Un altro intervento riguarda le iniziative in favore del diritto allo studio e sulla libera scelta educativa in Sicilia, che coinvolgeranno le associazioni degli insegnanti, dei rappresentanti delle famiglie e delle organizzazioni sindacali.

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)







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