ROMA. 11.09.2007. Dopo tre lunghi mesi di vacanza quasi due milioni
di studenti hanno varcato ieri i cancelli delle scuole. In
cinque regioni (Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Veneto
e Molise) è, infatti, iniziato l’anno scolastico della rivoluzione
targata Giuseppe Fioroni. Non sono però mancati
i vecchi problemi che hanno caratterizzato lo scorso
anno scolastico: bullismo e droga. A Torino un istituto
è stato devastato e resterà chiuso per alcuni giorni,
mentre sono già ripartiti i controlli antidroga all’esterno
delle scuole piemontesi. Intanto ha già fatto parlare
l’assessore regionale campano che
per l’inaugurazione dell’anno accademico,
prevista per il 17 prossimo,
ha provocatoriamente invitato i due
boss latitanti della provincia di Casal
di Principe (Caserta).
VANDALI IN PIEMONTE. Non ha
neanche suonato la campanella della
scuola media di Rivoli (Torino) che
già un grave atto di vandalismo fa
discutere. L’istituto è stato allagato,
cosparso dalla schiuma degli estintori
e imbrattato con simboli nazisti.
L’ULTIMA MOSSA DEL MINISTRO. Dopo aver rivoluzionato
il sistema scolastico, il ministro Giuseppe Fioroni,
ha annunciato ieri un giro di vite contro forme di bullismo
e razzismo in classe. Verranno introdotte misure
più severe - da un minimo di 15 giorni di sospensione alla
non ammissione a scrutini ed esami - per i casi di violazione
della «dignità della persona».
APPELLO AI PROFESSORI. Fioroni si è inoltre rivolto direttamente
al personale della scuola attraverso una lettera
in cui parla di «anno cantiere» in cui ha «voluto riconsegnare
la scuola al buon senso e alla saggezza degli
insegnanti» attraverso cui passa «il futuro del nostro Paese».
GIULIANO BORMIOLI (da
www.lasicilia.it)
La spesa dello Stato:
Per i docenti
costo minimo.
ROMA. Per un insegnante lo Stato spende
all’anno meno che per qualunque
altro lavoratore della pubblica amministrazione.
Il costo del lavoro pro capite
per un dipendente della scuola è di
34.438 euro l’anno, ben inferiore al costo
del lavoro medio per ogni dipendente
pubblico (circa 41 mila euro), e
più di quattro volte in meno rispetto al
costo del lavoro pro capite più alto in assoluto,
quello relativo alla magistratura,
che supera i 155 mila euro l’anno. Quanto
spende lo Stato per il proprio personale
si ricava dividendo il costo del lavoro
- cioè retribuzioni più contributi e altri
oneri - di ciascun comparto per il
numero dei dipendenti, sulla base dei
dati del Conto annuale della Ragioneria
generale dello stato per il 2005.
Ne risulta che, a fronte di un costo del
lavoro per tutto il personale della pubblica
amministrazione (3,5 milioni di
dipendenti) di circa 148 miliardi di euro,
la spesa dello Stato per ogni dipendente
pubblico, compresi coloro che lavorano
a tempo determinato, è di 41.216
euro l’anno. I dipendenti della scuola
hanno il costo pro capite più basso in assoluto,
pari a 34.438 euro all’anno, ma
poiché il comparto è quello più numeroso
in assoluto, 1,13 milioni di dipendenti,
nel complesso è quello per cui lo
Stato spende di più, circa 39 miliardi.
Seguono a pochissima distanza i dipendenti
degli enti locali, per ognuno dei
quali lo Stato spende 34.580 euro l’anno.
Superano invece il costo del lavoro medio
per dipendente pubblico tutti gli altri
comparti.
(da www.lasicilia.it)