ROMA. 10.09.2007. Suona la campanella nelle scuole d’Italia. Oggi il
via alle lezioni in 5 regioni: Valle d’Aosta, Piemonte,
Lombardia, Veneto e Molise, e nella provincia autonoma
di Bolzano. Il calendario per l’anno scolastico
2007/2008 prevede poi che domani suoni la campanella
per gli alunni dell’Umbria, il 12 per quelli del Friuli
Venezia Giulia e della provincia autonoma di Trento, il
13 per Toscana, Lazio e Basilicata. Otto le regioni che
apriranno le classi lunedì 17: Emilia Romagna, Liguria,
Marche, Abruzzo, Campania, Calabria, Puglia e Sardegna.
Ultima a iniziare la Sicilia, martedì 18 settembre,
dove comunque molti istituti anticiperanno rispetto
alla data ufficiale.
In totale circa 9 milioni di studenti, 7,8 mln dei quali
nei 42 mila istituti statali di ogni ordine e grado, presenti
in 7.040 Comuni, l’87% di tutti quelli presenti nel
territorio italiano. Aumentano gli alunni delle scuole
superiori, mentre sono stabili quelli degli istituti per
l’infanzia statali e della primaria. Gli istituti tecnici sono
la scuola preferita, scelta dal 55% dei ragazzi iscritti
alla prima superiore. Rimane massiccia la presenza di
studenti stranieri: sono oltre mezzo milione, provenienti
da tutto il pianeta, 192 stati su 194.
E già partono le prime statistiche. L’anno scorso gli
studenti italiani sono stati più «somarelli» rispetto ai
fratelli maggiori che hanno frequentato la scuola un anno
prima. Rispetto al 2005-2006, infatti, sono aumentati
i bocciati in ogni ordine di scuola così come sono
aumentati i ragazzi promossi con «debito», da saldare
alla ripresa settembrina. È quanto emerge dai dati sugli
esiti degli scrutini e degli esami delle scuole medie
e delle scuole superiori pubblicati sul sito del ministero
della Pubblica Istruzione.
Dai dati, che si riferiscono a un campione del 70% del
totale degli studenti scrutinati nelle scuole secondarie
di primo e secondo grado e all’85% dei candidati agli
esami conclusivi del primo e secondo ciclo di istruzione,
emerge che gli alunni ammessi alla classe successiva,
nella scuola media, sono pari al 97% con una flessione,
rispetto all’anno scolastico precedente di 0,7 punti
percentuali. Nella scuola secondaria di secondo grado
le difficoltà dei ragazzi aumentano. I non ammessi
alla classe successiva, infatti, rappresentano il 13,7% con
un aumento rispetto all’anno precedente dello 0,6%.
Le maggiori difficoltà si incontrano al primo anno
dove risulta «non ammesso» il 18%. Percentuale che diminuisce
nel corso degli anni successivi. Più bravi gli
studenti dei licei Classici e Linguistici dove il tasso di
promozione raggiunge rispettivamente il 94,3% e il
93,9%. Meno bravi, invece, i ragazzi degli istituti professionali
e tecnici dove i tassi sono rispettivamente del
78,5% e dell’82,9%.
Se i bocciati «piangono» anche i promossi, almeno
non tutti, «non ridono». L’ammissione alla classe successiva,
infatti, non per tutti è indolore. Il 36% dei promossi,
infatti, è costituito da studenti con uno o più debiti
formativi. La più forte presenza di studenti con debito
si rileva negli istituti professionali e tecnici dove il
41,1 e il 39,5% si aggiungono alla quota già consistente
di non ammessi. Il maggior numero di debiti si verifica
al secondo anno (37,6) e al quarto (36,9%).
R. I. (da www.lasicilia.it)
Il nuovo anno
scolastico in città.
Ritorno tra i banchi, scocca l’ora X
Entro questa settimana in molte scuole
di Catania e provincia riprenderanno
le lezioni del nuovo anno scolastico.
Come si sa, la circolare assessoriale
aveva fissato l’avvio delle attività didattiche
il 18, ma la quasi totalità dei
consigli di circolo o di istituto, su proposta
dei collegi dei docenti hanno
anticipato, tenendo conto delle realtà
locali. I giorni di anticipo saranno utilizzati
nel corso dell’anno in occasione
di particolari ricorrenze. Anche se
in giorni diversi, a breve suonerà la
prima campanella per i 182.025 alunni
che frequenteranno le scuole di Stato
(sono molti gli studenti stranieri
soprattutto nella scuola dell’infanzia,
primaria e secondaria di primo grado).
A questi
bisognerà
aggiungere i
ragazzi
iscritti nelle
scuole paritarie.
I docenti
che
svolgeranno
attività didattica
sono
circa
20.000, tra
personale di
ruolo e precari
che
hanno stipulato il contratto a tempo
determinato, con scadenza al termine
dell’attività didattiche, cioè fino a giugno;
mentre le unità di personale Ata
sono circa 6000. Si incomincia con
un’importante novità: la sperimentazione
del Ministro Fioroni che vuole
allineare la scuola di Stato quanto più
è possibile a quella europea. Le indicazioni
nazionali presentano, infatti,
qualche innovazione rispetto a quelle
precedenti emanate dall’ex Ministro
Moratti, diffuse nel 2004.
Come è noto,
Fioroni mette in primo piano l’insegnamento curriculare fondato sull’apprendimento
dell’italiano, matematica,
storia e geografia, riducendo i
tanti progetti, che ogni anno le scuole
portano avanti, spesso improduttivi
dal punto di vista formativo. Senza
dubbio, sono tanti i problemi rimasti
insoluti, a partire dal dimensionamento
della rete scolastica, fermo nel
2002. Pare che la questione venga rinviata
ancora una volta all’anno scolastico
2009, mentre molti istituti continuano
ad essere sovradimensionati,
mentre altri presentano una minore
consistenza
numerica
che in alcuni
casi si
presenta
molto al di
sotto del
minimo stabilito
dalla
norma (500
alunni). C’è
da dire anche
che diverse
classi
di scuole secondarie
di
secondo grado sono superaffollate e
spesso presentano delle condizioni
che non consentono un’ottimale svolgimento
delle lezioni. E’ assurdo che
un problema così importante venga
continuamente prorogato.
Da risolvere
con urgenza ci sono le questioni
dell’edilizia scolastica e della sicurezza
degli istituti e la drammatica situazione
del precariato. Quest’anno
le immissioni nei ruoli sono state davvero
poche in rapporto a i tanti posti
vacanti, tant’è che hanno avuto rinnovata
(o nuova nomina) la supplenza
annuale oltre 6000, che hanno sottoscritto
un contratto a tempo determinato,
e circa 2000 lavoratori tra
amministrativi e collaboratori scolastici.
Da quest’anno scompare il preside
incaricato. Nella nostra provincia
ben 64 nuovi dirigenti scolastici hanno
superato il concorso ordinario e si
sono già insediati nelle scuole assegnate
con contratto a tempo indeterminato
stipulato nei giorni scorsi dalla
Direzione regionale scolastica. Diversi
presidi incaricati sono rimasti
senza posto, non lo hanno trovato
neppure in altre province. A Catania
sono ancora in servizio solo una ventina
di presidi incaricati, le cui presidenze
andranno ai nuovi dirigenti che
supereranno il concorso riservato, che
si espleterà nei prossimi mesi.
C’è da
dire infine che, per approfondire le
nuove problematiche che regolano
già le complesse procedure della
scuola, l’Andis (Associazione nazionale
dirigenti scolastici) di Catania ha
programmato una assemblea che avrà
luogo nei prossimi giorni alla «Pizzigoni
» di Catania. Sarà affrontato il nuovo
regolamento delle supplenze che richiederà
un impegno notevole dal
momento che i dirigenti scolastici dovranno
nominare circa 2500 supplenti,
in particolare di sostegno nella
scuola dell’infanzia e primaria, naturalmente
oltre gli spezzoni di cattedra
inferiori alle 6 ore. Vi è infatti il rischio,
afferma il presidente dell’Andis,
Nino Prastani, che molti supplenti,
non conoscendo bene le nuove regole,
incorrono nella sanzione del collocamento
in coda alla graduatoria sin
dalle prime chiamate. I dirigenti scolastici
ritengono necessaria la divulgazione
di notizie sintetiche, ma chiare
per garantire la tutela dei supplenti ed
agevolare le operazioni d’interpello.
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)