DOCENTI ITALIANI: TUTTI FANNULLONI? ALLORA NIENTE CONTRATTO!
Data: Domenica, 09 settembre 2007 ore 09:36:45 CEST
Argomento: Opinioni


DOCENTI ITALIANI: tutti fannulloni ? Allora niente contratto....
A cura del prof. Bartolo DANZI - Segretario Provinciale e Regionale Unams-scuola FEDERAZIONE NAZIONALE GILDA UNAMS Puglia
Lettera al Ministro Fioroni

Desta stupore oltre che sconcerto,Sig. Ministro,tra gli addetti ai lavori del mondo della  scuola la Sua nuova iniziativa sui "docenti fannulloni" : prende spunto da un unico caso in Italia,  passato agli onori della cronaca, di un docente sempre assente perché svolge un' altra professione  rimanendo impunito, non si sa come, sino ad oggi, come se tutti i problemi della scuola italiana  fossero risolti semplicemente allontanando i fannulloni , senza preoccuparsi minimamente, fra tanto  clamore dei media e sterile propaganda, delle problematiche connesse al rinnovo del nuovo  contratto collettivo nazionale del comparto scuola, ormai scaduto da parecchi mesi, di cui Lei,  Sig.Ministro, non parla. Ed allora vien da chiedersi: i docenti italiani che fanno il proprio lavoro con  coscienza ed onestà non meritano nulla? Sig. Ministro, parliamo anche di loro, ogni tanto, della loro  pazienza, delle loro aspettative ed attese, dei loro sacrifici quotidiani, della loro professionalità,ma  ,soprattutto , rinnoviamo in modo decente il CCNL !!! Lei si è mai chiesto ,sig. Ministro, cosa significa essere docente in una classe di alunni spesso poco  sensibili a qualsivoglia sollecitazione? Ah mi scusi, dimenticavo, lei è un medico... Con un colpo di spugna dopo la campagna anti - bullismo giunge la colpevolizzazione della classe  docente; forse si vuol affermare che il bullo è partorito dal pressappochismo e dalla negligenza dei  docenti? I casi sporadici ,Sig. Ministro, non possono fare testo ! Del resto la normativa sanzionatoria dei casi  di scarso rendimento esiste già.......I docenti della nostra scuola italiana conoscono bene il senso del  dovere ed operano in contesti spesso difficili, in cui le risorse non sono adeguate alla loro  professionalità e vengono gestite dai Dirigenti scolastici sempre più "autonomi".La fanullaggine dei docenti va comunque dimostrata con tutte le garanzie di difesa e contraddittorio  previste dalla vigente normativa. Basta dunque, con le propagande , i proclami , le utopie insignificanti e le dietrologie .... CHE SI FACCIA POLITICA FINALIZZATA AL RINNOVO DEL CONTRATTO SCUOLA !!!!!

La campagna contro i fannulloni
 è solo un pretesto.

Maurizio Balsamo da  ReteScuole dell'8/9/2007

 

L'insegnante fannullone in questi giorni ha occupato le prime pagine di tutti i giornali e Fioroni è stato impropriamente descritto come colui il quale intenderebbe riportare l'ordine laddove regna il caos.
 Ora, chiunque di noi avrà avuto modo di conoscere nel corso della sua carriera qualche collega che corrisponde a tale tipologia ed è risaputo che tale soggetto nella maggioranza dei casi è tutelato e favorito dal dirigente; perchè il cosiddetto fannullone sa bene da che parte gli conviene stare e sa come ingraziarsi i favori di chi riveste una funzione di potere.
 Il problema di chi non adempie al proprio ruolo secondo i principi dell'etica professionale esiste nella scuola così come negli altri ambiti lavorativi e secondo attendibili studi sociologici rientra, per quanto riguarda il nostro settore, nei limiti fisiologici interessando una percentuale ininfluente di soggetti. Questo non vuol dire che non vada affrontato, ma l'enfatizzazione mediatica alla quale il ministro non si sottrae, anzi contribuisce a sostenere con un linguaggio destroide indisponente (mele marce, tolleranza zero, fannulloni, etc. ), è funzionale a spianare il terreno all'introduzione di quei criteri pseudo meritocratici tanto cari a Treelle e Confindustria che hanno tutto l'interesse a dividere la nostra categoria e più in generale ad indebolire il potere contrattuale del pubblico impiego, ponendoci l'un contro l'altro armati, istigando comportamenti competitivi che rappresentano quanto di più dannoso possa verificarsi specialmente in un ambito come il nostro che dovrebbe avere il suo perno nella collaborazione tra pari per realizzare un progetto educativo motivante per gli insegnanti e gli studenti.
 Chi legge i giornali spesso non sa che la maggior parte dei docenti investe tempo ed energie che superano lo stretto adempimento dei propri doveri, percependo uno stipendio che non solo è di gran lunga inferiore a quello di qualsiasi collega europeo, ma che li pone tra le fasce di reddito più basse della popolazione lavorativa italiana.
 E' difficile che i non addetti conoscano il fenomeno del burn-out (crollo psicologico) diffuso tra la classe docente in misura superiore rispetto ad altre categorie. Non fa notizia e non interessa nessuno, eppure dovrebbe rappresentare un campanello d'allarme emblematico del disagio lavorativo e occorrerebbe capire i motivi che hanno determinato negli ultimi anni la crescita del fenomeno stesso. Non credo di sbagliare se vi individuo uno stretto collegamento con la progressiva aziendalizzazione della scuola che ha prodotto un deterioramento nei rapporti umani.
 Se un insegnante percepisce come alienante la sua situazione lavorativa, tra l'incudine e il martello del dirigente (a sua volta frustrato perchè chiamato a gestire situazioni complesse per le quali non dispone di una adeguata competenza) e dei genitori, difficilmente troverà la serenità necessaria affinchè possa esprimere il meglio di sè nel rapporto educativo.







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