ROMA.
06.09.2007. Dopo aver messo in soffitta le tre «i» della Moratti (inglese, informatica e impresa) per rilanciare
grammatica, storia, geografia e tabelline, ora
è la volta della linea dura contro i professori assenteisti
e fannulloni e del ritorno alla serietà per gli
studenti. La «rivoluzione» del ministro della Pubblica
Istruzione Giuseppe Fioroni continua.
Un inizio di anno scolastico all’insegna della serietà,
dunque. Concorre ad assicurarlo il decreto
legge varato ieri dal Consiglio dei ministri innanzitutto
prevedendo una «stretta» sulle sanzioni disciplinari
nei confronti dei professori che non fanno
il proprio dovere e anche ripristinando il giudizio
di ammissione all’esame di terza media. E oggi ci
sarà un ulteriore capitolo con la presentazione, in
una conferenza stampa, delle norme per innalzare
a 16 anni l’obbligo di istruzione.
«Si tratta di disposizioni urgenti per assicurare
un ordinato avvio dell’anno scolastico» ha spiegato
il premier Romano Prodi che, dopo aver rivolto
un augurio agli studenti, ha posto l’accento sul lavoro
degli insegnanti, «cardine per il futuro del
Paese».
«Un avvio di anno - ha aggiunto Fioroni nella
conferenza stampa tenuta assieme al presidente
del consiglio - che offre più certezze e sicurezze».
Ecco le principali novità.
Iter più veloce per sanzioni ai prof. Si introduce un
riordino del sistema disciplinare. In caso di comportamenti
«scorretti» di un docente, va acquisito
il parere degli organi collegiali scolastici entro 60
giorni (prorogabili di altri 30 giorni in casi particolarmente
gravi), ma dopo 90 giorni, se questo parere
non venisse espresso, la direzione scolastica
regionale può comunque irrogare la sanzione.
E viene stabilito un «tetto» di tempo massimo:
120 giorni per concludere l’iter e sanzionare (attualmente
si registrano tempi medi che superano
l’anno e mezzo). Modifiche anche ai provvedimenti
di sospensione cautelare d’urgenza (per i
quali è rimosso il parere del collegio dei docenti)
prevedendo che il dirigente scolastico possa disporre
il trasferimento per incompatibilità ambientale
e l’inserimento in competenze diverse
dall’insegnamento.
Torna il tempo pieno alle elementari. Si ripristina il
tempo pieno, di fatto cancellato dalla riforma Moratti,
alle elementari, con 40 ore settimanali (compreso
il tempo mensa). Un piano d’azione consentirà
la programmazione, in base alle esigenze del
territorio (con particolare attenzione per quelle
aree, soprattutto nel Meridione, dove il tempo pieno
è meno diffuso), con il coinvolgimento delle Regioni
e degli enti locali.
Nuove regole per gli esami dei privatisti. Intanto si
stabilisce che i candidati privatisti devono poter accedere
con certezza all’esame di Stato. A questo
scopo gli studenti interessati dovranno presentare
una domanda alla direzione scolastica regionale
indicando il Comune di competenza e la scuola
scelta.
La direzione scolastica regionale stabilirà poi dove
lo studente potrà sostenere l’esame tenendo conto
dei «tetti» di privatisti già stabiliti. Insomma, un
altro intervento per evitare la nascita di «esamifici».
Per l’esame di terza media giudizio di ammissione.
Viene ripristinato il giudizio di ammissione per l’esame
di terza media. «Per una questione non di severità
- ha spiegato il ministro Fioroni - ma di serietà,
considerando che oltre il 40 per cento degli
studenti italiani viene licenziato in terza media con
"sufficiente"».
Supplenze per maternità non più a carico delle
scuole. Le supplenze per maternità non saranno
più a carico delle scuole ma verranno pagate direttamente
dal ministero della Pubblica Istruzione (e
quindi dal Tesoro), consentendo in tal modo un
consistente recupero di fondi che potrebbero essere
destinati all’ampliamento dell’offerta formativa.
I collaboratori scolastici, poi, potranno essere chiesti
dalle graduatorie giacenti presso le singole
scuole. Con il decreto si riduce anche, da 8 a 3, il numero
dei componenti del Comitato di indirizzo
dell’Invalsi (Istituto per la valutazione del sistema
di istruzione), si dà il via libera alle «classi primavera
» per i bambini tra i 24 e i 36 mesi di età (con
un finanziamento aggiuntivo di 5 mln di euro) e
viene reintegrato il compenso dei commissari d’esame
alla maturità.
R. S. (da www.lasicilia.it)
La psicologa.«La serietà è stimolo alla didattica»
ROMA. Gli esperti di formazione scolastica e
sviluppo mostrano grande accoglienza per il
progetto serietà nella scuola del ministro
Fioroni. Secondo Anna Oliviero Ferraris, docente
di Psicologia dello sviluppo alla Sapienza
di Roma, la serietà è alla base di una
didattica capace di motivare gli studenti, ma
per applicarla sono necessari strumenti operativi
diretti agli insegnanti, come corsi di
formazione, e interventi concreti che valutino
le esigenze specifiche di ogni scuola. «Sono
iniziative positive ma ci vuole tempo per
realizzarle. I settori principali su cui lavorare
per applicare la serietà in ambito scolastico
sono l’organizzazione e la competenza
degli insegnanti» spiega Anna Ferraris.
La Task force di Viale Trastevere non si rivolge
esclusivamente agli insegnanti ma anche
direttamente agli studenti. Dalla campagna
contro il bullismo, al divieto dell’uso in
classe dei telefonini e all’ordine nel rapporto
tra debiti e crediti, ma anche incentivi all’eccellenza
con benefici economici in termini
di tirocini formativi e viaggi di istruzione.
«Veniamo da un periodo di lassismo - prosegue
l’esperta - Per recuperare serietà la scuola
deve richiedere impegno ai ragazzi e per
farlo deve garantire anche qualifiche e far pagare
a tempo dovuto i crediti formativi».
Altro punto del progetto del ministro Fioroni
l’apertura delle scuole nel pomeriggio
con programmi differenziati. «Nel pomeriggio
le scuole possono diventare uno spazio
ludico per tutti quei bambini che non hanno
la possibilità di scendere in piazza a causa
del traffico. Il gioco è un’attività molto seria
per i bambini perchè tramite questo imparano
a socializzare e ad inventare», così Anna Ferraris parla delle opportunità che si potrebbero
presentare agli studenti più piccoli
con l’apertura pomeridiana delle scuole.
Una fetta dei 64 milioni di euro stanziati per
rendere operativo il progetto serietà previsto
per il nuovo anno scolastico è destinata invece
a potenziare lo studio della matematica.
«Le scuole - conclude la professoressa Ferraris
- hanno frammentato il sapere con progetti
educativi sperimentali. Bisognerebbe
concentrarsi maggiormente sulle materie
principali come la matematica. I ragazzi devono
acquisire competenze fondamentali
per arrivare all’università preparati. Certe
lacune non sono ammissibili, come non sapere
cosa sia una percentuale».
(da www.lasicilia.it)