Il Ministro Fioroni volta pagina. Vuole
un alunno concreto che sappia leggere,
scrivere, far di conto, conosca la
grammatica e la sintassi e sia bravo
nel saper leggere la realtà. Basta con i
tanti progetti, spesso improduttivi,
mentre le scuole sono considerate
"brave" quanto programmano più progetti
possibili, anche se poi gli alunni
sgrammaticano, sconoscono
la sintassi, non
sanno fare un discorso
in maniera corretta. L’alunno
che senza calcolatrice
si blocca o senza
il computer non sa andare
avanti. Insomma,
ben vengano i progetti,
l’informatica, la lingua
inglese, ma ai primi posti
la grammatica, la
sintassi, lo studio della
realtà, la conoscenza della storia contemporanea.
Il bilancio sul valore delle
le Indicazioni di Fioroni lo si potrà
sapere al termine del biennio sperimentale.
Il parere dell’Andis (Associazione
nazionale dirigenti scolastici),
espresso in merito ai nuovi documenti
emanati da Fioroni, è globalmente
positivo tenuto conto della volontà di
semplificare le prescrizioni ministeriali
ed incrementare l’autonomia delle
istituzioni scolastiche. A tal proposito
il presidente dell’Associazione Nino
Prastani ha rilevato che «una revisione
delle linee e dei criteri da scegliere per
il conseguimento delle finalità formative
era auspicabile, considerati i livelli
negativi evidenziati dalle ultime rilevazioni
internazionali sugli apprendimenti
che hanno collocato gli studenti
italiani in posizioni di svantaggio rispetto
a quelli di altre nazioni. Una
maggiore attenzione volta all’effettivo
conseguimento di competenze specifiche
dovrà riportare la scuola italiana
al recupero di più dignitose posizioni.
Positiva anche la gradualità di attuazione
delle nuove disposizioni che saranno
studiate e attuate verificando
in itinere la concreta praticabilità, non
escludendo possibilità di modifiche e
correttivi da apportare prima della definitiva
entrata a regime. Come si sa,
infatti - conclude Prastani - nel corso
dei due anni di rodaggio, e fino a quando
non sarà emanato un apposito regolamento,
rimarranno in vigore le disposizioni
della precedente riforma,
soprattutto con riguardo alle ore di lezioni
che però potranno essere ritoccate
tenendo conto delle disposizioni
che regolano l’autonomia». Per il segretario
dello Snals Giovanni Tempera «è
giunto il momento di recuperare i programmi
delle varie discipline, tenuto
conto che l’autonomia fino ad ora ha
privilegiato solo le attività progettuali.
Pertanto, ha fatto bene Fioroni a recuperare
tale iniziative per coinvolgere la
classe docente non solo nelle attività
progetto, ma anche nello sviluppare i
programmi così come sono stati previsti
nel Pof». Per il segretario della Flc-
Cgil «i provvedimenti in linea generale
sono condivisibili perchè cancellano
la scuola- azienda. Occorre però costruire
una nuova cooperazione educativa
che ponga al centro i bisogni ed
i diritti degli studenti. Ma è necessario
reperire più risorse possibili. Ognuno
faccia la sua parte. Non vi potrà essere
alcun processo di riforma, se non ai bisogni
di lavoro stabile per i precari della
scuola». Per Sandro Zammataro, dell’Uil
scuola, «gli studenti per prima dovranno
avere sufficienti conoscenze
delle materie di base e successivamente
passare alle "tre i" (inglese,
informatica, impresa) poiché senza una
buona preparazione di base non è possibile
creare valide conoscenze. E’ vero
che i progetti stanno diventando
l’attività primaria della scuola, il "perno
centrale" di tutta l’attività didattica,
ma si rischia di perdere di vista che la
scuola primariamente deve curare gli
apprendimenti di base, a partire dalla
lingua italiana che sembra che stai diventando
un optional».
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)