PER I DOCENTI UN RINNOVAMENTO DIMEZZATO
Data: Giovedì, 06 settembre 2007 ore 08:52:33 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Ancora qualche altro giorno e poi si ritorna fra i banchi di scuola dopo oltre due mesi di vacanza. Quest’anno però per i docenti sarà un anno ricco di novità a cominciare dalla scuola primaria (le indicazioni nazionali) e finire alla secondaria superiore a causa degli aggiustamenti che il ministro Fioroni ha operato ma per i quali ha ottenuto più critiche che apprezzamenti come la scelta di finanziare le scuole paritarie.

L’attesa però era di un rinnovamento profondo e serio della scuola e invece sembra proprio che la strategia usata sia la solita e cioè quella di gravare sempre sul groppone dei professori benché i 64 milioni di euro complessivamente stanziati, per corsi di recupero e per la sperimentazione di metodologie didattiche innovative allo studio delle discipline curricolari, dovrebbero per certi versi compensarli.

Ma i nodi grossi sono sempre sul carro fermo a Gordio mentre manca il coraggio politico per scioglierli e ridare nuovo vigore a una classe sempre più demotivata e soprattutto demoralizzata. Ai tempi della Moratti il programma dell’Unione prevedeva proprio questo nobile riscatto e i sindacati si erano ufficialmente impegnati su questo fronte, spingendosi anche a promettere la lotta per l’adeguamento dello stipendio dei professori italiani a quello europeo.

Senonché, da qualche tempo, di questa materia non si parla più e altrettanto silenzio si leva dalle parti del rinnovo del contratto di lavoro scaduto già quasi da due anni. A lanciare un timido segnale di lotta solo la Gilda che denuncia, oltre i tagli agli organici, rigurgiti di bullismo nei confronti dei docenti e la precarietà sempre più diffusa nonostante le recenti 50 mila immissioni in ruolo, anche i mancati incontri fra le parti per la firma definitiva del contratto. E questo rinnovo è assai importante perché si tratterà di ridefinire non solo la parte salariale ma anche quella normativa, mentre non si sa nulla circa la sua durata.

Finora infatti il contratto è stato di validità quadriennale, con la verifica biennale solo in relazione all’adeguamento dello stipendio all’inflazione, ma il nuovo potrebbe portare con se la semestralità con l’aggiustamento triennale dello stipendio con inseguimenti rischiosi sul veloce paniere del costo della vita. E’questo un timore che venne espresso a suo tempo da molte parti e che purtroppo ha un suo fondamento, intuibile nei temporeggiamenti a cui si è assistito l‘anno scorso, quando il ministro disertava regolarmente gli incontri coi sindacati e quando furono minacciati scioperi che però all’ultimo momento venivano sospesi. Le conclusioni, come è noto, furono di riaprire le trattative per la firma definitiva del contratto a settembre, con l’inizio dell’anno scolastico, in modo di avere truppe fresche e soprattutto pronte alla mobilitazione se ci fossero state defezioni.

In ogni caso gli accordi presi dovrebbero tenere conto delle risorse inserite nel prossimo documento di programmazione finanziaria del governo nel quale si dovrebbero indicare i luoghi dove attingere i fondi per onorare le attese dei professori. E, se si troveranno, bisognerà attendere ancora febbraio 2008 per averli in busta paga e nella quale dovrebbero essere presenti pure gli arretrati relativi al solo 2007 perché per tutti gli arretrati del 2006 non ci sarebbe il becco di un quattrino, ad eccezione di circa 11 euro al mese come mancia per la cosiddetta indennità di vacanza contrattuale, ma che, essendo stati già previsti dalla Finanziaria di Tremonti, dovrebbero essere sicuri.

Non c’è da stare allegri ma neanche strapparsi i capelli (chi li ha) visto che di circa 130 euro lordi mensili dovrebbero essere l’aumento per merito dei famosi risparmi di sistema degli anni precedenti. A settembre, si sa, inizia il nuovo anno e non solo quello scolastico ma anche quello del surriscaldamento dei prezzi e degli animi esasperati dei lavoratori.

PASQUALE ALMIRANTE (da www.lasicilia.it)







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