Parte il conto alla rovescia per l’inizio del nuovo
anno scolastico. Ma l’Istituto d’arte di Catania
anticipa tutti e dà fiato alle trombe inaugurando
il proprio anno con l’ingresso delle classi
prime e seconde sperimentali, che hanno varcato
la soglia dello splendido Collegio dei Gesuiti,
sede della scuola, ieri mattina alle 8,30. Un inizio
inaspettato per alcuni e disapprovato in parte,
giusto per il caldo che affliggerà l’isola ancora
fino a ottobre. Come da tradizione, naturalmente.
Eppure la formula adottata, da ormai quattro
anni, dall’Istituto d’arte si è confermata vincente
e non suscettibile di modifiche, come spiega
l’inossidabile Bianca Boemi, preside della scuola
da ben quindici anni: «L’apertura anticipata
dei cancelli non è certo una novità per il nostro
istituto ed è ormai diventata una necessità. Ogni
anno la scuola attiva 13 laboratori di orientamento,
per un totale di tre ore alla settimana,
che i neo-iscritti e le seconde iniziano ad anticipare
durante questi primi giorni di settembre. Si
tratta di laboratori fondamentali perché non di
apprendimento in senso stretto, ma orientativi
rispetto alla scelta di indirizzo che i ragazzi
compiranno alle soglie del triennio - dice la
preside - La nostra è una scelta impegnativa
anche per i docenti, ma ha delle ricadute positive
su molti aspetti della vita scolastica. Innanzitutto,
gli alunni delle prime possono iniziare a
vivere la scuola in assenza dei più grandi, acquisendo
fin da subito maggiore confidenza con il
luogo. Per un ragazzino, appena uscito dalle
medie, l’impatto con un ambiente tanto grande
e austero come quello del Collegio dei Gesuiti
può risultare inizialmente traumatico. Inoltre,
passare dal monte ore della scuola media alle 40
ore settimanali di un istituto superiore come il
nostro può risultare parimenti stressante per un
ragazzo di 13-14 anni. Invece con l’avvio d’anno
anticipato, le ore settimanali di laboratorio vengono
ammortizzate e i ragazzi hanno modo di
uscire alle 14:00 soltanto una volta alla settimana,
senza particolari alterazioni del bioritmo. E
per i pendolari della provincia di Enna o dei comuni
catanesi più distanti questo è un gran bel
vantaggio».
Un vantaggio soprattutto per i genitori, la cui
vita è spesso sacrificata ai necessari impegni
scolastici dei figli: «L’obiezione per questo anticipo
scolastico può essere solo una. Ed è legata
al caldo e all’interruzione della vacanza - spiega
l’architetto Concetta Consoli, madre di Deborah
e Desirè Di Stefano, entrambe allieve della scuola
- Ma per il resto sono favorevole alle scelte di
una scuola tanto prestigiosa e alla quale siamo
familiarmente legati per tradizione. In più sono
convinta che il futuro della Sicilia sia connesso
alla salvaguardia del patrimonio artistico". Patrimonio
che, almeno in futuro, si troverà anche
nelle mani di questi giovani studenti».
ALESSANDRA BELFIORE (da www.lasicilia.it)