RITORNO IN CLASSE - L’Istituto d’arte gioca d’anticipo: A scuola senza i più grandi per ambientarsi e abituarsi più lentamente alle 40 ore settimanali
Data: Mercoledì, 05 settembre 2007 ore 20:30:27 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Parte il conto alla rovescia per l’inizio del nuovo anno scolastico. Ma l’Istituto d’arte di Catania anticipa tutti e dà fiato alle trombe inaugurando il proprio anno con l’ingresso delle classi prime e seconde sperimentali, che hanno varcato la soglia dello splendido Collegio dei Gesuiti, sede della scuola, ieri mattina alle 8,30. Un inizio inaspettato per alcuni e disapprovato in parte, giusto per il caldo che affliggerà l’isola ancora fino a ottobre. Come da tradizione, naturalmente.

Eppure la formula adottata, da ormai quattro anni, dall’Istituto d’arte si è confermata vincente e non suscettibile di modifiche, come spiega l’inossidabile Bianca Boemi, preside della scuola da ben quindici anni: «L’apertura anticipata dei cancelli non è certo una novità per il nostro istituto ed è ormai diventata una necessità. Ogni anno la scuola attiva 13 laboratori di orientamento, per un totale di tre ore alla settimana, che i neo-iscritti e le seconde iniziano ad anticipare durante questi primi giorni di settembre. Si tratta di laboratori fondamentali perché non di apprendimento in senso stretto, ma orientativi rispetto alla scelta di indirizzo che i ragazzi compiranno alle soglie del triennio - dice la preside - La nostra è una scelta impegnativa anche per i docenti, ma ha delle ricadute positive su molti aspetti della vita scolastica. Innanzitutto, gli alunni delle prime possono iniziare a vivere la scuola in assenza dei più grandi, acquisendo fin da subito maggiore confidenza con il luogo. Per un ragazzino, appena uscito dalle medie, l’impatto con un ambiente tanto grande e austero come quello del Collegio dei Gesuiti può risultare inizialmente traumatico. Inoltre, passare dal monte ore della scuola media alle 40 ore settimanali di un istituto superiore come il nostro può risultare parimenti stressante per un ragazzo di 13-14 anni. Invece con l’avvio d’anno anticipato, le ore settimanali di laboratorio vengono ammortizzate e i ragazzi hanno modo di uscire alle 14:00 soltanto una volta alla settimana, senza particolari alterazioni del bioritmo. E per i pendolari della provincia di Enna o dei comuni catanesi più distanti questo è un gran bel vantaggio».

Un vantaggio soprattutto per i genitori, la cui vita è spesso sacrificata ai necessari impegni scolastici dei figli: «L’obiezione per questo anticipo scolastico può essere solo una. Ed è legata al caldo e all’interruzione della vacanza - spiega l’architetto Concetta Consoli, madre di Deborah e Desirè Di Stefano, entrambe allieve della scuola - Ma per il resto sono favorevole alle scelte di una scuola tanto prestigiosa e alla quale siamo familiarmente legati per tradizione. In più sono convinta che il futuro della Sicilia sia connesso alla salvaguardia del patrimonio artistico". Patrimonio che, almeno in futuro, si troverà anche nelle mani di questi giovani studenti».

ALESSANDRA BELFIORE (da www.lasicilia.it)







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