ROMA. È inutile appendere quadri
su una parete dove manca l’intonaco.
E dunque ben vengano lo
studio delle lingue straniere e
delle nuove tecnologie informatiche,
ma non a scapito di italiano,
matematica, storia, geografia che
sono i pilastri dell’istruzione. Può
essere sintetizzato così il Fioronipensiero
recepito nelle «Nuove
indicazioni per il curricolo della
scuola dell’infanzia e del primo
ciclo di istruzione», un volumetto
di un centinaio di pagine (30 centesimi
a copia è il costo) che lascia
sullo sfondo le tre «i» della Moratti:
informatica, inglese, internet.
Sarà inviato a tutte le scuole
perchè in base a esso mettano a
punto i programmi di studio. Di
fronte alla «confusione
generalizzata
» emersa da tante
verifiche è opportuno
- ha spiegato
il ministro
della Pubblica
Istruzione - ridurre
i «progettifici»
dando centralità a
elementi essenziali
del sapere.
Una lista degli
obiettivi sfoltita,
dunque, che non
scada nei dettagli,
ma impedisca
«sfondoni» clamorosi
come, ad
esempio, indicare
Ossi di Seppia come
l’ultimo hit di
Daniele Silvestri o
ignorare chi sia
Alcide De Gasperi.
Nel concreto, se
nella scuola dell’infanzia (3-6 anni)
si indicano tra i traguardi del
ciclo lo sviluppo del senso dell’identità
personale e la consapevolezza
delle differenze, per i bambini
delle elementari uno degli
obiettivi è favorire la formazione
di una mentalità scientifica, a
partire dallo studio delle tabelline.
Lo studio della scienza della
natura è visto in una prospettiva
storica ed evolutiva con più sperimentazione
e osservazione della
realtà, mentre per la geografia
si suggerisce di dare grande importanza
agli aspetti di tipo
morfologico (nomi dei fiumi, dei
mari, dei monti...) recuperando
sin dalle elementari lo studio dell’Europa
e del mondo e collegandolo
alla storia.
La terza media sarà dedicata
alla storia del Novecento: «L’analisi
del mondo contemporaneo -
si legge nelle Indicazioni - reclama
un suo spazio educativo preciso:
le guerre mondiali, il fascismo,
il comunismo, la liberaldemocrazia,
la decolonizzazione e
le complesse vicende che caratterizzano
il mondo attuale». La lingua
italiana ha poi un ruolo principe
e deve essere oggetto di attenzione
da parte di tutti i docenti
(anche di matematica,
informatica, ecc..) raccordandola
anche con altri linguaggi: arte,
musica...
Tornano in evidenza la grammatica
e la sintassi, l’educazione
alla capacità di scrittura, di esposizione
orale e di lettura. Più italiano
non significa però meno inglese.
Si conferma, anzi, lo studio
di questa lingua
per tutto il primo
ciclo e l’insegnamento
obbligatorio
di un secondo
idioma comunitario
nella secondaria
di primo grado
dando grande rilievo
all’uso dei laboratori
linguistici.
Spazio anche
all’aggiornamento
per l’uso delle tecnologie
informatiche
proponendo il Pc come strumento
per raccogliere
dati e per produrre
creativamente
testi. Le Nuove Indicazioni
avranno
un’applicazione
sperimentale di
due anni (periodo
che servirà anche
a raccogliere suggerimenti) e poi
dal 2009-2010 entreranno definitivamente
a regime. Intanto, per
la fase iniziale di accompagnamento
saranno stanziati 36 milioni
di euro come previsto dalla
Finanziaria 2007.
«Abbiamo spazzato via - ha
spiegato Fioroni - la didattica di
Stato, non compatibile con l’autonomia
delle scuole. Le Nuove Indicazioni
definiscono i criteri che
una buona proposta didattica deve
rispettare, ma non prescrivono
in modo dettagliato e minuzioso
come devono lavorare i professori.
Si chiede alla scuola un surplus:
educare istruendo è un’aggiunta
di responsabilità del docente,
come del genitore, che si
declina nell’essere maestri di vita».
TIZIANA CAROSELLI (da www.lasicilia.it)