LA RIFORMA FIORONI: vanno in soffitta le tre «i». Tornano grammatica e tabelline-prima italiano e matematica poi inglese e pc
Data: Mercoledì, 05 settembre 2007 ore 20:25:47 CEST
Argomento: Rassegna stampa


ROMA. È inutile appendere quadri su una parete dove manca l’intonaco. E dunque ben vengano lo studio delle lingue straniere e delle nuove tecnologie informatiche, ma non a scapito di italiano, matematica, storia, geografia che sono i pilastri dell’istruzione. Può essere sintetizzato così il Fioronipensiero recepito nelle «Nuove indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione», un volumetto di un centinaio di pagine (30 centesimi a copia è il costo) che lascia sullo sfondo le tre «i» della Moratti: informatica, inglese, internet.

Sarà inviato a tutte le scuole perchè in base a esso mettano a punto i programmi di studio. Di fronte alla «confusione generalizzata » emersa da tante verifiche è opportuno - ha spiegato il ministro della Pubblica Istruzione - ridurre i «progettifici» dando centralità a elementi essenziali del sapere.

Una lista degli obiettivi sfoltita, dunque, che non scada nei dettagli, ma impedisca «sfondoni» clamorosi come, ad esempio, indicare Ossi di Seppia come l’ultimo hit di Daniele Silvestri o ignorare chi sia Alcide De Gasperi.

Nel concreto, se nella scuola dell’infanzia (3-6 anni) si indicano tra i traguardi del ciclo lo sviluppo del senso dell’identità personale e la consapevolezza delle differenze, per i bambini delle elementari uno degli obiettivi è favorire la formazione di una mentalità scientifica, a partire dallo studio delle tabelline.

Lo studio della scienza della natura è visto in una prospettiva storica ed evolutiva con più sperimentazione e osservazione della realtà, mentre per la geografia si suggerisce di dare grande importanza agli aspetti di tipo morfologico (nomi dei fiumi, dei mari, dei monti...) recuperando sin dalle elementari lo studio dell’Europa e del mondo e collegandolo alla storia.

La terza media sarà dedicata alla storia del Novecento: «L’analisi del mondo contemporaneo - si legge nelle Indicazioni - reclama un suo spazio educativo preciso: le guerre mondiali, il fascismo, il comunismo, la liberaldemocrazia, la decolonizzazione e le complesse vicende che caratterizzano il mondo attuale». La lingua italiana ha poi un ruolo principe e deve essere oggetto di attenzione da parte di tutti i docenti (anche di matematica, informatica, ecc..) raccordandola anche con altri linguaggi: arte, musica...

Tornano in evidenza la grammatica e la sintassi, l’educazione alla capacità di scrittura, di esposizione orale e di lettura. Più italiano non significa però meno inglese.

Si conferma, anzi, lo studio di questa lingua per tutto il primo ciclo e l’insegnamento obbligatorio di un secondo idioma comunitario nella secondaria di primo grado dando grande rilievo all’uso dei laboratori linguistici.

Spazio anche all’aggiornamento per l’uso delle tecnologie informatiche proponendo il Pc come strumento per raccogliere dati e per produrre creativamente testi. Le Nuove Indicazioni avranno un’applicazione sperimentale di due anni (periodo che servirà anche a raccogliere suggerimenti) e poi dal 2009-2010 entreranno definitivamente a regime. Intanto, per la fase iniziale di accompagnamento saranno stanziati 36 milioni di euro come previsto dalla Finanziaria 2007.

«Abbiamo spazzato via - ha spiegato Fioroni - la didattica di Stato, non compatibile con l’autonomia delle scuole. Le Nuove Indicazioni definiscono i criteri che una buona proposta didattica deve rispettare, ma non prescrivono in modo dettagliato e minuzioso come devono lavorare i professori.

Si chiede alla scuola un surplus: educare istruendo è un’aggiunta di responsabilità del docente, come del genitore, che si declina nell’essere maestri di vita».

TIZIANA CAROSELLI (da www.lasicilia.it)







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