COLLEGIO DEI DOCENTI: LETTURA DEL VERBALE...E NESSUNO ASCOLTO'
Data: Luned́, 03 settembre 2007 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Opinioni


COLLEGIO DEI DOCENTI, LETTURA DEL VERBALE: E NESSUNO ASCOLTO’…


Lo capisco, lo capisco proprio. Il Collegio dei docenti è per tutti noi appunto docenti buona parte delle volte un lungo tempo vuoto e inutile, speso a pensare ai cavoli nostri. Chissà perché. Forse perché questa scuola qui che ricomincia oggi, questo nuovo anno scolastico sappiamo già come sarà: faticoso, costellato da eventi insulsi, minato da piccoli scontri con colleghi, preside, genitori e alunni, trascorso in una folle corsa contro il tempo per finire i programmi. Ma così, senza grandi entusiasmi, senza grandi speranze. La scuola ormai la conosciamo. Non riserva mai piacevoli sorprese. E dunque, muovendo da queste costruttive premesse, arriviamo alla prima riunione, abbronzati sì, riposati anche, ma con nessuna voglia di ricacciarci nell’opprimente burocrazia del nostro sistema dell’istruzione.La scuola, ci diciamo, è un’altra cosa, ma non sappiamo più neanche noi esattamente cosa.
Preso posto, il primo punto all’ordine del giorno è sempre il solito, il fatidico, quello che apre tutti i collegi dei docenti e si intitola benevolmente così: lettura del verbale della seduta precedente. Addirittura! Hanno verbalizzato e adesso ci espongono quello che è accaduto nel precedente collegio, a giugno, fatti sui quali, figuriamoci, abbiamo messo chili di mare, di sole e di viaggi. E così il povero collega legge col microfono il lungo estenuante verbale. E nell’aula gremita di docenti succede una cosa strana: tutti fanno tutto tranne che ascoltare. Chi saluta ad alta voce i colleghi che non vedeva da mesi, chi sghignazza col vicino, chi sorride a destra e a manca, sfoderando la sua bella abbronzatura, chi scrive sull’agenda, chi sta in silenzio assorto nei suoi pensieri, chi pensa alla sua imminente dieta per perdere i chili di troppo accumulati durante l’estate. Nessuno pensa a quel che viene letto. A nessuno interessa. Se in quel momento dicessero che abbiamo approvato il tempo pieno alla scuola superiore…nessuno se ne accorgerebbe.
Tutti pensano ad andar via da lì il prima possibile, magari verso l’ultimo bagno di fine estate. E dimenticano che il collegio ha poteri sovrani, che attraverso esso possono far sentire la loro voce.
Ma ai docenti la voce l’hanno tolta sfiancandoli con anni e anni di vergognoso precariato; e poi con una realtà quotidiana scolastica sempre più meschina e sempre più avvilente. A nessuno interessa più niente. E non conosciamo più nemmeno le più elementari regole di buona educazione: cioè ascoltare quando gli altri parlano.
Mamma mia, come siamo finiti male…Buon, per quanto possibile, anno scolastico a tutti.

SILVANA LA PORTA






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