INTERVENTO DEL MINISTRO FIORONI. A scuola anche nel pomeriggio per sfuggire ai pericoli della strada.
Data: Domenica, 02 settembre 2007 ore 19:42:33 CEST
Argomento: Rassegna stampa


01.09.2007. «Troppi abbandoni, specie al Sud». Stanziati 64 milioni di euro. Più matematica e approfondimento di Dante, con Roberto Benigni testimonial.

ROMA. Via i ragazzi dalla strada. Punta anche a questo lo stanziamento di 64 mln di euro aggiuntivi varato ieri dal ministro Fioroni per tenere aperte, da quest’anno scolastico (2007-2008) le scuole (di ogni ordine e grado) il pomeriggio (ovviamente con programmi differenziati). Un obiettivo giustificato dal consistente numero di abbandoni registrato nel nostro Paese: l’indice di dispersione scolastica ha, infatti, raggiunto nel 2006 quota 20,6% (corrispondente a circa mezzo milione di ragazzi), una percentuale che ci vede agli ultimi posti in Europa e ben lontani da quel 10% (da raggiungere entro il 2010) fissato dalla Conferenza di Lisbona.

L’opportunità di accogliere i ragazzi anche in orario diverso da quello delle lezioni è tanto più sentita in alcuni istituti di frontiera, al Sud (in Sicilia, ad esempio, gli abbandoni raggiungono anche il 30%) o nelle periferie degradate delle grandi città. Ma il reinserimento dei «dispersi» non è il solo obiettivo a cui si punta. Trenta milioni di euro sono destinati ad avviare i corsi di recupero per i debiti formativi.

Quei corsi che le scuole avrebbero dovuto avviare già da tempo, ma non sempre hanno fatto, per consentire ai ragazzi di colmare le lacune dimostrate in alcune materie.

E il recupero dei debiti, con le nuove norme sugli esami di maturità, è ineludibile, tanto che il ministro Fioroni ha annunciato il ripristino degli esami di riparazione per avere una certificazione certa del superamento del debito.

«Quattro milioni e 200 mila studenti con debito, un milione solo di ragazzi che supera il debito e tre milioni e 200 mila che non si sa se lo superano e che non potrebbero avere accesso, con la nuova legge, all’esame di maturità - ha spiegato Fioroni - non è una cosa seria e rende la scuola poco credibile». Ma i 64 milioni di euro stanziati (distribuiti a tutte le scuole statali, ma potrebbero accedere anche gli istituti paritari che presentassero progetti adeguati) servono anche ad altro. Una bella fetta servirà a potenziare lo studio della matematica, materia per la quale, secondo il ministro, in Italia c’è una vera e propria «emergenza formativa » visto che il 44% dei ragazzi ammessi con debito alle classi delle superiori ha un debito proprio in matematica; una lacuna che unisce in ignoranza l’Italia da nord (44,8% degli studenti con debito) a sud (43,2%) passando per il centro (44,4%) e le isole (43,9%) e accomuna trasversalmente gli indirizzi di ogni ordine e grado. Un Comitato di matematici insediato ad hoc presenterà una serie di proposte per superare l’impasse e, intanto, con le risorse stanziate si metterà qualche paletto: 34 milioni di euro verranno utilizzati per sperimentare metodologie didattiche innovative («bisogna far appassionare i ragazzi allo studio della matematica») e 15 per migliorare i laboratori scientifici.

Infine, Dante. Una vera passione per Fioroni. Due milioni di euro saranno destinati ad approfondirne lo studio. Non solo. Il sommo poeta tornerà (assieme a Manzoni) nei programmi di studio relativi alla scuola media inferiore e, poi, in cantiere c’è un progetto che prevede l’arruolamento di Roberto Benigni, testimonial d’eccezione per far amare ai giovani i versi dell’Alighieri.

Ma c’è già chi contesta. «Fioroni continua con dei costosi palliativi. La proposta del ministro Fioroni per l’apertura pomeridiana delle scuole non è la cura. La scuola italiana è gravemente malata. Si disperde costantemente del capitalo umano. I numeri e le indagini Pisa-Ocse indicano chiaramente che gli studenti italiani, specie nel Meridione, sono meno preparati dei loro coetanei europei». A dichiararlo è Francesco Pasquali, segretario dei giovani di Forza Italia. «Le cause, diversamente da quanto sostengono esperti sindacalisti, come Panini e Di Menna, non sono gli scarsi investimenti o il numero insufficiente di insegnanti, vanno bensì ricercate nella scarsa qualità della didattica, dequalificata dal sindacato, e nel fallimentare criterio di finanziamento. La svolta passa per l’introduzione dei voucher agli studenti e per un nuovo stato giuridico degli insegnanti».

GIANCARLO COLOGGI (da www.lasicilia.it)

 

 

I fondi per la scuola

La suddivisione dei fondi stanziati dal Ministro della Pubblica Istruzione

30 mln attività di recupero dei debiti formativi, corsi di sostegno e di aiuto allo studio, di approfondimento e sviluppo per gli studenti motivati.

34 mln sperimentazione di metodologie didattiche innovative

In particolare:

15 mln laboratori scientifici

9 mln coperture delle spese di apertura, funzionamento e pulizia dei locali delle scuole

2 mln percorsi di approfondimento dello studio

2 mln promozione di attività motorie e sportive

2 mln approfondimento della cultura e della sto

2 mln apprendimento pratico della musica

 

ANSA-C (da www.lasicilia.it)







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