DALL'ASILO AGLI ADULTI: LE NOVITA' A SCUOLA,OBBLIGO A 16 ANNI E DEBITI DA SALDARE
Data: Sabato, 01 settembre 2007 ore 08:18:44 CEST
Argomento: Comunicati


da repubblica.it
Venerdì, 31 Agosto 2007

Il nuovo anno scolastico si apre con molti cambiamenti nel cassetto
Introdotte le "classi primavera", torna l'ammissione all'esame di terza media

Dall'asilo agli adulti, le novità a scuola Obbligo a 16 anni e debiti da saldare

E si punta anche sulla formazione dei "grandi" con i corsi di aggiornamento

di SALVO INTRAVAIA

ROMA - Oltre 7 milioni e 700 mila alunni italiani si apprestano al rientro in classe. Ma quali novità troveranno rispetto all'anno scorso? Sezioni primavera, modifica degli esami di licenza media, obbligo a 16 anni e ripristino degli "esami di riparazione", sono alcune di quelle confezionate, o in dirittura d'arrivo, dal ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni e dai suoi più stretti collaboratori negli ultimi mesi. La scuola italiana è in rapida evoluzione. La difficilissima sfida che aspetta il governo in carica è quella di coniugare una serie di esigenze non sempre conciliabili.

Crescita economica e sociale del sistema-paese, conti pubblici in ordine e ammodernamento dell'intero apparato scolastico nazionale sono solo alcuni degli obiettivi che l'Europa ci spinge a raggiungere. Ma in che modo? In sedici mesi l'esecutivo Prodi ha messo mano alla scuola con la cosiddetta "tecnica del cacciavite": niente rivoluzioni, insomma. Dopo avere accantonato buona parte delle novità introdotte dal precedente governo, ha modificato gli esami di maturità dichiarando guerra ai diplomifici. Poi, è iniziato il lavoro per rendere il sistema di istruzione nazionale più efficace e giusto. Sono state introdotte una serie di novità, alcune delle quali partiranno proprio dall'anno scolastico ormai alle porte.

Sezioni primavera. Sono bastati 30 milioni di euro per fare spazio per la prima volta in assoluto nelle aule italiane anche ai piccoli di due anni. Le prime 1.158 sezioni per piccoli di età compresa fra i 24 e i 36 mesi partiranno a settembre. Un esperimento che toglierà da ogni imbarazzo almeno 15mila famiglie italiane alle prese con la caccia all'asilo più economico e affidabile della città. L'operazione è stata accolta bene visto che le richieste provenienti da tutte le regioni sono state 2.802. La speranza è che entro pochi anni l'esperienza possa essere estesa. "Nasce una tipologia innovativa di servizio educativo integrativo, che risponde in tempi rapidi ad un'alta domanda delle famiglie, di fronte alla quale fino ad oggi c'era un'offerta insufficiente", spiega Mariangela Bastico, viceministro della Pubblica istruzione. Sarà compito dei comuni, fornendo i servizi e garantendo i requisiti necessari, rendere attive le sezioni primavera.

Elementare. Dopo essersi sbarazzato di tutor e portfolio, Fioroni punta verso le nuove "Indicazioni nazionali". Il provvedimento arriverà qualche giorno prima dell'avvio delle lezioni e sarà un documento snello ma preciso. Per l'intero primo ciclo di istruzione (che comprende la scuola dell'infanzia, la primaria e la media) verranno indicate le competenze e le conoscenze che gli alunni dovranno possedere alla fine di ogni segmento scolastico. Non più quindi programmi dettagliati, quindi. Le scuole nella loro autonomia potranno, sempre entro certi limiti, scegliere cosa e quali argomenti fare studiare a bambini e ragazzini che, alla fine, dovranno mostrare di poter competere con i coetanei degli altri paesi europei. Il tutto dovrebbe partire da quest'anno e rimanere in fase di sperimentazione per due anni. Successivamente arriveranno i nuovi curricoli.

Scuola media. Le Nuove indicazioni nazionali partiranno anche per la scuola secondaria di secondo grado, ma la novità più interessante all'orizzonte riguarda gli esami di terza media. Due le novità in vista per l'anno 2007/2008. Per i circa 556mila ragazzini di terza media sarà quasi certamente reintrodotta l'ammissione agli esami cancellata dall'ex ministro, Letizia Moratti, e gli scritti passeranno da tre a quattro, con una prova nazionale predisposta dall'Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione).

Scuola superiore. Salvati gli istituti tecnici e i professionali dalla licealizzazione spinta varata dal vecchio esecutivo, il governo Prodi mette sul tavolo l'obbligo di istruzione a sedici anni. I 553mila ragazzini che quest'anno hanno superato gli esami di terza media dovranno proseguire gli studi scegliendo una scuola superiore o un corso di formazione professionale triennale. Intanto gli studenti del primo anno degli istituti professionali al loro ingresso in aula troveranno una gradita sorpresa: dovranno studiare quattro ore in meno rispetto ai compagni degli anni precedenti. Entra, infatti, in vigore da settembre la riduzione dell'orario scolastico da 40 a 36 ore per la prima classe, stabilita dalla Finanziaria.

Altro capitolo su cui si è soffermato Fioroni è quello dei debiti. I ragazzi del quinto anno saranno gli ultimi a potere accedere alla maturità senza avere saldato i debiti scolastici contratti a fine anno. Per gli studenti del terzo e del quarto anno saldare i debiti sarà una condizione necessaria per sostenere la maturità. Il dibattito sul ripristino degli esami di riparazione è stato già avviato. Forse entro quest'anno, viale Trastevere stabilirà tempi e modalità per certificare il superamento dei debiti: se non a settembre, come un tempo, gli esami occorrerà comunque sostenerli. Per gli stessi alunni, nel 2007/2008, cambierà anche il credito scolastico, non più espresso in ventesimi ma in venticinquesimi.

Adulti. Novità in vista anche per gli adulti. Da quest'anno, l'educazione degli adulti entra a far parte in modo organico del sistema di istruzione nazionale. In Italia sono ancora pochissimi coloro che dopo avere concluso il ciclo canonico degli studi partecipano a corsi di aggiornamento. Ce lo rimprovera l'Europa dove per educazione degli adulti (lifelong learning), considerata una risorsa strategica, ci collochiamo agli ultimi posti. Il 6,1 per cento certificato dall'Eurostat (nel 2006) è poca cosa rispetto alll_,1 dei paesi Ue e al 26,6 del Regno Unito.







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