NOMINE. Il blocco «salta», ma la delusione resta. Ieri nuove assegnazioni di incarichi a tempo determinato. I criteri applicati danneggiano i precari
Data: Giovedì, 30 agosto 2007 ore 19:22:59 CEST
Argomento: Rassegna stampa


30.08.2007. Inascoltate le proteste: non accorpati gli «spezzoni» di cattedra e attribuiti ai docenti di ruolo. Alla fine ad andarci di mezzo sono stati ancora una volta loro: i precari. Si è concluso in una bolla di sapone l’annunciato blocco delle nomine che doveva svolgersi nella mattinata di ieri presso l’Istituto Comprensivo "Petrarca", scuola polo delle assegnazioni degli incarichi a tempo determinato dei docenti della provincia di Catania.

Niente di fatto e soprattutto niente o ben poco da fare, per stessa affermazione del preside Gagliano - accusato fino a ieri di aver avallato una procedura di nomina illecita - e anche dei sindacati, che lamentano una scarsa collaborazione e un errato funzionamento dei settori dell’Ufficio scolastico provinciale. Il cavillo è uno solo e riguarda l’assegnazione degli spezzoni di cattedre inferiori alle sette ore. Il regolamento individua, infatti, come destinatari privilegiati delle ulteriori ore di supplenza, gli insegnanti già di ruolo all’interno delle scuole interessate: un’ingiustizia che coincide con dei presunti risparmi economici dettati dalle esigenze del Ministero dell’economia.

«In realtà l’errore sta a monte - denunciano due rappresentanti di Flc Cgil e della Cisl Scuola - Era necessario che il Provveditorato accorpasse i piccoli spezzoni per creare monti ore più consistenti da assegnare ai precari».

Adesso il rischio è che queste briciole - utili se non da un punto di vista economico, necessarie per l’accumulo di punteggio - vadano legalmente appannaggio dei docenti già di ruolo, aventi cioè un regolare e indeterminato incarico di 18 ore settimanali.

Il preside Gagliano, alla minaccia di blocco e alla denuncia di scorrettezze non ci sta e continua imperterrito ad attaccare i sindacati: «Dinanzi a una simile assurdità bisognava reagire con uno sciopero generale e invece i sindacati si sono venduti alle lobby dei professori di ruolo che si contendono le ore di supplenza eccedenti». I sindacati si difendono affermando di essersi opposti alla legge, ma il vero problema è uno e uno solo. E’ strutturale, ovvero di ordine economico. Il ministero si occupa semplicemente di far quadrare i bilanci e consegna a ogni scuola - entro l’ottica dell’autonomia naturalmente - un determinato budget con il quale i presidi devono far fronte alle spese per eventuali supplenti e ai disagi quotidiani, di ordine logistico e materiale. Quando finisce il budget, finiscono anche gli incarichi a tempo determinato, mentre i docenti di ruolo continuano a esser pagati regolarmente dal ministero.

«I sindacati saranno, come sempre, a fianco dei lavoratori, ma a questo punto non resta che appellarsi all’etica dei docenti di ruolo che, solidalmente con i precari, dovrebbero impegnarsi a rinunciare agli spezzoni accontentandosi delle 18 ore».

Si tratta dell’ennesima battaglia persa in partenza, affidata alla coscienza di ognuno e al buon senso dei presidi invitati, anche da una nota ministeriale, a "privilegiare" i precari per l’assegnazione degli spezzoni.

ALESSANDRA BELFIORE (da www.lasicilia.it)







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