Caro-libri, ma quanto ci costi? I rincari sono del 3%, ma il 62% delle scuole esaminate supera i tetti ministeriali
Data: Giovedì, 30 agosto 2007 ore 11:27:02 CEST
Argomento: Rassegna stampa


28.08.2007. Studiare è sempre stata una fortuna da ricchi. Nel corso del tempo, però, i termini si erano adeguati. La scuola era diventata un diritto e un obbligo per tutti e, laddove una famiglia non fosse stata nelle condizioni di offrire una corretta istruzione al proprio figlio (o ai propri figli) intervenivano le istituzioni con buoni a sostegno della spesa per il corredo scolastico.

L’anno scorso, la massima parte degli ipermercati e delle librerie ha proposto delle forme agevolate di prestito con pagamenti rateizzati fino a un anno per l’acquisto di zaini, quaderni, colori, matite e tutto il "necessaire" per un bravo scolaretto.

Qualche giorno fa è scoppiata una vera e propria bomba. Un’indagine dell’associazione Altroconsumo, come ogni anno, ha scandagliato i rincari del settore. La disamina non si è fermata al materiale scolastico di consumo, ma si è allargata al settore editoriale.

E si è gridato al caro-libri. In parte, una verità che attraversa l’Italia da nord a sud: «Ma la situazione non è così drammatica - afferma Salvo Manfré, titolare dell’unica libreria catanese specializzata in editoria scolastica -. Il rincaro sui prezzi di copertina c’è stato, ma la percentuale del rialzo si ferma al 3%.

La verità, invece, è legata al fatto che ciascun consiglio di classe stila un elenco per le proprie classi. In questo elenco, solo una parte dei testi sono obbligatori, altri sono consigliati.

Se alla spesa complessiva dei libri in elenco, si sottrae la cifra corrispondente a quelli consigliati, molte classi rientrano all’interno dei tetti di spesa fissati dal ministero per la scuola dell’obbligo». Il vero dramma, allora, nasce quando all’inizio delle lezioni i professori richiedono obbligatoriamente anche i libri che in realtà sarebbero solo consigliati.

I tetti fissati dal ministero, per l’anno scolastico 2007-2008, sono pari a 280 euro per la prima media, 108 euro per la seconda media, 124 euro per la terza. «Su questi "tetti imposti" - prosegue Manfré - è da calcolare comunque un margine di tolleranza del 10%, valido per la prima classe, che porta la cifra a 308 euro».

Abbiamo preso in esame un campione di scuole e di sezioni per ciascuna. La stangata c’è, ma risulta più contenuta che in altre città della regione. E, certamente non siamo al livello di Napoli, Roma e Milano, dove si arrivano a toccare picchi massimi da 394 euro per le prime classi. Consideriamo innanzitutto le cifra risultante dalla somma di tutti i testi in elenco, e cioè consideriamo anche i testi semplicemente "consigliati". Delle 58 classi prese in esame (le sezioni A, B, C e D delle Scuole medie statali "Maiorana", "Carducci" e "Mascagni" e degli Istituti comprensivi "Capuana-Pirandello" e "Vespucci") ben 48 classi (l’82.75%) sforano il tetto imposto dal ministero. Fra le 10 classi restanti alcune si aggirano intorno ai limiti consentiti e non li superano solo per qualche euro, altre, invece e fortunatamente, restano tranquillamente al di sotto della cifra stabilita.

E adesso, le dolenti note delle cifre risultanti dalla somma dei prezzi dei testi obbligatori. In questo caso le classi che superano il budget massimo consentito sono 36 (il 62%).

Alla "Capuana-Pirandello" tutte le seconde e le terze classi superano il tetto ministeriale; così pure alla "Vespucci" che però sfora il budget di pochi euro. La "Mascagni" tocca alcuni picchi record insieme alla "Maiorana". Le più care? La prima C alla "Mascagni" (con 317,70 euro), la seconda D alla "Maiorana" (187,05 euro) e la terza D alla "Capuana-Pirandello" (176,50 euro). Le più economiche, invece, sono la prima B della "Capuana-Pirandello" (274,65 euro), la seconda B della "Mascagni" (101.75 euro) e la terza B della "Carducci" (103,70 euro. Questo anche se nessuna scuola riesce a rientrare interamente nei margini ministeriali.

Questa suddivisione si presta alla facile interpretazione che si tratti di un’escamotage per aggirare la questione "tetto", ma il fatto resta.

Il caro-libri esiste e bisognerebbe trovare una soluzione che possa garantire a tutti, quantomeno, l’istruzione obbligatoria. Potrebbe trattarsi di una contrattazione a livello nazionale fra ministero ed editori o di una - forse più semplice - fornitura alle biblioteche scolastiche dei testi in adozione che potrebbero essere distribuiti agli studenti in "comodato d’uso", come già si fa in altri Paesi europei.

CARLA CONDORELLI (da www.lasicilia.it)

 

MERCATINO DELL’USATO

Dal 3 al 6 settembre, presso la sede dell’associazione culturale e studentesca "La Contea" (Via Luigi Sturzo, 33 - lato piazza Santo Spirito) si terrà il "Mercatino del libro usato" destinato agli studenti delle scuole superiori etnee. Sarà possibile vendere e acquistare i libri scolastici alla metà del prezzo di copertina ogni lunedì, martedì, mercoledì e giovedì dalle 13.30 alle 19.30. «L’iniziativa - spiegano i responsabili dell’associazione - vuole essere uno strumento efficace per lottare contro la speculazione editoriale». Il mercatino del libro usato verrà presentato alla stampa mercoledì 29 agosto, alle ore 10.30 presso la sede dell’associazione.

Per informazioni: 3393001323; www.lacontea.info.it







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-8138.html