28.08.2007. Studiare è sempre stata una fortuna da ricchi.
Nel corso del tempo, però, i termini si erano
adeguati. La scuola era diventata un diritto e
un obbligo per tutti e, laddove una famiglia
non fosse stata nelle condizioni di offrire una
corretta istruzione al proprio figlio (o ai propri
figli) intervenivano le istituzioni con buoni a
sostegno della spesa per il corredo scolastico.
L’anno scorso, la massima parte degli ipermercati
e delle librerie ha proposto delle forme
agevolate di prestito con pagamenti rateizzati
fino a un anno per l’acquisto di zaini, quaderni,
colori, matite e tutto il "necessaire" per un
bravo scolaretto.
Qualche giorno fa è scoppiata una vera e
propria bomba. Un’indagine dell’associazione Altroconsumo, come ogni anno, ha scandagliato
i rincari del settore. La disamina non si
è fermata al materiale scolastico di consumo,
ma si è allargata al settore editoriale.
E si è gridato al caro-libri. In parte, una verità
che attraversa l’Italia da nord a sud: «Ma la situazione
non è così drammatica - afferma Salvo Manfré, titolare dell’unica libreria catanese
specializzata in editoria scolastica -. Il rincaro
sui prezzi di copertina
c’è stato, ma la
percentuale del
rialzo si ferma al 3%.
La verità, invece, è
legata al fatto che
ciascun consiglio di
classe stila un elenco
per le proprie
classi. In questo
elenco, solo una
parte dei testi sono obbligatori, altri sono consigliati.
Se alla spesa complessiva dei libri in
elenco, si sottrae la cifra corrispondente a
quelli consigliati, molte classi rientrano all’interno
dei tetti di spesa fissati dal ministero per
la scuola dell’obbligo». Il vero dramma, allora,
nasce quando all’inizio delle lezioni i professori
richiedono obbligatoriamente anche i libri
che in realtà sarebbero solo consigliati.
I tetti fissati dal ministero, per l’anno scolastico
2007-2008, sono pari a 280 euro per la
prima media, 108 euro per la seconda media,
124 euro per la terza. «Su questi "tetti imposti"
- prosegue Manfré - è da calcolare comunque
un margine di tolleranza del 10%, valido per la
prima classe, che porta la cifra a 308 euro».
Abbiamo preso in esame un campione di
scuole e di sezioni per ciascuna. La stangata
c’è, ma risulta più contenuta che in altre città
della regione. E, certamente non siamo al livello
di Napoli, Roma e Milano, dove si arrivano a
toccare picchi massimi da 394 euro per le prime
classi. Consideriamo innanzitutto le cifra
risultante dalla somma di tutti i testi in elenco,
e cioè consideriamo anche i testi semplicemente
"consigliati". Delle 58 classi prese in
esame (le sezioni A, B, C e D delle Scuole medie
statali "Maiorana", "Carducci" e "Mascagni"
e degli Istituti comprensivi "Capuana-Pirandello"
e "Vespucci") ben 48 classi (l’82.75%)
sforano il tetto imposto dal ministero. Fra le 10
classi restanti alcune si aggirano intorno ai limiti
consentiti e non li superano solo per qualche
euro, altre, invece e fortunatamente, restano
tranquillamente al di sotto della cifra stabilita.
E adesso, le dolenti note delle cifre risultanti
dalla somma dei prezzi dei testi obbligatori.
In questo caso le classi che superano il
budget massimo consentito sono 36 (il 62%).
Alla "Capuana-Pirandello" tutte le seconde e le
terze classi superano il tetto ministeriale; così
pure alla "Vespucci" che però sfora il budget
di pochi euro. La "Mascagni" tocca alcuni picchi
record insieme alla "Maiorana". Le più care?
La prima C alla "Mascagni" (con 317,70
euro), la seconda D alla "Maiorana" (187,05 euro)
e la terza D alla "Capuana-Pirandello"
(176,50 euro). Le più economiche, invece, sono
la prima B della "Capuana-Pirandello"
(274,65 euro), la seconda B della "Mascagni"
(101.75 euro) e la terza B della "Carducci"
(103,70 euro. Questo anche se nessuna scuola
riesce a rientrare interamente nei margini
ministeriali.
Questa suddivisione si presta alla facile interpretazione
che si tratti di un’escamotage
per aggirare la questione "tetto", ma il fatto resta.
Il caro-libri esiste e bisognerebbe trovare
una soluzione che possa garantire a tutti,
quantomeno, l’istruzione obbligatoria. Potrebbe
trattarsi di una contrattazione a livello nazionale
fra ministero ed editori o di una - forse
più semplice - fornitura alle biblioteche
scolastiche dei testi in adozione che potrebbero
essere distribuiti agli studenti in "comodato
d’uso", come già si fa in altri Paesi europei.
CARLA CONDORELLI
(da www.lasicilia.it)
MERCATINO DELL’USATO
Dal 3 al 6 settembre, presso la sede
dell’associazione culturale e studentesca
"La Contea" (Via Luigi Sturzo, 33 - lato
piazza Santo Spirito) si terrà il "Mercatino
del libro usato" destinato agli studenti
delle scuole superiori etnee.
Sarà possibile vendere e
acquistare i libri scolastici alla
metà del prezzo di copertina
ogni lunedì, martedì,
mercoledì e giovedì dalle
13.30 alle 19.30. «L’iniziativa
- spiegano i responsabili
dell’associazione - vuole
essere uno strumento
efficace per lottare contro la
speculazione editoriale». Il mercatino del
libro usato verrà presentato alla stampa
mercoledì 29 agosto, alle ore 10.30
presso la sede dell’associazione.
Per
informazioni: 3393001323;
www.lacontea.info.it