Anno Scolastico 2007/08: Avanti, adagio, quasi indietro di G.Aderṇ.
Data: Marted́, 28 agosto 2007 ore 09:19:09 CEST
Argomento: Comunicati


Potrebbe essere questo lo slogan che caratterizza il secondo anno del  Ministro Giuseppe Fioroni , il quale ha messo in atto alcune innovazioni ripristinando quanto c’era prima nella scuola che cercava di funzionare Il nuovo modello degli esami di maturità con le commissioni composte da docenti interni ed esterni, pur con alcuni limiti e necessari correttivi, ha suscitato tra gli studenti uno stimolo maggiore ad uno studio più diligente e più curato.
La proposta di una “sterzata rigorista”, la valorizzazione del voto di condotta e la rivisitazione delle modalità di attuazione del recupero dei debiti formativi  costituiscono tutti  segnali  che sollecitano tra gli studenti maggiore  attenzione responsabilizzazione per uno studio  diligente e costante.

                L’organizzazione dei corsi di recupero  ben strutturati nei tempi e nei modi, funzionali a colmare particolari lacune ed a potenziare lo sviluppo di specifiche competenze attraverso le studio delle singole discipline necessita non soltanto un maggiore investimento economico,  necessario per riconoscere ai docenti che svolgono tale servizio in aggiunta al servizio ordinario, ma una rinnovata metodologia di approccio alla didattica finalizzata ad un vero apprendimento capace di produrre modificazioni nel modo di pensare, di sentire e di agire.

Il nuovo anno scolastico si annuncia ricco di sfide, che vedranno impegnata la scuola italiana, dalla scuola dell’infanzia al Biennio della secondaria.  

In via preliminare occorrerà   portare a soluzione il problema dell’innalzamento dell’obbligo scolastico, nodo centrale nel quale confluiscono le nuove Indicazioni del primo ciclo di Istruzione e dal quale si dipartono i problemi e i temi del diritto allo studio fino a 18 anni  per il conseguimento di un titolo di studio o di una qualifica professionale,

Resta ancora  aperta la futura ridefinizione degli ordinamenti del secondo ciclo e la riorganizzazione degli Istituti tecnici e professionali che dovrebbe coinvolgere  gli apparati reginali.

                Le considerazioni del Ministro  Fioroni : “stiamo minando le basi del leggere, dello scrivere e far di conto… c’è un debito più grave di quello delle casse dello Stato” sono indicative della gravità del problema  scuola che dovrebbe diventare una vera “emergenza” ed invece si continua ad assistere ad una costante disattenzione  da parte degli Enti locali nei confronti della scuola che rimane carente nelle strutture, nei servizi, negli investimenti  che potrebbero apportare anche benefici e risparmi  quali quello energetico tramite i pannelli solari, delle tecnologie telematiche in rete.

                A settembre comincia il nuovo anno scolastico e i docenti rinnoveranno il rito della progettazione educativa e didattica. All’entusiasmo dei nuovi dirigenti, vincitori del concorso ordinario  e dei numerosi docenti immessi in ruolo, dopo tanti anni di precariato, si mescola il disamore di quanti, docente e personale Ata,sono stanchi di una scuola che perde sempre prestigio e credibilità sociale, che raccoglie tutti i disagi sociali : bullismo, droga, devianza, disadattamento familiare e resta impotente dinnanzi a tanta negatività pervasiva.

L’ombra nera che il Ministro, accogliendo la proposta  siciliana del Premio della positività, ha tentato di fugare con la settimana della visibilità positiva della scuola a livello nazionale, non è del tutto diradata e  i mass media continuano in maniera persistente a mettere in evidenza e diffondere a livello nazionale il negativo o la cronaca di fatti deplorevoli e circoscritti, casi patologici e critici di una scuola malata, riflesso di una società malata., invece di dare risalto a progetti ed iniziative di qualità formativa che la progettualità dei docenti mette in atto con lodevole impegno e professionalità ben integrandola con l’attività curricolare del percorso formativo.

La lettura positiva delle proposte innovative guida a consolidare un’immagine di scuola vera, e seria dove tanti docenti sono ogni giorno impegnati a costruire e sviluppare negli studenti competenze in vista del futuro inserimento sociale nel mondo professionale.

 La metafora sanitaria ci induce e rileggere quella tanto saggia, quanto vera  affermazione che definisce la scuola “uno strano ospedale che cura i sani e manda via gli ammalati”.

La scuola ideale, bella e seria, che tutti i genitori vorrebbero  per i loro figli, non è certamente la scuola che boccia   gli alunni, né tanto meno quella delle promozioni facili, dei diplomifici,   degli scioperi, delle contestazioni, dei docenti assenteisti o insoddisfatti del loro lavoro, né ancor meno la scuola dei “progettifici” che distraggono i docenti dallo svolgimento ordinario e coerente del percorso formativo e li avviluppano tra le spire delle cose da fare per giustificare formalmente le somme aggiuntive da percepire.

La giusta via di mezzo mette in sinergia le innovazioni progettuali che dovrebbero essere puntuali risposte a specifici bisogni formativi e la saldezza dei contenuti di base  che  nel tempo rendono  efficace l’insegnamento, operando degli apprendimenti efficaci che traducono le conoscenze in competenze e quindi  capaci di promuovere delle graduali modifiche nei comportamenti, nel modo di pensare, di sentire e di agire. 

Ci sono delle indicazioni nella Legge 53 ancora vigente che se messe in atto potrebbero apportare dei notevoli benefici all’efficienza didattica, ad esempio la progettazione biennale, considerata, da chi ne ha sperimentato l’efficacia, una ricchezza ed una conquista, perché agevola e pianifica tempi e metodi, così pure la flessibilità modulare e organizzativa di orari e tempi di apprendimento, oltre all’autonomia nell’organizzazione del servizio scolastico.

La certificazione delle competenze  richiesta dal modello di attestato finale degli esami di stato conclusivi del primo ciclo di istruzione sollecita le scuole ad organizzare la didattica in vista di tale adempimento che non dovrebbe essere soltanto formale o burocratico, ma diventa, invece, indicativo e certificativo di competenze accertate.

Ha pensato il Signor Ministro di dare risposta alla forte esigenza di formazione e qualificazione professionale del personale docente, per rispondere in maniera professionale alle esigenze della società d’oggi ?. Si auspica che il Ministro predisponga  “anche con la collaborazione delle Associazioni professionali e disciplinari” un  vero Piano di formazione dei docenti”.

Come si evolveranno i provvedimenti modifica degli organi collegiali rimasti ancora arretrati ed improduttivi ?

Con questi interrogativi l’anno scolastico che inizia si annuncia  sempre innovativo, ma …con il passo veloce del gambero.

Riprendiamo il buono che c’era  nella ricca tradizione educativa della nostra  scuola  e portiamolo avanti con rinnovato entusiasmo.

Giuseppe Adernò.

 

I PROBLEMI DELLA SCUOLA CATANESE

 

L’anno scolastico  per le scuole di Catania inizia con tante incertezze  e senza prospettive di possibili soluzioni date le ristrettezze economiche in cui versa il Comune etneo

Gia da tre anni l’Assessorato comunale non assegna alle scuole i necessari finanziamenti per i registri, il materiale di cancelleria e di pulizia.

Dato che a settembre l’Amministrazione comunale di Catania non avrà ancora il bilancio, le scuole dovranno ancora una volta, (per il terzo anno consecutivo) provvedere ai registri, al materiale di cancelleria e di pulizia E come?

Alcuni dirigenti prospettano una serrata, se non si ottengono certezze e non solo  vane promesse .

I  genitori reclamano il diritto  di avere il buono libro ordinario che non hanno avuto da due anni e lo scorso anno è stato messo in atto un provvedimento di vergognosa e irriguardosa  riduzione

Dove sono andati a finire i soldi che l’Assessorato Regionale ha inviato al Comune di Catania per i buoni libri ordinari degli anni scolastici 2005-2006,  2006-2007 ed ora 2007-2008 ?

I genitori chiedono ed avrebbero il diritto   di ricevere a settembre il triplo buono libro per gli anni  scolastici precedenti  e per quello in corso.

A tale somma si dovrà aggiungere la quota dei buoni studio straordinari dei quali fruiscono le famiglie dei meno abbienti.

Anche se appare temporaneamente   risolta la questione dei ragazzi della Scuola Doria rimane prevalente  il problema del dimensionamento e della razionalizzazione delle istituzioni scolastiche, dato il permanere di scuole con esiguo numero di studenti e scuole sovradimensionate, con la presenza di pluriclassi inammissibili  in una città metropolitana, e compresenza nello stesso edificio di alunni appartenenti a scuole diverse.

Sono inoltre scaduti i contratti delle ditte della refezione scolastica e mancano i soldi  per il rinnovo degli arredi scolastici.

Dal  nuovo Assessore, avv. Giuseppe Arena, che è anche  vicesindaco, si attendono risposte puntuali alle esigenze della scuola catanese, ricca di potenzialità, ma trattata in maniera misera, e senza la “c” dei contributi diventa soltanto “suola” e quindi viene calpestata da tutti amministratori compresi..

 

Giuseppe Adernò

 







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