MINISTRO FIORONI, SIAMO STANCHI DI BELLE PAROLE E BELLE PROMESSE!
Data: Lunedì, 27 agosto 2007 ore 06:00:00 CEST
Argomento: Opinioni


Gentile Signor Ministro,

Siamo un gruppo di insegnanti precari della scuola primaria della provincia di Enna.
Ci permettiamo di scriverle perché siamo stanchi di sentire BELLE PAROLE e BELLE PROMESSE sulla nostra condizione lavorativa.
Dal momento in cui lei è stato nominato Ministro, abbiamo riposto tanta speranza nelle sue parole che mostravano tanta buona volontà di operare a nostro favore, ma oggi ci accorgiamo che dei buoni propositi non è rimasto molto.
Un esempio.
Nella nostra provincia sono stati immessi in ruolo 26 insegnanti di scuola primaria(13 dal concorso e 13 dalle graduatorie ad esaurimento); altri 4 sono stati IMMESSI IN RUOLO pur avendolo già .
E’ proprio vero!
Perché come Lei ben sa, chi aveva già il ruolo ha avuto la possibilità di essere inserito nelle graduatorie ad esaurimento che, a suo dire, avrebbero dovuto risolvere il problema del PRECARIATO.
Ma noi ci chiediamo:
come mai chi ha scelto un’altra provincia per essere immesso in ruolo ha la possibilità di tornare nella provincia di residenza attraverso l’assegnazione provvisoria (nella propria o in altra classe di concorso), l’utilizzazione, il trasferimento(ove sia possibile) ed oggi, attraverso la nuova normativa voluta fortemente da Lei e dal suo governo, anche per mezzo dell’inserimento nelle GaE che avrebbero dovuto essere riservate solo ai docenti PRECARI?
Ci teniamo a dire che ci sentiamo UMILIATI nella nostra dignità di insegnanti che ormai da anni lavorano con lo stesso impegno dei colleghi già di ruolo ( i quali VOLONTARIAMENTE hanno scelto di presentare istanza in provincia diversa da quella di appartenenza ) e che non vediamo nessuna possibilità immediata di essere assunti a tempo indeterminato perché scalzati via dai nostri stessi colleghi.
Tra l’altro, vorremmo ricordarle che molti di loro sono stati immessi in ruolo grazie ad una LEGGE piovuta improvvisamente dal cielo che ha introdotto la doppia valutazione per il servizio prestato in comuni di montagna.
Noi abbiamo SUBITO questa LEGGE e ci siamo adeguati rinunciando all’incarico annuale in Comune NON di MONTAGNA per 4 anni; abbiamo sommato giorno dopo giorno il servizio per raggiungere i 166 gg che ci avrebbero consentito di avere non 12 ,ma 24 punti. E tutto ciò con perdita di serenità ,denaro e dignità professionale.
Le ricordo che il TAR LAZIO aveva ridato giustizia a noi poveri insegnanti di montagna, ma il ministero da Lei guidato ha proposto il ricorso in appello contro l’ordinanza che dava ragione a noi ricorrenti .
Tutto ciò NON RIENTRA NELLA PAROLA GIUSTIZIA, perché di giusto non c’è nulla in quanto alcuni nostri colleghi che hanno PRESTATO servizio di MONTAGNA SONO PASSATI DI RUOLO grazie ai 24 punti per ogni anno di servizio, mentre noi, POVERI PRECARI, che abbiamo RISPETTATO una legge sbagliata che non ci saremmo mai sognati di chiedere, abbiamo perso i punti accumulati alla stessa stregua dei nostri colleghi e con i sacrifici di cui si è parlato prima .
OGGI ci ritroviamo con un pugno di mosche in mano e sa perché, Gentile Ministro?
Perché nella nostra provincia non è rimasto nemmeno un posto di scuola primaria da attribuire ad incarico. Ebbene sì, proprio ora che per fortuna non ci sarà da rincorrere la doppia valutazione, noi dovremo accumulare ancora una volta il servizio con le supplenze brevi e saltuarie pur essendo in posizione utile all’incarico. Cosa ci resta da fare?
Vorremmo saperlo da Lei, Signor Ministro!
Cosa farebbe lei nella nostra condizione?
E’ giusto dare a chi è di ruolo tante opportunità e a noi, POVERI PRECARI, nessuna?
Non abbiamo, secondo Lei, uguale dignità?

Ci sentiamo umiliati e maltrattati pur avendo tanta voglia di lavorare.
Esiste una GIUSTIZIA GIUSTA E UGUALE PER TUTTI?
Crediamo proprio di no!
Desidereremmo che Lei si mettesse nei nostri panni andando un po’ più in fondo alla questione, trovando una soluzione giusta.
Quando Lei è stato nominato ministro ha affermato che avrebbe “RIDATO DIGNITA’AL CORPO INSEGNANTE”: vorremmo sapere se con la parola “DIGNITA’” noi e Lei intendiamo la stessa cosa.

Confidiamo in una sua risposta ESAUSTIVA E RISOLUTIVA.
Grazie per l’attenzione.


UN GRUPPO DI INSEGNATI PRECARI DI ENNA






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