Vacanze finite sia per i vincitori del concorso ordinario
(indetto con DM del ’99) sia per i docenti
inclusi nelle graduatorie ad esaurimento (poiché
hanno maturato il diritto all’immissione dei ruoli)
che ieri mattina all’istituto Comprensivo Petrarca
si sono visti assegnata, dall’ufficio scolastico
provinciale, la propria sede provvisoria. Mai come
in questo caso il ritorno al lavoro è stato accolto
con tanto entusiasmo dai diretti interessati visto
che,finalmente, per loro si tratta di veder garantito
un contratto a tempo indeterminato.
«E’ quasi un’ora che aspetto-afferma Angelo Alesci abitante nella provincia siracusana che pazientemente
attende il suo turno- ma ne vale la
pena se questo vuol dire raggiungere il traguardo
tanto agognato. Finalmente vedo la luce alla fine
del tunnel dopo un periodo di pre-ruolo durato 12
anni che mi ha costretto a girare per tutta Catania
e provincia. Sono sposato con due figli e per tutto
questo tempo in famiglia abbiamo dovuto fare
affidamento quasi esclusivamente sullo stipendio
di mia moglie,ora però la situazione non può che
migliorare».
« Dopo tanti anni-gli fa eco Daniele Piccione in pre-ruolo da 4 - quasi non ci speravo più. Invece
dopo tanti sacrifici ricevo finalmente questa bella
notizia. Finora avevo svolto supplenze che il Csa
(l’ex-Provveditorato) assegnava dal 1 settembre al
30 maggio dell’anno successivo; terminato questo
periodo non si aveva la sicurezza di niente,neanche
di ricevere un nuovo incarico. Ora,con la certezza
economica, posso progettare in modo serio
la mia vita».
Proprio il problema dei continui spostamenti e
della stabilità economica sono le questioni che
maggiormente sono state trattate dai nostri intervistati
che, con l’assegnazione di un contratto a
tempo indeterminato, vedono la fine dell’incubo
del precariato e la certezza e la sicurezza che uno
stipendio fisso può dare.
«Aspetto questa cattedra da 6 anni-sottolinea
Roberto Rizzo 50 anni e padre di 7 figli che tiene
stretta in mano la sua nomina di ruolo-e,dall’anno
prossimo, non sarò più costretto ad allontanarmi
da Catania. Il periodo di precariato è stata una
fase molto difficile della mia vita che mi ha costretto
anche a viaggiare per 200 chilometri al
giorno,oltre a svolgere altre attività lavorative per
mantenere i miei figli. Ora con la possibilità di un
posto fisso ho la certezza di dare un futuro più sereno
alla mia numerosa famiglia».
Dopo tanti anni in cui non ci sono stati immissioni
di ruolo, quest’anno il completamento degli
organici relativi al personale docente ed Ata in
tutte le scuole della provincia catanese, riguarderà
circa 7.000 persone fra insegnanti,assistenti amministrativi
e tecnici che entreranno in pianta
stabile nelle scuole o avranno assegnato un contratto
a tempo determinato.
«Non ho più voglia di allontanarmi da Catania dice
Daniela Cordopatri insegnante di pianoforte
con 23 anni di precariato sulle spalle- mi hanno
fatto girare per tutta la provincia etnea,arrivando
anche a Castel di Iudica o Ramacca. Ricordo le difficoltà
delle supplenze, che variavano dalle settimanali
alle annuali, dove non si percepiva nessun
tipo di retribuzione durante il periodo estivo e le
feste natalizie: ora voglio solo entrare a tempo indeterminato
dopodichè comincerò a fare dei progetti
per la mia vita».
A tirare un sospiro di sollievo sono anche i più
giovani. «Mi ritengo molto fortunata-afferma Annalisa Bonifacio insegnante di tecnologia alle
scuole medie- ad ottenere una cattedra a 33 anni.
La nostra classe di concorso e tra le più fortunate
visto che i pensionamenti sono stati parecchi e noi
abbiamo avuto la possibilità di essere ammessi in
ruolo. Purtroppo molti non hanno avuto questa
occasione e si ritrovano a 40-50 anni a vivere di
precariato».
DAMIANO SCALA (da www.lasicilia.it)