PALERMO. Promettono di dare battaglia e
minacciano di trasformare in una protesta
costante il sit-in organizzato ieri davanti
alla sede della direzione generale
dell’Ufficio scolastico regionale. A scendere
in campo è l’«esercito» dei docenti
siciliani che hanno superato il concorso
ordinario per dirigente scolastico bandito
nel 2004 e le cui prove sono state
espletate l’anno scorso. Le immissioni
in ruolo previste erano 200, salite poi a
quota 270, ma gli idonei che compongono
la graduatoria regionale ammontano
a circa 400.
L’oggetto del contendere trae origine
da un altro concorso per dirigenti scolastici,
bandito nell’autunno 2006 e riservato
a quanti hanno avuto affidato, in
precedenza, un incarico annuale di presidenza.
L’iter di quest’ultimo concorso
non si è ancora concluso, ma il bando
prevede che vengano accantonati 136
posti da assegnare subito dopo la conclusione
delle prove orali in autunno. E proprio
questi 136 posti vorrebbero ricoprire
gli aspiranti dirigenti scolastici che
hanno superato il concorso ordinario e,
dunque, sono già in possesso del titolo.
«La situazione che si è venuta a creare
è paradossale – afferma Tina Di Vincenzo,
componente del Coordinamento dei
docenti siciliani idonei al concorso ordinario
per dirigente scolastico –. Circa un
terzo dei docenti che ha conseguito il titolo
con il concorso ordinario non avrà
affidato nessun incarico e ritornerà ad
insegnare; nel frattempo vengono accantonati
i posti per chi ancora non è in
possesso del titolo. Inoltre alcuni dei partecipanti
al concorso riservato sono stati
bocciati durante le prove di quello ordinario
». La richiesta a Guido Di Stefano,
direttore dell’Ufficio scolastico regionale
per la Sicilia, è chiara: l’assegnazione di
tutti i posti vacanti per dirigente scolastico
agli idonei del concorso ordinario.
Altrettanto chiara e quanto mai lapidaria
la risposta che giunge dall’Ufficio
scolastico regionale: «Sui 136 posti accantonati
non si può fare nessuna immissione
in ruolo; sono posti riservati a
chi conseguirà il titolo in seguito. Tutti i
posti disponibili per le immissioni in
ruolo sono già stati assegnati».
GIUSEPPE IPPOLITO (da www.lasicilia.it)
Continua il balletto dei presidi e in tanti si ritrovano fuori
La direzione scolastica regionale non finisce
mai di stupire. Per ben due volte l’ufficio
scolastico provinciale ha nominato i presidi
incaricati, ma per altrettante fasi ha dovuto
riconvocare i docenti di ruolo interessati ad
un incarico di presidenza. Si tratta di «movimenti» scaturiti dal fatto che la direzione regionale
fa continui ’supplementi’ di nomine
di dirigenti scolastici di ruolo, che, ovviamente,
occupano dei posti che l’ex provveditorato
aveva già assegnato ai presidi incaricati,
il cui numero è sostanzialmente ridotto rispetto
allo scorso anno essendo stati nominati
i dirigenti scolastici vincitori dell’ultimo
concorso ordinario per capi di istituto. Ovviamente
i presidi di ruolo del secondo ’tempo’
scalzano alcuni dei capi di istituto incaricati
già scelti i quali, se volessero continuare a
dirigere scuole, dovrebbero andare fuori provincia,
naturalmente se vi saranno sedi rimaste
senza capi di istituto di ruolo e avessero
presentato domanda di trasferimento, in caso
contrario ritornerebbero all’insegnamento.
Soluzione non certo piacevole per chi
aveva avuto per molti anni l’incarico di preside.
Senza parlare poi della delusione per
chi era stato nominato e alla distanza di pochi
giorni ha avuto revocata la nomina.
A tal proposito il segretario dell’Uil scuola
prof. Sandro Zammataro conferma che recentemente
sono stati nominati altri 13 presidi
di ruolo, di cui 3 sono catanesi, per cui
due presidi incaricati già nominati ’salteranno’,
mentre uno, già individuato, trasformerà
l’incarico a tempo indeterminato’. Rispetto
al precedente anno scolastico, rileva
Zammataro, sono ben 18 aspiranti presidi nel
primo settore e 12 del secondo, preside che
rimarranno senza incarico, lo potranno avere
in altre province, qualora vi fossero presidenze
libere. Inoltre, i professori che stanno
partecipando al concorso riservato per presidi,
a differenza delle altre Regioni, non
avranno la sede per il prossimo anno, che inizierà
fra pochi giorni. «La Uil - conclude il segretario - ritiene che l’ufficio scolastico
regionale avrebbe dovuto anticipare i
tempi per completare il concorso ed assegnare
i posti agli aventi diritto alla nomina,
mentre si è attivato soltanto per rivedere
le fasce delle scuole».
Restando in tema di nomine, oggi si
concluderà l’assegnazione della sede
provvisoria ai docenti destinatari di contratti
a tempo indeterminato relativi alla
scuola secondaria di primo grado;
giovedì 23 sarà assegnata la sede ai docenti
delle scuole secondarie di secondo
grado.
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)