I concorsi si accavallano aspiranti presidi in lotta. Contesi 136 posti accantonati con un’altra procedura. «Chi ha conquistato il titolo non avrà l’i
Data: Martedì, 21 agosto 2007 ore 19:41:58 CEST
Argomento: Rassegna stampa


PALERMO. Promettono di dare battaglia e minacciano di trasformare in una protesta costante il sit-in organizzato ieri davanti alla sede della direzione generale dell’Ufficio scolastico regionale. A scendere in campo è l’«esercito» dei docenti siciliani che hanno superato il concorso ordinario per dirigente scolastico bandito nel 2004 e le cui prove sono state espletate l’anno scorso. Le immissioni in ruolo previste erano 200, salite poi a quota 270, ma gli idonei che compongono la graduatoria regionale ammontano a circa 400.

L’oggetto del contendere trae origine da un altro concorso per dirigenti scolastici, bandito nell’autunno 2006 e riservato a quanti hanno avuto affidato, in precedenza, un incarico annuale di presidenza.

L’iter di quest’ultimo concorso non si è ancora concluso, ma il bando prevede che vengano accantonati 136 posti da assegnare subito dopo la conclusione delle prove orali in autunno. E proprio questi 136 posti vorrebbero ricoprire gli aspiranti dirigenti scolastici che hanno superato il concorso ordinario e, dunque, sono già in possesso del titolo.

«La situazione che si è venuta a creare è paradossale – afferma Tina Di Vincenzo, componente del Coordinamento dei docenti siciliani idonei al concorso ordinario per dirigente scolastico –. Circa un terzo dei docenti che ha conseguito il titolo con il concorso ordinario non avrà affidato nessun incarico e ritornerà ad insegnare; nel frattempo vengono accantonati i posti per chi ancora non è in possesso del titolo. Inoltre alcuni dei partecipanti al concorso riservato sono stati bocciati durante le prove di quello ordinario ». La richiesta a Guido Di Stefano, direttore dell’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia, è chiara: l’assegnazione di tutti i posti vacanti per dirigente scolastico agli idonei del concorso ordinario.

Altrettanto chiara e quanto mai lapidaria la risposta che giunge dall’Ufficio scolastico regionale: «Sui 136 posti accantonati non si può fare nessuna immissione in ruolo; sono posti riservati a chi conseguirà il titolo in seguito. Tutti i posti disponibili per le immissioni in ruolo sono già stati assegnati».

GIUSEPPE IPPOLITO (da www.lasicilia.it)

 

 

Continua il balletto dei presidi e in tanti si ritrovano fuori

La direzione scolastica regionale non finisce mai di stupire. Per ben due volte l’ufficio scolastico provinciale ha nominato i presidi incaricati, ma per altrettante fasi ha dovuto riconvocare i docenti di ruolo interessati ad un incarico di presidenza. Si tratta di «movimenti» scaturiti dal fatto che la direzione regionale fa continui ’supplementi’ di nomine di dirigenti scolastici di ruolo, che, ovviamente, occupano dei posti che l’ex provveditorato aveva già assegnato ai presidi incaricati, il cui numero è sostanzialmente ridotto rispetto allo scorso anno essendo stati nominati i dirigenti scolastici vincitori dell’ultimo concorso ordinario per capi di istituto. Ovviamente i presidi di ruolo del secondo ’tempo’ scalzano alcuni dei capi di istituto incaricati già scelti i quali, se volessero continuare a dirigere scuole, dovrebbero andare fuori provincia, naturalmente se vi saranno sedi rimaste senza capi di istituto di ruolo e avessero presentato domanda di trasferimento, in caso contrario ritornerebbero all’insegnamento.

Soluzione non certo piacevole per chi aveva avuto per molti anni l’incarico di preside. Senza parlare poi della delusione per chi era stato nominato e alla distanza di pochi giorni ha avuto revocata la nomina. A tal proposito il segretario dell’Uil scuola prof. Sandro Zammataro conferma che recentemente sono stati nominati altri 13 presidi di ruolo, di cui 3 sono catanesi, per cui due presidi incaricati già nominati ’salteranno’, mentre uno, già individuato, trasformerà l’incarico a tempo indeterminato’. Rispetto al precedente anno scolastico, rileva Zammataro, sono ben 18 aspiranti presidi nel primo settore e 12 del secondo, preside che rimarranno senza incarico, lo potranno avere in altre province, qualora vi fossero presidenze libere. Inoltre, i professori che stanno partecipando al concorso riservato per presidi, a differenza delle altre Regioni, non avranno la sede per il prossimo anno, che inizierà fra pochi giorni. «La Uil - conclude il segretario - ritiene che l’ufficio scolastico regionale avrebbe dovuto anticipare i tempi per completare il concorso ed assegnare i posti agli aventi diritto alla nomina, mentre si è attivato soltanto per rivedere le fasce delle scuole».

Restando in tema di nomine, oggi si concluderà l’assegnazione della sede provvisoria ai docenti destinatari di contratti a tempo indeterminato relativi alla scuola secondaria di primo grado; giovedì 23 sarà assegnata la sede ai docenti delle scuole secondarie di secondo grado.

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)







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