LA UIL INTERVIENE SULLA DESTINAZIONE DEI NEODOCENTI DI RUOLO: «Rinviare l’assegnazione della sede provvisoria»
Data: Domenica, 12 agosto 2007 ore 18:43:57 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Il mondo della scuola continua ad essere in effervescenza. I problemi da risolvere, a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico sono ancora tanti, tenuto conto che entro il primo settembre tutto il personale dovrà raggiungere il posto di lavoro.

Iniziamo con i presidi incaricati, che l’ufficio scolastico provinciale aveva nominato nei giorni scorsi. Il reclutamento dovrà essere rifatto, dal momento che la direzione regionale nei giorni scorsi ha nominato altri 13 dirigenti scolastici di ruolo, prelevandoli dal concorso ordinario, di questi, tre sono catanesi. Considerato, che uno di questi tre capi di istituto aveva avuto l’incarico di presidenza, per cui trasformerà il suo contratto da annuale ad esaurimento, gli altri due dovranno occupare i posti già assegnati ai presidi incaricati: professori che per continuare a fare i capi di istituto sarebbero costretti ad andare fuori provincia o ritornare all’insegnamento.

Una soluzione quest’ultima non gradita per due docenti che da qualche anno hanno avuto l’incarico a preside. Altro problema non risolto è quello dei docenti immessi nei ruoli a seguito dei concorsi ordinari indetti con il Dm del 1999. Il segretario provinciale dell’Uil scuola, Sandro Zammataro, spiega che la data dell’assegnazione della sede provvisoria, fissata dal 20 al 23 agosto, dovrebbe essere spostata, dal momento che tutte le rinunce di professori già nominati non sono pervenute, per cui, potrebbe verificarsi che gli abbandoni pervenuti dopo la data di convocazione, potessero ledere i diritti nell’assegnazione delle sedi dei nuovi docenti di ruolo. Infine, vi è la questione della scelta su cattedre dell’organico di diritto da parte dei docenti di ruolo, mentre i precari dovrebbero scegliere su cattedre dell’organico di fatto, con le conseguenze che i precari potrebbero avere una sede vicina alla loro residenza, mentre i docenti di ruolo potranno optare solo su sedi distanti.

Zammataro propone che: «I docenti di ruolo abbiano la possibilità di scelta sia su cattedre di diritto, che di fatto. Le cattedre di fatto scelte verrebbero trasformate su cattedre di diritto, con retribuzione fino al 30 giugno invece che al 30 agosto, per cui la spesa da sostenere non subirebbe modifiche». Ma ancora, quasi tutto è "in alto mare".

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)







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