Anche nell’Europa dei 27 sembra che i docenti non siano adeguatemene
preparati né sufficientemente aggiornati per formare i
giovani che dovranno affrontare le concorrenze delle economie
esterne e le aggressività degli altri paesi extra Ue, visto che di fronte
alla “competitività a lungo termine una forza lavoro altamente
qualificata è una forza lavoro più produttiva.” Nasce con ogni
probabilità pure da queste denuncie comunitarie la proposta,
contenuta fra le righe del Dpef del Governo, di elargire una sorta
di ’merit pay’, un riconoscimento economico speciale e sostanzioso,
a quei docenti i cui risultati didattici siano particolarmente brillanti.
Una sorta di premio di produzione insomma, anche se il problema
tuttavia rimane sempre quello di riuscire a valutare in termini
scientifici un lavoro delicato con parametri seri che a giudizio
del ministero dovrebbero consistere in relazioni anonime di genitori
e studenti e pure nelle segnalazioni dei dirigenti, compresa le
verifica del livello di preparazione complessivo raggiunto dagli
alunni. Il ministero, col tempo e forse con tutto ciò che giornalmente
si sibila sulla scuola, incomincia a riflettere e prendere le
misure necessarie per porre un freno alla deriva culturale che sta
investendo, non solamente a quanto pare il nostro paese, ma anche
l’oltralpe. E potrebbe essere una proposta interessante che
però sorvola sui veri e più seri problemi della scuola come una attesa
riforma negli orari e nei programmi a cui bisogna finalmente
aggiungere un reclutamento rigoroso di coloro che si vogliono
assumere l’onere della educazione dei giovani.
E oltre a questo pagamento in base al merito si sta lanciando pure
un programma di sostegno agli studenti migliori, a coloro che
riporteranno votazioni con lode a conclusione del corso di studio
e quindi degli esami di Stato. A partire dal terzo anno infatti gli studenti
particolarmente brillanti potranno ottenere un certificato di
eccellenza che consentirà loro, sia crediti formativi e sia incentivi
interessanti come assegni, viaggi di istruzione, pass gratuiti nei
luoghi della cultura. Anche su questo versante tuttavia il problema
sarà quello di accertare con sufficiente evidenza il livello dei
saperi e delle competenze raggiunti degli alunni per cui è stato
previsto il coinvolgimento di autorità scientifiche importanti, come
l’Università o le Accademie, mentre olimpiadi e certamen, sia
locali che provinciali e nazionali, avrebbero lo scopo di invogliare
i ragazzi a fare sempre meglio. Una sana competizione con l’obiettivo
di premiare i più bravi.
PASQUALE ALMIRANTE (da www.lasicilia.it)