Mi drogo o non mi drogo? (Questo è il problema)
Data: Domenica, 12 agosto 2007 ore 00:29:30 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Caro Direttore, mi chiamo Enrico, ex-tossicodipendente, e da diversi anni dedico la mia vita facendo attività di prevenzione nelle scuole italiane.

Ho parlato con circa 100.000 giovani, negli ultimi 10 anni. È la prima volta che scrivo una lettera ai media, ma ora non resisto. Voglio urlare BASTA aspettare che succeda qualcosa di grave per organizzare dei futili tentativi per arginare il fenomeno.

Basta sentire persone dello spettacolo che dichiarano in pubblico di usare droghe! I giovanissimi li ascoltano e «se lo fanno loro...». Il problema sta nella cultura. I giovani ricevono continuamente messaggi che dicono: «Le canne non fanno male! Causano meno danni delle sigarette! Sono naturali! Smetti quando vuoi, non creano dipendenza!».

Proviamo a ragionare un attimo. Come si prepara una canna? Prendiamo il tabacco contenuto in una sigaretta. Lo mischiamo con l’hashish e poi ricostruiamo la sigaretta.

Però, questa volta non mettiamo il filtro, ma lo sostituiamo con un cartoncino arrotolato. Ad esempio mezzo biglietto dell’autobus. Quindi, è come fumare senza filtro, questo perché chi fuma la canna vuole fare arrivare più fumo possibile nei polmoni. Non vuole che parte del «fumo » si fermi in un filtro.

Quindi sorge una domanda: La sigaretta te la fumi comunque o no? Come è possibile che faccia meno male della sigaretta? Anche se non aggiungi l’hashish ti stai comunque fumando una sigaretta, per giunta senza filtro.

«Io fumo canne, non sono mica un tossicodipendente».

La maggior parte di chi usa droghe «pesanti», quando fumava canne avrebbe giurato che non sarebbe mai e poi mai passato ad usare droghe «pesanti». Gli spinelli non creano dipendenza? Hai mai provato ad essere in compagnia di ragazzi che sono abituati a fumare canne tutti i giorni, una sera che non hanno da fumare? Provare per credere! Non ride e non scherza nessuno, sono nervosi e difficilmente accettano l’idea di non fumare quella sera.

Se ne vanno in giro a cercare hashish e sino a quando non lo trovano restano introversi, depressi e apatici. Questa non è un’astinenza?

Il problema è radicato nella cultura. In ciò che noi insegniamo loro. Anche d’estate, chiunque voglia organizzare incontri di prevenzione mi trova scrivendo a rico@enricocomi.com , oppure a Narconon sud Europa - Via Leoncavallo 8, Milano.

ENRICO COMI

(da www.lasicilia.it)







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