C’è un mondo che abbiamo conosciuto prima di arrivare sulla terra e verso cui torneremo quando lasceremo il nostro corpo, quel corpo che con bellissima metafora il grande poeta Yeats chiamava “la giacca stracciata su un bastone”.
Ci indica una via per arrivare a questo mondo sublime, quello dello Spirito, l’ultimo libro di Wayne W. Dyer (La voce dell’ispirazione, Corbaccio, pp.250, € 14,60), psicoterapeuta di grande successo, che raccoglie numerosi episodi di vita vissuta per vivere costantemente ispirati, lontani dal caos e dalla ricerca spasmodica di una felicità che sta nell’essere più che nell’avere. Così tra reminiscenze orientali e spunti della tradizione filosofica occidentale, l’autore invita il lettore a vivere una sorta di esperienza mistica e ascetica di schopenhaueriana memoria attraverso il superamento delle miserie dell’io e il profondarsi nella vita del tutto, alla luce della famosa affermazione socratica: “Ho vissuto abbastanza per capire di poter davvero fare a meno di quasi tutto ciò che esiste. E’ più vicino a Dio colui che necessita del minor numero di cose.”
L’impressione finale per chi legge è di grande serenità oltre alla sensazione di averle già sentite quelle affermazioni. Non sarà perché tutto è stato già detto ed è difficile dire qualcosa di nuovo?
Silvana La Porta