CONCORSO DIRIGENTI SCOLASTICI, COMMESSE UN CUMULO DI INGIUSTIZIE
Data: Giovedì, 02 agosto 2007 ore 08:28:37 CEST
Argomento: Opinioni


Sono una cittadina senza voce, non perchè non funzioni il mio apparato
fonatorio, quanto perchè nessuno ha intenzione di ascoltarmi. Per questo ho deciso di scriverLe  chiedendoLe  di darmi voce per poter raccontare di un'incredibile vicenda nella quale mi
trovo coinvolta insieme a diverse altre persone. E' una storia di mala giustizia, di abuso di potere, di clientelismo… Nel 2004, il Ministero della Pubblica istruzione ha bandito un corso-concorso ordinario per titoli ed esami dopo più di un decennio che non ne venivano banditi. Il bando, ai sensi del D.Lgs 165/01, prevedeva:
1. una preselezione per titoli (di servizio e culturali)
2. due prove scritte, un saggio e un progetto
3. due prove orali, contestuali, di gruppo e individuale
4. la frequenza di un corso di formazione
5. due prove d'esame finali, scritto e orale.
Si trattava di un percorso ad ostacoli, chi superava il primo step, accedeva al secondo, e poi al terzo e così via. La prima prova, ovvero la selezione, si considerava superata sulla base del numero dei posti messi a concorso, calcolati su base regionale,  però secondo regole valide a livello nazionale, ossia quelle descritte nel bando, principio avallato dal parere positivo del CNPI (consiglio nazionale della pubblica istruzione).
Superava la preselezione un numero di candidati pari al numero dei posti messi a concorso maggiorato di sette volte. Evidentemente si è creato uno sbarramento, e i candidati che non lo hanno superato non avevano titolo a proseguire il percorso concorsuale. Ad esempio, in Sicilia, i posti a concorso erano 151, sicchè, maggiorati di 7 volte, portava a 1057 il numero dei candidati ammessi a proseguire. Superate le prove scritte e orali, veniva ammesso al corso di formazione un numero di candidati pari al numero dei posti messi a concorso maggiorato del 10%.
Ma, come sempre accade in Italia, soprattutto in alcune regioni, come la nostra, i candidati sotto lo sbarramento hanno proposto ricorso a vari TAR, ottenendo un provvedimento cautelare che ha consentito loro di continuare fino allo scioglimento della riserva.
Dal dicembre 2004, quando era stato bandito, l'iter concorsuale ha avuto inizio, in Sicilia, nel gennaio 2006 con le prove scritte e si è concluso nel maggio 2007 con il corso di formazione perchè nel frattempo sono stati aboliti con provvedimento legislativo (Finanziaria 2007)gli esami finali. La stessa norma, però, in barba ai precedenti pronunciamenti negativi del TAR circa i candidati ammessi con riserva, ha sanato questa tipologia di candidati e ha dato il contentino a chi, avendo superato comunque tutte le prove fin qui espletate, a causa dello sbarramento del 10% non poteva frequentare il corso, prevedendo per costoro un ulteriore corso intensivo di formazione (c. 619 legge finanziaria), posto che, comunque, i tempi di attuazione ampliavano l'organico precedentemente definito e l'amministrazione aveva sostenuto un notevole onere finanziario per realizzare i suddetti corsi. Ora, a conclusione dell'iter concorsuale i candidati con riserva sciolta negativamente ovvero in attesa di giudizio ricevono l'incarico di dirigenti scolastici e quelli che hanno superato comunque e con le proprie forze, senza raccomandazioni in sede d'esame e senza protezione normativa- fatta ad hoc per loro (da dicembre 2006 ad oggi sono intervenuti diversi dispositivi normativi sull'argomento che chiariscono l'intenzione del governo di mettere in una botte di ferro questi riservisti) rimangono fuori, mentre, senza la presenza di tali persone sarebbero stati nominati proprio in virtù del fisiologico scorrimento della graduatoria che in Sicilia ha destinato al primo settore formativo (scuola primaria e media) ben 195 posti rispetto ai 151 iniziali.
Forse sarebbe stato più corretto che le graduatorie finali fossero distinte in due categorie: pleno jure e riservisti e che questi ultimi fossero messi in coda a tutti i pleno jure, così come indicato nel decreto milleproroghe e così come è avvenuto in precedenti concorsi in cui si sono verificate analoghe situazioni. Ma, tant’è!
Nessuno ci ha voluto ascoltare, l'amministrazione finge di non capire, le organizzazioni sindacali girano come gira il vento: siamo messi alla sbarra e non possiamo difenderci.
Un’ultima considerazione:  Che dire  delle nomine di presidi incaricati che bocciati al colloquio del concorso riservato ricevono comunque la riconferma dell’incarico proprio in questi giorni? ??!!!
Ed ecco che “Ingiustizia è fatta!”

Grazie.
 Cordiali saluti
Tina Di Vincenzo ( per un gruppo siciliano di candidati pleno jure per il corso concorso a dirigenti scolastici)






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