Esami di Stato 2007. Bocciature raddoppiate ecco tutti i «perché»
Data: Lunedì, 30 luglio 2007 ore 20:31:46 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Le bocciature più del doppio rispetto agli altri anni scolastici nell’esame di Stato, ex maturità, hanno suscitato scalpore e lamentele da parte dei genitori e degli stessi alunni che sono stati, in molti casi, in maniera inattesa, fermati. Certo, passare dal 97 per cento di promossi dello scorso anno, al 93-94 per cento di quest’anno, ha causato, come si è detto, scalpore in tutti gli ambienti, come del resto è avvenuto in tutta Italia, considerato che lo scorso anno non è stato per nulla difficile superare l’esame.

I presidenti delle commissioni, in particolare i dirigenti scolastici con molti anni di servizio e che da decenni presiedono commissioni di esame di Stato, attribuiscono la causa dei tanti bocciati alla nuova normativa ed alla negligenza. Poi, le tante non ammissioni da parte dei consigli di classe, in sede di scrutinio finale sono state determinanti; sono circa 400 i candidati non ammessi agli esami. Da parte sua, il prof. Mazzaglia, che dirige l’istituto superiore ’Regina Elena’ di Acireale, che da oltre dieci anni presiede commissioni dell’ex maturità spiega così quello che è accaduto. «Molti candidati non presentavano i requisiti minimi per sostenere le prove di esame, per cui non sono stati ammessi agli esami, contrariamente agli anni passati quando questo sbarramento non esisteva. Poi, per i candidati privatisti, vi è stata maggiore serietà e controllo nelle prove integrative.

Inoltre, in particolare nelle scuole paritarie, è stato molto difficile attuare il gioco dell’anticipo agli esami per merito, considerato che in questa sessione occorreva la media del sette negli anni precedenti a quello attuale e non riportare alcun debito pregresso. Infine, la composizione delle commissioni a maggioranza esterna ha causato un discreto numero di non promossi rispetto al passato».

E’ certo, però, che molti degli alunni bocciati non è che siano ’asini’ rispetto ai loro colleghi che lo scorso anno, magari con la commissione composta da tutti i componenti interni, hanno superato con facilità l’esame di maturità, fra l’altro, quando, come rileva Mazzaglia, non esisteva alcun sbarramento nello scrutinio finale; senza dubbio, con questa formula, bisognava avere una preparazione più consistente in tutte le materie.

A questo punto, vogliamo augurarci che i giovani non promossi non si scoraggino, commettendo l’errore gravissimo di abbandonare gli studi o farsi trascinare dal lavoro nero o da altre attività non gratificanti. Bisognerà solo impegnarsi di più nello studio: in fin dei conti una ’scivolata’ può capitare a tutti.

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)







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