Nuova rete, senza fretta: 4 sigle chiedono il rinvio del ridimensionamento.
Data: Domenica, 29 luglio 2007 ore 18:21:56 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Continuano le polemiche sul dimensionamento della rete scolastica nella nostra provincia. Cisl, Uil, Snals e Gilda, contrariamente a Cgil scuola, Snadis, Anp, Asasi, sono per il rinvio del dimensionamento e razionalizzazione della rete scolastica nell’anno scolastico 2009-2010. A tal proposito, i sindacati spiegano in una nota che «hanno congiuntamente condiviso la scelta di non accettare un piano di dimensionamento frettoloso, parziale ed iniquo, perchè non dettato da criteri univoci, ma volto a rispondere a precisi interessi di singole scuole o meglio di singoli dirigenti, che si sono presentati personalmente ’pro domo sua’ al tavolo delle trattative». Per questi sindacati, il rinvio è motivato «per evitare, per l’interesse di singoli dirigenti, lo spostamento solo di alcuni plessi, con la loro realtà umana di docenti e alunni; seguire criteri certi, univoci e funzionali nel dimensionare le istituzioni scolastiche; considerare i bisogni delle singole scuole, realtà territoriali nell’ambito di un piano generale di razionalizzazione della rete scolastica. Tutte le riforme, le razionalizzazioni devono mirare a migliorare l’esistente, far tesoro del passato, e sforzarsi di garantire stabilità nel lavoro».

Per Cisl, Uil, Snals e Gilda, inoltre, l’ultima razionalizzazione risale al 2000 e fino adesso sono stati fatti degli aggiustamenti, per cui «ormai bisognerà affrontare il problema in modo organico».

I sindacati fanno riferimento alla recente circolare di Leanza che parla di attenersi alla normativa, alunni non meno di 500 ed un massimo di 900, evitando sovraffollamenti di istituti, doppi turni, rotazioni di classi nei vari plessi. Inoltre, i segretari delle quattro sigle sindacali condividono la proposta dell’assessore provinciale alla Pubblica istruzione del rinvio ’per consentire un ulteriore monitoraggio del territorio, anche alla luce dei flussi migratori della popolazione scolastica provinciale». «Considerati i cangianti flussi di iscrizioni nelle superiori tra licei, tecnici e professionali - aggiungono - agendo con superficialità e fretta, si corre il rischio, sdoppiando gli istituti sovradimensionati, di farli diventare in pochi anni sottodimensionati e quindi da chiudere o accorpare.

Viceversa, Cigil e alcune associazioni propongono l’istituzione di alcuni istituti superiori, distribuiti nel territorio senza tener conto di indirizzi richiesti dall’utenza soprattutto senza intervenire sugli istituti superiori, che nella provincia risultano i più sovradimensionati; trasformando inoltre, senza i dovuti accorgimenti, i circoli didattici in istituti comprensivi si potrebbe correre il rischio di una spietata concorrenza tra le nuove scuole e quelle preesistenti». Cisl, Uil, Snals e Gilda, temono che con un dimensionamento frettoloso si potrebbero perdere scuole, che andrebbero in altre province, per cui anche i nuovi presidi si potrebbero trovare con il pericolo di essere trasferiti altrove. I sindacati concludono rilevando che «occorrono criteri certi, senza deroghe sospette.

Ogni intervento va opportunamente valutato. Bisogna intervenire, ma con i tempi necessari e con tutti gli elementi utili per creare condizioni di stabilità, nel tempo, degli istituti scolastici, garantendo l’efficacia e l’efficienza del sistema formativo nella nostra provincia».

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)







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