Studiare ridiventa un investimento. Il Consiglio dei ministri «promuove» la meritocrazia: corsie preferenziali per i più bravi alla scuola superiore
Data: Sabato, 28 luglio 2007 ore 20:30:07 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Roma. Torna la meritocrazia all'università. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato ieri un decreto interministeriale che prevede l'obbligo per gli atenei di tener conto del percorso scolastico di quegli studenti che vogliano accedere ai corsi a numero chiuso, concedendo vantaggi ai più bravi.

Scuola superiore e università non dovrebbero così più essere due entità a sé stanti, ma unirsi in un unico ideale percorso verso la formazione finale dei laureati di domani. In primo luogo conterà molto più di prima il voto conseguito alla maturità ai fini del punteggio per l'accesso alle facoltà a numero chiuso. Questo per impedire che studenti con un eccellente voto all'esame di Stato restino poi esclusi dal corso universitario sul quale avevano puntato.

Un'ottima pagella alle superiori sarà il jolly da giocare per accedere alle facoltà a numero chiuso. È uno dei punti qualificanti del decreto legislativo sull'orientamento agli studi e il valore dell'esame di maturità targato Fioroni-Mussi varato ieri dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento ha tre pilastri: la definizione di percorsi di orientamento all'istruzione universitaria, la valorizzazione del curriculum scolastico per l'accesso alle facoltà a numero chiuso e il raccordo tra docenti universitari e professori scolastici.

L'intento è chiaro: restituire serietà agli studi e aiutare i ragazzi nelle scelte.

ALL'UNIVERSITÀ CON UNA «DOTE». Il provvedimento prevede che nel punteggio per l'ammissione ai corsi universitari a numero chiuso 80 punti vengano assegnati in base al risultato del test d'ingresso e altri 25 siano attribuiti agli studenti con brillanti performance scolastiche. A quota 25 si arriva tenendo conto della media complessiva, non inferiore a sette decimi, dei voti ottenuti negli scrutini finali degli ultimi tre anni di scuola superiore, del voto finale della Maturità, non inferiore a 80 su 100, e dell'eventuale lode.

Influiranno anche le votazioni finali, non inferiori alle otto decimi, ottenute negli ultimi tre anni nelle materie che hanno stretta attinenza con il corso di laurea scelto.

UNA BUSSOLA PER ORIENTARSI. Il decreto prevede l'avvio di percorsi di orientamento per consentire ai ragazzi di scegliere con maggiore consapevolezza i corsi di laurea e dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica. Questi percorsi verranno sviluppati grazie al raccordo tra scuole superiori, atenei, accademie, conservatori e anche attraverso convenzioni aperte alla partecipazione di associazioni, imprese, rappresentanze del mondo del lavoro e delle professioni.

Dall'anno scolastico 2008-2009 i percorsi dovrebbero interessare gradualmente gli studenti del terzo e quarto anno delle superiori per poi inserirsi in modo strutturale nell'ultimo anno di corso.

PROF IN PRESTITO. Per aiutare i ragazzi a orientarsi si prevede che i docenti delle superiori possano essere coinvolti nella predisposizione dei test di accesso all'università e, viceversa, nelle scuole possano essere organizzati percorsi di orientamento con la partecipazione di docenti universitari.

«La scelta dei ragazzi sulla prosecuzione degli studi potrà dunque - ha spiegato il ministro Fioroni - essere più consapevole perché avranno l'opportunità di individuare interessi e attitudini personali, di conoscere i settori del mondo del lavoro e il loro collegamento con le diverse tipologie di corsi di studi universitari e di misurarsi con un diverso contesto di studio».

Claudio Maddaloni (da www.lasicilia.it)







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