Il Ministro Fioroni ha varato quest' anno un piano di assunzioni in ruolo che interessa 60.000 precari. Precari storici, ultraquarantenni che, per anni hanno fatto ogni sorta di sacrifici, dovrebbero perciò vedere finalmente coronato un sogno di stabilità talvolta creduto impossibile. Ma le cose non sono mai semplici. Infatti, tra i docenti convocati per essere assunti a titolo definitivo, tantissimi non rispondono all' appello: sono già di ruolo, fanno un altro lavoro, insegnano in altre città e l?assunzione non li interessa più. Per legge l' Ufficio, anche se assenti, deve loro inviare per raccomandata la proposta di contratto, assegnando una sede provinciale che viene sottratta ad altri docenti, che la vorrebbero perché vicina alle loro case. Chi viene dopo deve accontentarsi di una provincia, di un paese lontano, altrimenti perde il diritto al ruolo. Così per decine di famiglie he l' immissione in ruolo significa vedere allontanarsi un proprio familiare, anche di centinaia di chilometri, tutti i giorni per andare ad insegnare in un posto lontano. E avviene persino che un Messinese debba andare a Palermo, mentre un Palermitano debba fare il cammino opposto e ciò per almeno tre anni (prima non si può fare la domanda di trasferimento). Basterebbe che chi non vuole il ruolo facesse un fax, una mail, un telegramma o venisse a rinunciare di persona e ciascuno avrebbe quanto gli spetta. È un atto di solidarietà piccolo per impegno, grande per efficacia; ma centinaia di docenti, per inerzia, per noncuranza, per colpevole trascuratezza non lo fanno e condannano altri ad un danno ingiusto. Mi chiedo come possano queste persone fare i docenti, quale modello etico propongano ai nostri ragazzi. Ogni anno propongo lo stesso appello, ma, visto che ne vale la pena, lo faccio ancora: Prego con forza tutti quelli che non hanno interesse di comunicare agli Uffici Scolastici che fanno le assunzioni la loro rinuncia e prego di farlo presto. I vostri colleghi ne hanno bisogno.
Rosario Leone Dirigente dell' Ufficio Scolastico Provinciale di Palermo e dell' Ufficio VI della Sicilia
Palermo, 24 luglio 2007
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