DOPO LA RIFORMA SERVE LO SPIRITO D’INIZIATIVA
Data: Lunedì, 23 luglio 2007 ore 12:21:29 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Le riforme si possono fare nella sostanza ma anche nella forma e quest’altra che sta proponendo il ministro della istruzione, Fioroni, si inquadra nella forma: allungare le vacanze pasquali, le natalizie e le carnascialesche, ma accorciando quelle estive purché rimangano invariati sia il numero complessivo di 200 giornate di scuola sia l’inizio degli esami di Stato a metà giugno circa. Il suggerimento per la riformina tuttavia è venuto da parte dell’altro ministro ai Beni culturali, Rutelli, che già da semplice deputato qualche anno addietro aveva seminato questa proposta per consentire più mobilità turistica nei periodi poco frequentati per le vacanze.

Ora entrambi si trovano d’accordo e Fioroni dice: «Sul tema delle vacanze presenteremo in conferenza Stato-Regioni una bozza di documento che, nel rispetto dell’esclusiva competenza delle Regioni e dell’autonomia organizzativa delle scuole in materia di calendario scolastico, possa comunque consentire aperture e chiusure secondo le diverse esigenze». In una nazione come la Germania per lo più le vacanze sono distribuite nell’arco dell’anno ma da quelle parti la struttura scolastica è divisa in semestri e poi la più prolungata chiusura di Natale è quasi una esigenza per la rigidità del clima.

Se dunque per le superiori il problema si pone poco, nella primaria e negli asili bisognerebbe fare più attenzione prima di decidere a scanso di proteste di quella schiera di genitori che con le vacanze hanno poca confidenza ma hanno rapporto di simbiosi coi turni di lavoro. In ogni caso sarebbero sempre le istituzioni scolastiche, nella loro autonomia, a scegliere e formulare orari adatti.

Cosicché sul piano amministrativo si viene a sapere che molte scuole, soprattutto secondarie, non utilizzano fino in fondo i soldi del ministero e non finanziano, sembra incredibile, né corsi di recupero, né comprano materiale e attrezzature didattiche, né migliorano l’agibilità. Una stranezza che però è ampiamente documentata e sulla quale il ministero vuole intervenire tanto che si parla di un ulteriore «tesoretto» ritrovato pure tra le cattedre e gli uffici delle presidenze. Sul piano didattico, invece, ogni novità genera una sorta di smarrimento perché si devono fare i conti con le più consolidate abitudini come quella di non adottare, per esempio, la settimana corta che se per un verso eviterebbe tante assenze al sabato degli alunni, dall’altro avvierebbe una più razionale strutturazione dell’orario delle lezioni. Basterebbero solo due rientri pomeridiani di tre ore e il problema sarebbe onorevolmente risolto.

Ma si potrebbero adottare altre formule sul tipo della «full immersion», nel senso di concentrare tutte le ore quadrimestrali di ogni singola materia, e in modo particolare quelle di indirizzo, in un pacchetto temporale stabilito ma che comprenda un minimo di 5 ore al giorno. A conclusione un esame oggettivo verificherebbe i risultati raggiunti e quindi la possibilità per gli alunni di frequentare o il secondo quadrimestre oppure, se la scansione temprale è più ampia, l’anno successivo. Negli intervalli fra un pacchetto di materie e l’altro i ragazzi andrebbero in vacanza, magari in coincidenza con le festività natalizie e pasquali, accontentando così la richiesta di Rutelli e Fioroni ma soprattutto dell’industria delle vacanze che da sempre soffia sul fuoco. D’altra parte formulazione didattica similare è ampiamente usata nei corsi estivi di lingua straniera dove nell’arco di un mese o poco più si consuma, a seconda del livello di partenza, una intera preparazione certificata da un attestato spendibile a qualsiasi livello. Se, dunque, gli insegnanti recuperassero un po’ più di spirito d’avventura rivoluzionaria forse le riforme formali di Fioroni non sarebbero più tali.

PASQUALE ALMIRANTE (da www.lasicilia.it)







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