RIDIMENSIONAMENTO -I presidi contro i sindacati: «Va fatto subito, non nel 2009-10».
Data: Lunedì, 23 luglio 2007 ore 12:18:21 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Il problema del dimensionamento e della razionalizzazione della scuola catanese sta continuando sulla stessa scia dei mesi addietro, quando per un motivo o un altro, dopo tante polemiche, non si fece nulla rinviandone la soluzione all’anno scolastico 2008-2009. Sembrò che si fosse intrapresa la strada giusta, tant’è che l’assessore regionale alla Pubblica istruzione Leanza, nel maggio scorso, diffuse una sua circolare con cui invitava gli Enti locali a trasmettere tutte le proposte di dimensionamento delle scuole agli uffici scolastici provinciali entro il primo agosto, cioè fra dieci giorni.

Da parte sua l’assessore comunale alle Politiche scolastiche organizzò diversi incontri, qualcuno anche in piena estate, con dirigenti scolastici ed organizzazioni sindacali per parlare di dimensionamento.

Nell’ultima di queste riunione venne presa una decisione, che non è stata condivisa da ANP, Flc- Cgil, Asas, cioè la proposta di alcuni sindacati di rinviare il dimensionamento e la razionalizzazione della rete scolastico nell’anno scolastico 2009-2010. Pare che la motivazione sia scaturita dal fatto che l’assessore alle politiche scolastiche della Provincia si è impegnato ad intraprendere nelle scuole superiori alcune iniziative di sperimentazione che necessiterebbero di verifica da parte dell’utenza.

A tal proposito il dirigente scolastico Cristina Cascio, fra l’altro presidente nazionale dello Snadis, che ha partecipato all’incontro, rileva, a nome della Flc Cgil, che «si prende atto di quanto dichiarato dalla Ferro la quale afferma l’assoluta necessità di non rinviare ulteriormente gli interventi previsti nel Comune di Catania finalizzati a compensare le riduzioni delle scuole di base con l’istituzione di scuole secondarie di secondo grado per rispondere alle esigenze inderogabili dell’utenza. Pertanto, sollecita immediata attivazione di tutte le proposte che non siano contraddittorie con un quadro generalizzato di miglioramenti del servizio pubblico».

Il presidente provinciale dell’ANP prof. Indelicato, in una sua nota, critica l’atteggiamento dei sindacati della scuola che «hanno fatto di tutto per ’stoppare ed inceppare’ il dimensionamento. L’assessore Miamone ha interpretato la consultazione come momento di delega totale alle forze sindacali di ogni responsabilità propositiva e decisionale. Compito che spetta legittimamente alle scuole autonome ed ai consigli di istituto o di circolo che ne rappresentano sul territorio le relative istanze. L’Anp stigmatizza ogni tentativo di rinvio al 2009-2010 degli interventi di razionalizzazione, significando invece l’urgenza e l’improcrastinabilità degli stessi; insiste e sollecita l’amministrazione comunale a presentare entro il primo settembre, al dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di Catania, la propria proposta sintetica del piano utilizzando tutte le proposte pervenute dagli organi collegiali della scuola».

Indelicato, inoltre, critica l’amministrazione provinciale che non si è attivata con «tavoli provinciali», come ha fatto il Comune, dal momento che «la sofferenza dei megaistituti superiori che necessitano sdoppiamenti è fortemente sentita da tutta la comunità scolastica. Il percorso quindi non potrà essere interrotto né impantanato da interessi nascosti e sotterranei volti a lasciare nell’immobilismo la scuola catanese».

Contro il rinvio è anche l’ASAS (Associazione delle scuole autonome della Sicilia). Infatti, il preside Giuseppe Adernò, vice presidente, rileva che il «piano di dimensionamento è urgente e dovrà essere integrale, coinvolgendo i diversi settori dell’istruzione, tenendo conto dei locali, del territorio, del flusso di mobilità nell’area metropolitana». In effetti, la situazione è tutt’altro che tranquilla. Basti pensare che vi sono scuole sovraffollate, con oltre 2000 alunni, altre sottodimensionate. Ci diceva un genitore di un alunno che ha frequentato a Rieti il terzo liceo scientifico ad indirizzo sperimentale scienze, che è stato respinto in una scuola superiore catanese per mancanza di posto. Un esempio, come tanti altri, a dimostrazione che un ulteriore rinvio del problema è senz’altro negativo per la scuola catanese.

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)







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