Niente doppio punteggio e graduatorie «intatte»
Data: Martedì, 17 luglio 2007 ore 23:48:13 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Sono molti i docenti precari che temono che le graduatorie possano subire modifiche a causa dell’ordinanza della sezione III bis del Tar del Lazio che aveva rigettato le richieste dei docenti «montanari».

Ma, dopo appena un mese, inspiegabilmente, i giudici romani hanno smentito se stessi, sospendendo il Dm che ordinava la detrazione del doppio punteggio. Una decisione che, oltre a porsi in chiaro contrasto con la sentenza della Corte Costituzionale, avrebbe messo a grave rischio il regolare avvio dell’anno scolastico, considerato che avrebbe comportato la revisione di tutte le graduatorie con notevole rischio per le prossime assunzioni dei docenti che hanno maturato il diritto di essere immessi nei ruoli. Timori che sono stati fugati, questa volta in via definitiva, dalla recente sentenza del Consiglio di Stato, che si è dichiarato contro il doppio punteggio per i docenti che avevano prestato servizio in scuole ubicate in zone di montagna. Fra l’altro, con decisioni emesse il 3 e il 13 luglio scorsi, il supremo organo della giustizia amministrativa aveva confermato l’assoluta inapplicabilità, nella graduatoria dei docenti, del bonus di punteggio inizialmente previsto dalla legge 143 del 2004 e, poi, dichiarato incostituzionale grazie ai ricorsi proposti da numerosi docenti di Catania ed Enna, difesi dall’avv. Fabio Rossi.

Anche il Ministero, temendo che l’ordinanza del Tar del Lazio avrebbe causato un vero e proprio "terremoto" nella scuola di Stato, ha inoltrato immediato appello al Consiglio di Stato, che ha dato ragione ai non "montani". Certo, almeno così dicono gli esperti nel settore, è assurdo che il Tar del Lazio dia un parere diverso da quello della Corte Costituzionale, oltre tutto lo stesso Tar aveva dichiarato infondata la questione di costituzionalità (poi invece accolta dalla Corte a seguito dell’ordinanza di rimessione emessa dal Tar di Catania); e, adesso, sulla medesima questione, si è contraddetto addirittura nell’arco di poche settimane, facendo sorgere nuove e inutili illusioni ai docenti "montanari".

Insomma, un pasticcio, per fortuna risolto in tempo, che avrebbe davvero messo in crisi non solo la scuola di Stato, ma gli stessi docenti precari sia montani, sia i loro colleghi, "rivali" per fortuna solo in questa questione, ma entrambi uniti, per raggiungere lo stesso obiettivo; entrare in pianta stabile nella scuola.

M. C. (da www.lasicilia.it)







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-7852.html