IL CONSIGLIO DI STATO DA' RAGIONE AL MPI: NIENTE PUNTEGGIO DI MONTAGNA
Data: Domenica, 15 luglio 2007 ore 00:05:00 CEST
Argomento: Comunicati


La montagna incantata dei professori


 
Di Vincenzo Brancatisano
 
13 LUGLIO 2007 –  Tra non molto daremo la notizia circa gli esiti dell’udienza odierna del Consiglio di Stato sul Superporcellum di montagna. Intanto registriamo che la suddetta porcellata si è meritata, nelle ultime ore, le ultime ore di gloria, grazie al rinnovato impegno del Tar del Lazio nel dare al doppio punteggio di montagna il valore di un superservizio. Secondo taluni sedicenti professori, il provvedimento del Tar annulla addirittura l’ordinanza del Consiglio di Stato: forse in nostra assenza è stato emanato un altro porcellum capace di ribaltare l’ordine giudiziario con i rispettivi gradi di giudizio e le relative competenze. Forse il Mastellum è riuscito a inserire questa novità nel suo progetto all’esame del Parlamemento, chissà. Se così fosse ne daremmo al più presto notizia. Di seguito il testo dell’ordinanza del Tar.
13 LUGLIO 2007 - AGGIORNAMENTO ore 23.59 - Secondo notizie, che tuttavia non abbiamo potuto ancora verificare, il Consiglio di Stato ha dato ragione al Ministero della pubblica Istruzione e ai docenti che si erano opposti all’orientamento del Tar del Lazio che aveva riabilitato, peraltro a più riprese, il doppio punteggio di montagna, già ritenuto incostituzionale per gravissima violazione dei principi di uguaglianza e di buon andamento della pubblica Amministrazione. La nostra fonte è tuttavia attendibile per cui possiamo fin d’ora dare per quasi certissima la conferma di quanto il Consiglio di Stato aveva sancito – anch’esso a più riprese – nei giorni scorsi. Erano in molti ad avere sperato in un ripensamento da parte dell’organo giurisdizionale amministrativo di secondo grado ,che però non v’è stato. Da sottolineare che a difendere la bontà del doppio punteggio di montagna, il Superporcellum, erano rimasti solo il Tar del Lazio e lo Snals, oltre ai docenti montanari (non tutti, per la verità), mentre vari Tar, il Tribunale ordinario di Agrigento, la Corte Costituzionale, il Consiglio di Stato e – pare – anche l’Onu e la Nato, si sono espressi nel modo opposto.   
 
 

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