PRECARIA ERO E PRECARIA RESTO
Data: Mercoledì, 11 luglio 2007 ore 09:12:52 CEST
Argomento: Opinioni


da Unità
Mercoledì, 11 Luglio 2007

Precaria ero e precaria resto
Mariateresa Cossolini

Gentile Ministro Fioroni,
mi permetto di scriverLe perché dopo aver letto e ascoltato per un anno i Suoi progetti per migliorare la scuola, mi sono accorta che si tratta solo di belle parole. Anni di precariato mi hanno reso scettica, e non nutrivo molte speranze di cambiamento. E non ne faccio una questione di colore politico... È difficile perseguire le proprie idee, metterle in pratica, crederci al punto da attuarle a qualsiasi costo. Ci vuole coraggio, forza di volontà e soprattutto carattere. Proprio quello che noi cerchiamo di insegnare ai nostri alunni, giorno dopo giorno, cercando soprattutto di dare l’esempio. Pretendere che l’esempio venga dall’alto forse è pura utopia, ma credere che la Scuola necessiti di reali investimenti non lo è di certo. È uscito il Decreto per le assunzioni in ruolo, i numeri effettivi, cioè la ripartizione delle 50.000 assunzioni previste, giravano già da giorni, e chi sperava che l’aria fosse cambiata, si è già reso conto che, i numeri appunto, sono assolutamente proporzionali a quelli dello scorso anno. Nessun investimento in più sulle superiori, per esempio, si legge invece, nel nuovo DPEF che «per risparmiare» sarà necessario ridurre l’orario dei licei (per gli Istituti tecnici è appena stato fatto), e rendere elastico l’orario degli insegnanti (come se già non lo fosse abbastanza). Chi vive al di fuori dalla scuola ignora, che il tempo che la maggior parte degli alunni dedica allo studio, spesso è solo quello contemplato dall’orario scolastico; ignora che insegnare una disciplina in una classe di 30 alunni per 3 ore alla settimana, equivale a non avere il tempo materiale per insegnarla come si dovrebbe, non oso immaginare cosa accadrebbe se le ore fossero solo 2; chi vive al di fuori della scuola ignora anche, o finge di ignorare, che gestire per esempio una prima di 30 studenti, porterà irrimediabilmente a perderne un buon numero; come si può ridurre la dispersione, come chiedono a gran voce i nostri politici, se non ci vengono dati i mezzi per farlo? Come si può credere che se nella Graduatoria ad esaurimento, in una classe di concorso ci sono 350 persone, e ne vengono immesse in ruolo 20 all’anno, la graduatoria sarà esaurita in tre anni? E se tra tre anni si passerà ad una nuovo sistema di reclutamento cosa ne sarà dei 300 docenti inseriti in detta graduatoria? Possibile che sia così difficile capire che la formazione richiede investimenti? Possibile che la soluzione di ogni governo al problema scuola sia basata solo sui tagli? Possibile. Si prenda un paio d’ore e scorra le Graduatorie ad Esaurimento, del resto sono una Sua creatura, cerchi il punteggio relativo al servizio dei docenti inseriti, il calcolo è facile, sono 12 punti per anno, e poi verifichi con i dati del Decreto che ha appena fimato, quanti di questi docenti, in servizio da 10/15 anni, passeranno in ruolo nei prossimi tre anni. È sempre convinto di aver risolto il problema del precariato? E mi dica, per favore, cosa deve fare un precario che insegna da più di 15 anni, e che non rientrerà in questo piano di assunzioni, per poter passare di ruolo? Deve forse rassegnarsi a fare il “supplente” a vita? Cambiare lavoro? Sinceramente non vedo altra soluzione.

Associazione Docenti Precari Milano






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