PENSIONI, E' RECORD: DAL 1 SETTEMBRE SE NE VANNO IN 55MILA
Data: Mercoledì, 11 luglio 2007 ore 08:57:43 CEST
Argomento: Comunicati



Pensioni, è record: dal 1° settembre se ne vanno in 55mila
di A.G.
Rispetto allo scorso anno il numero di domande è aumentato di oltre il 40%. Per non parlare del 2001, quando furono appena in 15 mila ad andarsene. A fare la differenza, rispetto agli anni passati, sono state le richieste di cessazione volontaria, pari ad oltre il 70% dei pensionamenti: solo 3 dipendenti su 10 lasceranno per motivi anagraficii. Ha vinto il timore di rimanere "bloccati" dalla riforma fino a 60-65 anni.

Ora è ufficiale, il 2007 sarà ricordato per il record dei pensionamenti del personale della scuola.
Dal 1 settembre quasi 55mila (per l’esattezza 54.791) docenti, dirigenti, educatori, amministrativi, tecnici ed ausiliari cesseranno dal loro lavoro scolastico. Tutte le indiscrezioni che si erano rincorse dal 10 gennaio, data di scadenza delle domande volontarie, ed oggi si sono rivelate fondate. Si tratta di un numero mai registrato in passato: basta dire che rispetto allo scorso anno, quando comunque lasciarono la scuola in 37mila, il numero di domande di è aumentato di oltre il 40%. Per non parlare del 2001, quando furono appena in 15 mila ad andarsene.
La larga maggioranza delle domande di pensionamento (circa l’80%) riguarda il personale docente: l'anno scorso erano in 29.000, quast’anno in circa 40.000. Tra le regioni dove sono state fatte più richieste figurano la Campania, la Lombardia e la Sicilia.
Ma a fare la differenza, rispetto agli anni passati, sono state le domande volontarie, pari ad oltre il 70% dei pensionamenti: solo 3 dipendenti su 10 lasceranno per motivi anagrafici (65 anni gli uomini e 60 le donne).
La gran parte hanno deciso di lasciare prima del tempo, per il timore di essere "incastrati" a scuola fino a 60-65 anni. Le minacce della riforma hanno quindi indotto il personale scolastico ad anticipare i tempi usufruendo dei requisiti minimi previsti dalla legge ancora in vigore: 35 anni di contributi e 57 anni di età oppure 39 anni di contributi, a prescindere dall'età. Anche se non dovesse essere applicata la riforma Maroni, in ogni caso la tendenza è quella di far lievitare sempre: Governo e sindacati starebbero trovando un accordo sulla quota che da 92 (la somma dell’età anagrafica più gli anni di servizio) passerà a 96. Così molti docenti, dirigenti ed Ata attorno ai 57 anni che avrebbe potuto rimanere tranquillamente in servizio altri 2-4 anni hanno deciso di passare la mano.
10/07/2007






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