10.07.2007. Per iniziativa dell’assessore regionale
alla Pubblica istruzione partono le cosiddette
sezioni primavera per i bambini
la cui età va dai 2 ai 3 anni. L’obiettivo
è quello di rispondere alle domande
sociali di servizi che si collocano tra
quelli finora garantiti dai comuni con
gli asili nido e con le scuole statali e
non, che accolgono bambini dai tre anni
in su. Entro oggi coloro che vorranno
istituire le sezioni primavera dovranno
presentare domande per la richiesta di
accesso ai contributi per i progetti sperimentali
di offerta formativa dai 2 ai 3
anni, da qui la necessità di valorizzare
tutti gli iter per permettere alle istituzioni
pubbliche e private di poter presentare
per tempo i progetti per l’attivazione
delle sezioni primavera.
Come rileva l’assessore Leanza «per
le organizzazioni sindacali l’accordo
nasce per rispondere ad un bisogno
sociale, allargare l’offerta delle necessità
socio- culturali per la fascia di età
che va dai 2 ai 3 anni; vengono richiamati
ad un maggiore coinvolgimento
gli Enti locali in special modi i Comuni
in quanto erogatori principali dei servizi
socio assistenziali».
Riguardo ai criteri da seguire, d’accordo
le organizzazioni sindacali, viene
invitato il gruppo di valutazione dei
progetti composto dall’ufficio scolastico
regionale, Regione ed Anci a tenere
conto dei seguenti principi. Sperimentazione
che deve essere diffusa in tutto
il territorio regionale e deve avere la
partecipazione equa sia delle istituzioni
pubbliche che private, nonché completezza
delle figure professionali.
«L’impegno da parte del dipartimento
pubblica istruzione, dell’ufficio scolastico
regionale e provinciale, - rileva
Leanza, - è quello di sollecitare le istituzioni
scolastiche a preparare e presentare
in tempo i progetti e non perdere
l’occasione di partecipare alla sperimentazione
per il rilancio della formazione
in una fase particolare della vita».
Alla stipula dell’accordo definitivo, il
dipartimento Pubblica istruzione, organizzatore
dell’incontro, ha invitato il
direttore generale dipartimento famiglia,
il direttore dell’ufficio scolastico
regionale,i direttori degli uffici scolastico
provinciale, i rappresentanti delle
organizzazioni sindacali della scuola,
della federazione italiana scuola materna,
dell’Urps e Anci.
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)