Graduatorie provvisorie e precari.
Scadono oggi i termini per i reclami
Per i docenti precari scade oggi il termine
per la presentazione di eventuali reclami
relativi ad errori nelle graduatorie provvisorie
ad esaurimento. Come abbiamo
rilevato in altra nota, dal 3 luglio, data di
pubblicazione di detti elenchi da parte
dell’ufficio scolastico provinciale, fino ad
oggi, moltissimi docenti non
di ruolo hanno preso d’assalto
gli uffici dell’ex provveditorato
agli studi per evidenziare
errori commessi nella
valutazione dei titoli. In caso
di accertati errori materiali,
gli impiegati provvedono a
correggerli direttamente attraverso
il sistema meccanizzato;
i reclami scritti, invece,
saranno presi in carico dagli
impiegati che, in caso di indubbia
disattenzione da parte
dell’ufficio, assegneranno
ai reclamanti l’esatto punteggio
che non risultava negli elenchi provvisori.
Certo, bisognerà accelerare i tempi
dal momento che vi è la necessità di pubblicare
con urgenza le graduatorie definitive
e quindi procedere alle immissioni
nei ruoli, che dovranno farsi entro il 31 luglio.
Ovviamente, prima di provvedere al
conferimento dei contratti a tempo indeterminato,
si dovranno completare le
operazioni di assegnazione provvisoria e
le utilizzazioni del personale di ruolo. Si
lavorerà in continuazione tenuto conto
che, ultimate queste operazioni, nel mese
di agosto si dovrà proseguire con la nomina
dei supplenti annuali affinché dal
prossimo primo settembre tutte le scuole
abbiano il personale in organico completo.
Tra docenti che saranno immessi
nei ruoli e supplenti annuali dovrebbero
esserci circa seimila provvedimenti di
nomina, tra contratti a tempo indeterminato
e determinato. Per il segretario
della Flc-Cgil Tomasello l’immissione nei
ruoli è un segnale importante dal momento
che c’è chi vorrebbe privatizzare la
scuola pubblica italiana e fare le assunzioni
per chiamata diretta individuale da
parte dei presidi. Secondo la Cgil occorre
fare in modo che con una programmazione
triennale tutti i posti in organico di diritto
vengano trasferiti in disponibilità
per le immissioni nei ruoli poiché paradossalmente
un precario costa di più rispetto
ad una immissione nei ruoli. Se,
quindi, si vuole riformare occorre dare fiducia
a quegli insegnanti che, in molti
casi, hanno oltre 15 anni di servizio, fatti
da precari. Dello stesso parere è il segretario
provinciale dello Snals Tempera il
quale continua a sostenere che tra personale
docente ed Ata restano circa 3000
posti vacanti sull’organico di diritto.
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)