TuttoscuolaNEWS n. 78.
Data: Martedì, 26 novembre 2002 ore 10:05:01 CET
Argomento: Comunicati



Subject: TuttoscuolaNEWS n. 78

 Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola.
 La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per
 insegnanti, genitori e studenti.

 http://www.tuttoscuola.com

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 N. 78, 25 novembre 2002


 SOMMARIO

 1. Devolution/1: a chi la scuola?
 2. Devolution/2: che impatti sull'autonomia degli istituti?
 3. Duello Tremonti-Moratti: chi perde e' la scuola
 4. Riforma della scuola: possibili sbocchi
 5. Nuovi programmi, parte il dibattito
 6. Alternanza scuola-lavoro: un oggetto desiderato, ma misterioso
 7. Convenzione MIUR-Regione Lombardia: la CGIL ricorre al TAR. Mentre
 l'Emilia.
 8. E-mail per tutti i docenti italiani. Ecco come
 9. Agli inglesi non serve studiare le lingue straniere?
 10. Il vento federalista investe la Francia
 11. Turismo scolastico: ecco l'Annuario 2003 per scegliere la gita



 1. Devolution/1: a chi la scuola?

 "La devolution e' nel nostro programma, se servira' porremo la
 fiducia". Queste parole pronunciate dal Presidente del Consiglio hanno
 infuocato il weekend politico. L'obiettivo dichiarato e' superare i
 limiti della riforma del titolo V, parte seconda della Costituzione,
 approvata dall'Ulivo nella passata legislatura e poi confermata dal
 referendum dell'ottobre 2001.
 Le reazioni sono state violente su molti fronti. L'Ulivo si prepara a
 contrastare in Parlamento e fuori la devoluzione bossiana, vista come
 un attentato all'unita' del Paese. Pareri contrari sono stati
manifestati dalla Confindustria, dall'ANCI e dal presidente della
 Corte Costituzionale Ruperto. "Mal di pancia" sono evidenti anche
 all'interno della maggioranza, soprattutto tra i centristi. In questo
 quadro, la dichiarazione del premier e' da valutare seriamente se
 corrisponde effettivamente alle sue intenzioni, preoccuperebbe se
 fosse stata utilizzata strumentalmente per distogliere l'attenzione
 dell'opinione pubblica dalla manifestazione dell'Ulivo di sabato
 contro la finanziaria.
 Ma che s'intende per "devolution", e quali impatti puo' avere sul
 sistema di istruzione?
 La devoluzione ha una forte portata innovativa perche' definisce la
 potesta' legislativa delle Regioni come esclusiva, mentre la riforma
 del titolo V, parte seconda, della Costituzione riconosce questa o
 solo allo Stato o allo Stato e alle Regioni in via concorrente.
 Vediamo che implicazioni puo' avere, con particolare riferimento alla
 scuola.


 2. Devolution/2: che impatti sull'autonomia degli istituti?

 L'iniziativa del Governo vorrebbe ampliare le competenze legislative
 regionali in materia di sicurezza, sanita' ed istruzione. In
 particolare per quanto riguarda l'istruzione prevede che le Regioni
attivino la competenza legislativa esclusiva senza alcun intervento
 dello Stato per "l'organizzazione scolastica, la gestione degli
 istituti scolastici e di formazione e per la definizione della parte
 dei programmi scolastici e formativi di interesse specifico della
 Regione".
 La riforma Bossi farebbe intervenire quindi le Regioni sulla gestione
 degli istituti e sulla materia dei programmi. Con quali conseguenze?
 Probabilmente - secondo chi la critica - una compressione
 dell'autonomia dei singoli istituti (peraltro tutelata dalla nuova
 Costituzione) e della liberta' di insegnamento, intesa quest'ultima
 come strumento per il sistema d'istruzione di raggiungere i propri
 fini formativi e culturali.
 La devoluzione non garantirebbe l'unitarieta' del sistema scolastico e
 potrebbe indebolire nelle giovani generazioni il senso di appartenenza
 alla comunita' nazionale.
 Altre perplessita' sarebbero legate soprattutto all'aspetto
 economico-finanziario, stante la perdurante situazione di grave
 disomogeneita' che si registra nel paese e la mancata indicazione di
 risorse aggiuntive per la realizzazione dell'ulteriore processo
 federalista. Insomma, ce n'e' abbastanza per capire che si tratta di
 una questione centrale che riguarda proprio tutti.


 3. Duello Tremonti-Moratti: chi perde e' la scuola

 Dopo gli aspri scontri in Consiglio dei ministri tra il ministro
 dell'Istruzione Moratti e quello dell'Economia Tremonti (v.
 TuttoscuolaNEWS n. 77 del 18 novembre 2002), le polemiche, un po' piu'
 sopite, sono continuate all'esterno.
 Il ministro Tremonti, in una trasmissione televisiva di qualche giorno
 fa, ha respinto le accuse e ha cercato di buttare acqua sul fuoco: la
 Finanziaria 2003, ha detto, contiene modesti tagli all'istruzione. Il
 servizio scolastico non e' a rischio di compromissione.
 La "verita'" del ministro puo' sembrare a prima vista plausibile:
 rispetto alle ipotesi di drammatici tagli per la scuola circolate
 (forse fatte sapientemente circolare) alla vigilia del varo della
 Finanziaria, i tagli inseriti nella manovra sono stati fortemente
 ridotti, quasi contenuti - ha detto Tremonti - ad un intervento
 fisiologico.
 Ma il ministro Tremonti forse fa finta di non ricordare le promesse
 elettorali della Casa delle liberta', e neanche (e qui la sua memoria
 si fa veramente corta) il piano di investimenti per l'istruzione da
 8-10 miliardi di euro preannunciato dal ministro Moratti, ribadito dal
 presidente Berlusconi e di nuovo sollecitato recentemente al Senato in
 un ordine del giorno della maggioranza (v. TuttoscuolaNEWS n. 77).
 Se confrontiamo gli investimenti annunciati con quanto previsto per la
 scuola da una Finanziaria che non e' stata nemmeno capace di rinnovare
 i fondi per l'autoaggiornamento dei docenti, ne' di stanziare una
 cospicua somma per un piano straordinario per l'edilizia scolastica,
la delusione non puo' che essere forte. Insomma, pochi tagli ma
 pochissimi investimenti. E la riforma Moratti va in alto mare.


 4. Riforma della scuola: possibili sbocchi

 Maggioranza e opposizione troveranno un accordo per la riforma della
 scuola?
 Se si guarda ai numeri della votazione finale al Senato e,
 soprattutto, ai pochi emendamenti approvati (11) rispetto alle
 centinaia presentati (quasi 600), viene da pensare che il muro contro
 muro continuera' anche alla Camera, in un dialogo tra sordi e nelle
 pregiudiziali incrociate. Ma si puo' ancora sperare in qualcosa di
 diverso.
 L'intervento finale in sede di approvazione conclusiva al Senato, a
 nome dell'Ulivo, e' stato fatto dal senatore Giuliano Amato -
 autorevole politico e uomo di cultura ma, per quanto riguarda la
 scuola, non "addetto ai lavori". Il suo intervento e' stato di ampio
 respiro, duro ma non ostile, a dimostrazione dell'interesse che il
 Parlamento, nei momenti cruciali, ha sulle questioni scolastiche; se
 si pone attenzione al fatto che la minoranza ha impegnato al Senato
 alcuni dei suoi uomini piu' rappresentativi, Amato e Mancino, emerge
 un chiaro orientamento a considerare la scuola un patrimonio di tutti,
 che non puo' essere appannaggio di una sola parte politica. Lo si puo'
 considerare forse un segno della volonta' di trovare alcuni punti di
 convergenza durante l'esame del testo alla Camera, anche se cio'
 avrebbe l'effetto di prolungare i tempi di approvazione della riforma.
 Una possibile conseguenza potrebbe essere lo slittamento dell'avvio
 della riforma. In tal caso a settembre 2003 si potrebbe pensare,
 valutati i risultati, di generalizzare la sperimentazione avviata
 quest'anno.
 Ma quale sarebbe l'atteggiamento del ministro Moratti davanti ad una
 simile ipotesi?

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 RAVENNA - Capitale dell'impero romano di Occidente

 Ravenna non vuol dire solo conoscenza dell'arte del mosaico.
 Significa addentrarsi nella storia che segue la caduta
 dell'impero romano e capire, attraverso gli antichi edifici,
 le chiese e le decorazioni, tutta la sua importanza.

 http://www.diocesi-ravenna.org

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 5. Nuovi programmi, parte il dibattito

 Si parla molto di questi tempi di ingegneria istituzionale, di cicli e
 passerelle, ma e' opinione di molti di coloro che nella scuola vivono
 e lavorano, che la vera riforma, quella che puo' cambiare davvero il
 modo di fare scuola, sia quella dei nuovi programmi. Dopo le
 anticipazioni di TuttoscuolaNEWS (v. n. 75 e 76) sulla bozza dei nuovi
 programmi della scuola media, che vanno a completare il quadro dei
 primi tre segmenti del sistema di istruzione, se ne comincia
 timidamente a discutere. Nei prossimi numeri del mensile Tuttoscuola
 il tema verra' approfondito con degli speciali che illustreranno i
nuovi contenuti e la nuova impostazione, confrontandoli con quelli
 oggi vigenti, e con delle analisi da parte dei maggiori esperti: il
 passaggio e' troppo importante, merita un dibattito approfondito e
 diffuso. Gia' il numero di novembre attualmente in edicola dedica la
 copertina alle nuove prospettive dell'educazione musicale (
 http://www.tuttoscuola.com ).
 Del resto e' importante che si eviti il ripetersi di quanto registrato
 durante la discussione al Senato del disegno di legge delega, avvenuta
 in assenza di un reale dibattito e di un pieno coinvolgimento della
 scuola attiva. E' quindi auspicabile che la nostra iniziativa possa
 essere affiancata da un'ampia discussione generale sia sugli
 ordinamenti che sui programmi, che ovviamente non puo' che essere
 promossa dal ministero dell'istruzione.
 E oltre ai programmi, e' opportuno discutere il modello organizzativo
 funzionale al nuovo progetto, intorno al quale non si e' sentita
 finora una parola. Sembra che questo elemento sia quasi irrilevante
 per la realizzazione di questo processo di riforma - che si puo'
 condividere o non - ma del quale non si puo' disconoscere la
 complessita'.


 6. Alternanza scuola-lavoro: un oggetto desiderato, ma misterioso

 Neanche il grande meeting di Job&Orienta (dodicesimo della serie),
 svoltosi a Verona nei giorni 21-23 novembre u.s., e dedicato al tema
 "Persona, sapere, impresa" e' riuscito a fare chiarezza
 sull'interpretazione che in Italia si intende dare all'art. 4 del
 disegno di legge di riforma del sistema di istruzione e formazione,
 dedicato all'alternanza scuola-lavoro, alla quale era dedicata
 un'apposita sessione di approfondimento. La relazione sul tema svolta
 da Pasquale Capo, capo del Dipartimento Istruzione del MIUR, ha messo
 in luce gli aspetti problematici della questione. Essa si inserisce da
 una parte nella prospettiva della riforma Moratti, che prevede la
 costruzione di un canale di istruzione e formazione professionale che
 affianchi quello liceale con "pari dignita'" (ma l'alternanza acquista
 maggiore spessore e agibilita' per i percorsi professionali), mentre
 dall'altra va ancora decifrata l'incognita costituita dal nuovo
 rapporto Stato-Regioni-Scuole autonome alla luce del nuovo titolo V
 della Costituzione e della possibile devoluzione di Bossi: la norma
 sull'alternanza e' nazionale, di sistema, ma le modalita' applicative
 (contenuti, durata, estensione), saranno tipicamente legate a
 dinamiche locali, al territorio, al contesto economico e sociale.
 Quanto al modello di alternanza da privilegiare, pochi lumi sono
 venuti dagli ospiti provenienti dagli altri Paesi europei (Francia,
 Danimarca, Spagna), che ne hanno presentato tre versioni assai
 diverse: la Francia punta su percorsi postscolastici, la Danimarca sul
 sistema duale alla tedesca, nel quale l'alternanza riguarda
 sostanzialmente solo il canale dell'apprendistato, la Spagna su
 soluzioni intermedie, che prevedono forme di alternanza anche nei
 percorsi scolastici, ma di consistenza rilevante (400-500 ore) solo in
 quelli di tipo professionale. Insomma, ciascun Paese interpreta e
 realizza l'alternanza a suo modo. E anche l'Italia dovra' trovare una
 soluzione originale, adatta al suo contesto sociale, economico e
istituzionale. Una ricerca che si prospetta nient'affatto semplice.


 7. Convenzione MIUR-Regione Lombardia: la CGIL ricorre al TAR. Mentre
 l'Emilia.

 Ancora un ricorso al TAR, questa volta da parte della Cgilscuola
 lombarda che chiede l'annullamento di una convenzione stipulata da un
 istituto scolastico con un centro di formazione professionale in
 attuazione del protocollo di intesa tra il MIUR e la Regione
 Lombardia. Tema centrale dell'intesa tra il ministero e la Lombardia
 e' la sperimentazione dell'assolvimento dell'obbligo scolastico per
 gli allievi quattordicenni anche nel sistema della formazione
 professionale: un anticipo per via sperimentale della riforma, che la
 CGIL scuola ritiene illegittimo (la notizia del ricorso e' in
 www.cgilscuola.it ).
 La magistratura italiana insomma, sembra destinata ad aumentare
 ulteriormente la sua influenza sul sistema di istruzione per la massa
 di questioni che le vengono sottoposte. Parliamo in questo caso della
 magistratura amministrativa, ma il problema e' piu' ampio. Segno che
 le dinamiche del confronto e della conflittualita' sociale trovano
 sempre meno uno sbocco di tipo negoziale, e si vanno inasprendo tanto
 da indurre anche soggetti, come i sindacati, a naturale vocazione
 contrattuale, a spostare la loro azione su un terreno diverso, quello
 giurisdizionale, nel quale la decisione viene pero' affidata ad un
 altro potere, ad un soggetto estraneo al circuito politico-sociale. Un
 segno di debolezza? Oppure una battaglia politica condotta con altri
 mezzi? Non sappiamo. Certamente non un buon segno.
 Intanto sulla stessa questione (le modalita' di assolvimento
 dell'obbligo di istruzione e formazione dopo la terza media) la
 Regione Emilia-Romagna sta sviluppando una sua linea alternativa a
 quella indicata nel disegno di legge Moratti (ne abbiamo dato notizia
 in TuttoscuolaNEWS n. 73 del 28 ottobre). L'idea e' quella di
 consolidare il modello previsto dalla legge n. 9/1999, che ha elevato
 l'obbligo scolastico a 15 anni, estendendo in prospettiva il modello
 integrato (ma con baricentro nella scuola) fino ai 16 anni. Cgilscuola
 lombarda e Regione Emilia-Romagna: due modi diversi per combattere la
 stessa battaglia?


 8. E-mail per tutti i docenti italiani. Ecco come

 Una casella gratuita di posta elettronica personale per ogni
 insegnante.
 Lo ha annunciato il ministro Letizia Moratti, intervenuta in
 videoconferenza all'apertura di "Job & Orienta", il salone
 dell'istruzione e la formazione professionale di Verona. Si tratta di
 un servizio gia' attivo. Sono 25 mila i docenti italiani che ne hanno
 gia' usufruito. Gli altri 750 mila circa, se vorranno, potranno avere
 subito la propria e-mail "lavorativa".
 Come? Il servizio e' attivo su
 www.istruzione.it/posta_docenti/default.htm ed e' aperto ai docenti e
 ai dirigenti scolastici statali in servizio, compresi i supplenti.
 Basta inviare codice fiscale e codice meccanografico della scuola di
 servizio.
 Una volta dotati di propria e-mail, gli insegnanti e i dirigenti
 potranno utilizzare la posta personale da qualsiasi postazione di
 computer connessa a internet, a scuola o a casa. Secondo il ministro,
 la casella personale di posta elettronica servira' anche per
 instaurare un rapporto diretto con le famiglie e gli studenti, che
potranno dialogare direttamente con gli insegnanti e chiedere
 informazioni sui corsi scolastici.
 Sul fatto che questo possa avvenire in tempi brevi e in forma
 generalizzata, ci permettiamo di nutrire qualche riserva. Ma
 indubbiamente si tratta di un'iniziativa opportuna e di un segno di
attenzione verso i docenti. Un'attenzione che viceversa e' mancata
 riguardo al rinnovo per il 2003 del rimborso per le spese di
 autoaggiornamento, che anche dopo il passaggio alla Camera non e'
 incluso nel testo della legge finanziaria, ora tornato al Senato. I
 docenti si aspettano coerenza.
 Chi volesse ricevere TuttoscuolaNEWS nella nuova e-mail "ufficiale"
 (che sara' del tipo nome.cognome@istruzione.it) potra' farlo
 semplicemente iscrivendosi su www.tuttoscuola.com e indicando il nuovo
 indirizzo.

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 Gite scolastiche ok

 Finalmente on-line il servizio per le scuole che desiderano
 una consulenza gratuita per organizzare le gite: crescono
 gli accessi al sito www.gitescolastiche.com , che si rivela
 uno strumento indispensabile per le scuole.

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 9. Agli inglesi non serve studiare le lingue straniere?

 Il panorama della scuola inglese e' sempre piu' inquieto. Dopo le
 polemiche sulla caduta del livello qualitativo della preparazione
 registratasi negli esami di maturita' (A level) di quest'anno (e'
 stato chiesto il riesame di 20.000 votazioni), che ha concorso a
 spingere il ministro Estelle Morris a dimettersi, e dopo le
controversie tra fautori e avversari della "zero tolerance" nei
 confronti degli studenti violenti, si e' appreso nei giorni scorsi che
 un'indagine sull'insegnamento delle lingue straniere nelle scuole
 secondarie ha dato il seguente esito: il 29% delle scuole ha gia'
 deciso di rendere opzionale tale insegnamento nella fascia 14-16 anni
 malgrado esso faccia parte del curricolo nazionale, e sia quindi
 obbligatorio (ma evidentemente solo sulla carta).
 Un altro 25% delle scuole si dichiara orientato a fare la stessa cosa
 se il governo continuera' a non intervenire sulla questione. Intanto i
 dipartimenti universitari di lingue straniere sono in crisi, e
 qualcuno ha dovuto chiudere.
 Sembra che si vada diffondendo l'idea che l'uso sempre piu' frequente
 dell'inglese come lingua veicolare tolga interesse allo studio delle
 altre lingue. Ma il fatto e' che anche sui livelli qualitativi di
 apprendimento dell'inglese da parte degli inglesi esistono forti
 preoccupazioni. Alcune recenti ricerche segnalano un notevole
 peggioramento degli standard di apprendimento. Secondo alcuni esperti,
 il problema e' globale, e riguarda l'insieme delle abilita'
comunicative.


10. Il vento federalista investe la Francia

 Il numero di novembre di "Le Monde de l'Education" (
 www.lemonde.fr/mde ) dedica ampio spazio ad un tema, quello del
decentramento in campo educativo, che in Italia ha avuto e continua ad
 avere sviluppi importanti anche dal punto di vista costituzionale
 (dall'autonomia delle scuole alle nuove competenze delle Regioni), ma
 che nella patria del modello amministrativo centralizzato sta
suscitando dibattiti accesi e controversie che attraversano entrambi
 gli schieramenti politici.
 Il governo di centro-destra uscito dalle recenti elezioni ha tuttavia
 deciso di premere l'acceleratore verso il superamento della storica
 organizzazione centralizzata della scuola francese: al centro
resteranno soltanto la definizione dei contenuti, il rilascio dei
 diplomi e il reclutamento degli insegnanti, mentre "tutto il resto",
 dice la rivista, "sara' rinviato alla grande lotteria della
 sperimentazione".
L'editoriale dell'autorevole mensile francese esprime il timore che in
 tal modo la Francia si possa avviare verso la sostanziale
 regionalizzazione dei sistemi educativi, che condurrebbe ad una scuola
 diversificata, "a piu' velocita'", incapace di garantire il rispetto
 del principio di eguaglianza. E cio' proprio mentre la Germania
 federale, con la quali per altri versi la Francia di Chirac e Raffarin
 ha ristabilito solidi rapporti economici e politici, sta prendendo in
 considerazione l'ipotesi opposta, quella di ricentralizzare il proprio
 decentrato sistema educativo, al quale si fa risalire la
 responsabilita' dei mediocri risultati ottenuti dagli allievi tedeschi
 nelle indagini comparative sui livelli di apprendimento promosse
 dall'OCSE.


 11. Turismo scolastico: ecco l'Annuario 2003 per scegliere la gita

 Si e' conclusa sabato 23 novembre a Genova la sesta edizione del BTS,
 la Borsa del turismo scolastico, principale appuntamento fieristico
 del settore. Una delle novita' che ha suscitato maggiore interesse e'
 stata la presentazione dell'"Annuario dei viaggi di istruzione 2003",
 edito da Tuttoscuola.
 Dove andare in gita quest'anno? Come coniugare cultura e divertimento?
 A queste domande risponde il volume, che nasce dalla convinzione che
 la scelta dell'itinerario e l'organizzazione sono passaggi decisivi
 per valorizzare il viaggio di istruzione.
 L'"Annuario" di Tuttoscuola, ormai alla quinta edizione, offre
 quest'anno idee e spunti per nuovi percorsi: sulle tracce di Giulio
 Verne in Francia, ad Oxford con Alice nel Paese delle meraviglie; con
 Pinocchio nelle campagne toscane, e cosi' via.
 Marcello d'Orta, Carla Fracci, Anjelica Huston, Pierce Brosnan, e
 altri personaggi raccontano i ricordi legati alle loro gite,
 suggerendo i percorsi a loro cari. Non manca una breve antologia di
 letteratura di viaggio. Da Goethe a Severgnini.
 E poi tutto cio' che bisogna sapere sull'organizzazione del viaggio
 nella scuola dell'autonomia, dalla normativa alle Faq sul turismo
 scolastico.
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 6830.7851.

 

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